Il test dell’ MC2 Quick Gyro X25

MC2 Quick Gyro X25Gli stabilizzatori giroscopici sono un accessorio sempre più irrinunciabile. Un po’ come è stato per i joystick di manovra, inizialmente accolti con scetticismo e poi diventati uno standard, anche questi accessori hanno conquistato definitivamente la fiducia degli armatori, ed ora sono felicemente impiegati sulla maggior parte degli yachts.

Non è che le barche moderne rollino molto, anzi, è piuttosto il contrario, ma la crescente diffusione della nautica ed un meteo sempre più incerto, sottopongono gli yacht a movimenti ondulatori che, potendo, è molto comodo sopprimere.

Ma se è molto facile eliminare il rollio su imbarcazioni di piccola e media stazza, quando ci spostiamo sui grandi yachts, le cose si fanno più complesse. I dislocamenti importanti e le grandi altezze fuori dall’acqua sono fattori che non tutti gli stabilizzatori riescono a gestire.

Per questo motivo abbiamo voluto testare uno stabilizzatore giroscopico studiato specificatamente per le grandi imbarcazioni: l’ MC2 Quick Gyro X25 .

L’ MC2 Quick Gyro X25 a bordo del Monte Carlo Yachts MCY 66

MC2 Quick Gyro X25 test poppa MCY 66Modello intermedio della gamma AC dei Quick Gyro, l’ X25 esprime una coppia d’uscita pari a 25.464 newtonmetro .  Questa macchina è stata scelta per equipaggiare uno yacht davvero importante: l’ MCY 66 di Monte Carlo Yachts  che a secco pesa ben 36 tonnellate, ma che, in ordine di marcia, passa le 40.

L’ MCY 66 è inoltre uno yacht che esprime grandi volumetrie, interne ed esterne ed è caratterizzato da un, tanto bello quanto esteso, flybridge che arriva a coprire anche il pozzetto di poppa.

È  interessante notare come, pur avendo a disposizione macchine di potenza ben maggiore (per le installazioni singole si arriva, con l’MC2 X56 a più del doppio della coppia) Quick abbia scelto di utilizzare proprio l’ MC2 X25 . Per ogni singola imbarcazione, l’azienda italiana studia infatti su misura il dimensionamento ideale dello stabilizzatore, quello necessario a fermare il rollio senza però eccedere, in peso ed in ingombro.

MC2 Quick Gyro X25 test MCY 66 visto dall alto

Come è fatto l’ MC2 Quick Gyro X25

MC2 Quick Gyro X25 strutturaLa rivoluzione copernicana introdotta da questi stabilizzatori è in realtà molto semplice. Gli altri stabilizzatori in commercio sono dotati di una massa orizzontale che gira su un asse verticale, questo causa molto attrito sull’unico cuscinetto di cui è dotata la loro base. Questa  generazione di calore obbliga all’adozione di un raffreddamento a liquido.

Quick ha ribaltato questo assioma. Ha posto la massa in verticale utilizzando un asse orizzontale che, uovo di colombo, sviluppa molto meno attrito e consente il raffreddamento ad aria.

MC2 Quick Gyro X25 test
Stabilizzatori giroscopici sul banco di prova: le procedure ai quali vengono sottoposti prima della vendita sono molto severe.

Questa soluzione porta ad innumerevoli vantaggi conseguenti:

  • Le macchine sono meno complesse, si rompono meno e necessitano quindi di minor manutenzione.
  • Occupano meno spazio e possono essere quindi alloggiate con maggior semplicità.
  • La loro installazione è più semplice, non prevede l’alaggio  dell’imbarcazione perché non impone di forare lo scafo per il circuito di raffreddamento a liquido.
  • L’accensione è molto veloce, lo spegnimento non richiede di tenere acceso l’impianto.
  • La massa che gira in verticale non ostacola la manovrabilità dell’imbarcazione.

Insomma un’innovazione che, per una volta, riduce i problemi ed i costi a loro connessi.

Il test

MC2 Quick Gyro X25 test ft.lauderdaleSpente le luci del Fort Lauderdale Boat Show saliamo a bordo dell’ MCY 66 e, dopo aver affrontato una veloce perturbazione tropicale, molliamo gli ormeggi, usciamo dal perimetro del salone e ci immettiamo prima nel “New River”, poi nello “Stranahan River”.

Per chi non avesse la fortuna di conoscere questa zona, si tratta delle due arterie fluviali principali di Ft. Lauderdale, quelle che reggono la maggior parte del traffico, sia mercantile che del diporto.

Qui le imbarcazioni, un po’ come a Venezia, vengono usate decisamente più della norma e lo stabilizzatore è un accessorio sul quale si scherza molto poco. Il moto ondoso dei canali e dell’oceano mette infatti a dura prova il comfort dei diportisti che qui usano le imbarcazioni, sia per diletto che per necessità di spostamento.

MC2 Quick Gyro X25 test
Test a macchine aperte: si capiscono a colpo d’occhio sia il funzionamento che i vantaggi delle masse poste in verticale

Ma noi, dopo aver premuto il tasto ON del nostro MC2 Quick Gyro X25 , navighiamo come fossimo in un lago. La cosa curiosa da notare è il fenomeno delle onde che, a dispetto delle leggi della fisica, smettono di far rollare lo yacht e cominciano invece a frangere sulle nostre murate, quasi fossimo una struttura fissa.

Abituati come siamo a provar imbarcazioni dotate di stabilizzatore e, purtroppo, a doverlo disinserire durante la manovre o le accostate più strette, notiamo con sorpresa che invece, con l’ MC2 Quick Gyro X25 , questo “accendi e spegni” non è assolutamente necessario.

Il fatto di avere una massa verticale che gira su un asse orizzontale, al contrario del sistema utilizzato dagli altri produttori (per esempio dai Seakeeper), per un semplice fatto fisico, fa si che si possa far evolvere la nostra imbarcazione senza che la stessa sia “trattenuta” dallo stabilizzatore.

Un vantaggio da non sottovalutare …

MC2 Quick Gyro X25 test a bordo del MCY 66Una volta raggiunto l’oceano, mettiamo la prua a sud e ci dirigiamo verso Miami. L’MCY 66, alle prese con le onde oceaniche, si comporta molto bene nonostante il moto ondoso, per effetto della legge di Murphy, arrivi chiaramente al traverso. Lo stabilizzatore qui fa il suo compito egregiamente e smorza, senza incertezze, quella lenta oscillazione che, a macchina disinserita, si avverte navigando in planata.

Arrivati a Miami andiamo ad ancorare a Key Biscayne, nei pressi della famosa Nixon Beach sand bar. Qui il traffico di imbarcazioni che vengono a godersi la famosa barra di sabbia chiara è notevole ma noi, con l’ MC2 Quick Gyro X25 inserito, non ne risentiamo per nulla.

Basta però premere il bottone OFF per accorgersi della grande differenza. Le barche che trainano i  wakeboarder, o i grandi yachts di passaggio sollevano onde che, a stabilizzatore disinserito, innescano un tanto naturale quanto fastidioso rollio.

Ma questo test non ci basta, vogliamo mettere a dura prova il nostro MC2 Quick Gyro X25 , per cui chiediamo ad un’altro yacht, un grande MCY 70, di passarci di fianco in planata per generare un’onda più fastidiosa. Cosa che il comandante fa, passandoci a non più di 15 metri e sollevando un’onda davvero importante.

A stabilizzatore disinserito veniamo raggiunti dalla prima grande onda e il nostro MCY 66 rolla subito, raggiungendo un angolo di sbandata molto accentuato. Poi innestiamo lo stabilizzatore giroscopico e lo yacht si immobilizza immediatamente e diventa stabile, l’azione dell’ MC2 Quick Gyro X25 questa volta è nettamente percepibile, dimostra una grande coppia di raddrizzamento.

Riproviamo con altri passaggi, anche diagonali, ma l’azione dello stabilizzatore giroscopico è sempre immediata, molto più che sufficiente a smorzare qualsiasi rollio.

Una prestazione davvero notevole.

MC2 Quick Gyro X25 test a bordo del MCY 66 Rientriamo all’ormeggio, l’attesa per i ponti levatoi del Miami River è davvero estenuante e, quando arriviamo è molto tardi e siamo stanchi. Nuovamente rimango sorpreso da come si possa manovrare, anche in acque ristrette, pur avendo lo stabilizzatore inserito e poi, finalmente, abbiamo le cime a terra.

Per fortuna gli MC2 Quick Gyro sono raffreddati ad aria, per cui spegniamo tutto senza dover attendere i classici 30/40 minuti per le procedure di spegnimento che altri marchi impongono.

Lasciamo solo il nostro fedele MC2 Quick Gyro X25 , rallenterà fino a spegnersi autonomamente mentre noi, stanchi di una giornata in mare, possiamo andare tranquillamente a cena.

Caratteristiche tecniche dell’ MC2 Quick Gyro X25

MODELLO / MODEL MC² X25
Tensione di alimentazione / AC Input voltage 200÷240 Vac
Velocità nominale del rotore / Rated speed (1) 4000 Rpm
Momento angolare / Angular momentum (2) 8293 N·m·s
Coppia uscita / Output torque (3) 25464 N·m
Tempo di accelerazione / Spool-up time to rated RPM 32 min
Tempo di stabilizzazione / Spool-up time to stabilization 25 min
Potenza assorbita / Power absorbed 4500 W max
Frequenza / Frequency 50÷60 Hz
Emissione sonora / Noise output < 70 dB
Temperatura ambiente / Ambient air temperature -10°C ÷ +55°C
Peso / Weight 880 Kg (1940 lb)
1) Velocità nominale del rotore: velocità del volano (RPM / Giri per minuto).
2) Momento angolare: quantifica la coppia necessaria per equilibrare il sistema nell’unità di tempo (Newton per metro per secondo).
3) Coppia uscita: coppia generata dal rotore a regime (Newton per metro).

Quick Spa
Via Piangipane 120/a
48124 Piangipane (RA) – Italy
www.quickitaly.com

Facebook
Twitter
X
Pinterest
LinkedIn
WhatsApp
Email

Leave a comment

You must be logged in to post a comment.

Categories

REGISTRATI

[forminator_form id="7943"]

Do you need to sell your boat? You are in the right place! yachtdigest.com is in fact the largest online portal on recreational boating and in this section you will be able to write your ad for free if you want to sell your boat. Adding a new sales message is very simple and intuitive as is finding a boat you are interested in buying, but to make your listing even more appealing, we want to give you some general but important pointers that you can follow if you wish.

First of all, try to personalize your ad, describing the history of the boat and perhaps the reason why you are selling it, this way you will gain more trust from the reader.

You can call it “half-new” if it is almost new, or “used” by specifying whether or not it is in good condition. It indicates the condition of the engines, the year of registration, how many owners it has had-most importantly, it indicates whether the boat has been owned by a single owner: it increases interest to those reading the ad.

The goodness of your craft must shine through in your message, because before you can convince someone, you yourself must be convinced that the product is good.

It is important that no spelling errors are made in the advertisement, so reread the message well before putting it online. The language then must be clear and simple, understandable to all.

It serves to attract interest and induce the reader to continue reading; it is the most important part and should summarize in one line the whole message we want to give. Unfortunately, you don’t have much chance to stand out much except with something really original to attract attention. So focus on truly original details of the boat, its real qualities: in the yachtdigest.com portal this brief summary will appear by hovering over the picture of the boat with the mouse.

It is important to clearly include the general record of the vessel. Always enter: shipyard, model, length, width, draft, engines, number of cabins, year of construction, price.

In the boat sheet accurately enter all boat details, standard and extra equipment. It is useful to communicate many details and details for those who are really interested and will continue reading beyond the first few lines.

Suggest to the reader who wants to buy the best features of your craft, and do not indicate-unless it is necessary to inform the buyer in advance-information that might negatively influence the reader.

Always indicate the price. Unless you absolutely do not want to deal, we recommend adding the words “price negotiable” which gives an incentive for the buyer to contact you.

Editorial Standards

REGISTER

[forminator_form id="7943"]

DO YOU WANT TO LOG OUT OF YOUR ACCOUNT?