Odissea di un lettore che purtroppo sbaglia a partire nel periodo delle restrizioniย
In un articolo pubblicato recentemente sul nostro magazine online vi abbiamo raccontato la vicenda di un armatore di Portisco che, di ritorno dalla Francia, รจ stato bloccato dalle autoritร marittime fuori dal suo marina e spedito in quarantena dopo aver richiesto ed espletato la Libera Pratica.
Un nostro lettore ha voluto raccontarci la sua travagliata esperienza commentando direttamente l’articolo sopra citato, simile a quella che ha visto protagonista lโarmatore sardo e tuttโora in via di sviluppo. Sรฌ, perchรฉ questo signore ci scrive da Tropea, dove รจ attualmente bloccato per via delle disposizioni della capitaneria di porto. Una vera e propria Odissea che non sembra trovare il lieto fine.
Il racconto รจ cosi avvincente che lo riportiamo integralmente.
Il racconto del nostro lettore, la sua Odissea
Tutto comincia con la disponibilitร di denaro per acquistare, a 50 anni suonati, il sogno di una vita. Compro la barca, novembre 2019, si trova sullโadriatico e io vivo sul tirreno.
Finalmente a marzo 2020 ho 20gg di tempo per compiere il โgiroโ e, con mio figlio 30enne e la mia compagna, vado a prenderla a Porto San Giorgio, nelle Marche. Il 5 marzo dopo una giornata di treno arrivo, ma si sa le barche son come le donne, costose e mai pronte.
Dopo alcuni giorni, risolti i problemi col cantiere, pronti! Si puรฒ partire. Ahi, ahi รจ cominciato il โdecretoโ, nuova telenovela italiana.
Un giovedรฌ parto, destinazione Monopoli, Puglia, 240 miglia, 2notti e 2 giorni di navigazione. Comincio con il chiamare la capitaneria di porto competente; posso andare ma serve la โlibera pratica sanitariaโ??? Devo chiamare il โnon so cosaโ competente del ministero della sanitร , mi danno il numero e niente, al telefono mi sfanculanoโฆ.pazienza torno indietro.
20miglia +20 di ritorno a porto santo Stefano. Un paio di giorni, รจ di giร il 16 marzo, finalmente parto, mi faranno la pratica, da richiedere da 4 o 12 ore prima del lโatterraggio.
Tutto bene, entro in porto, a monopoli il 18, ottengo per mail la libera pratica e in banchina mi aspetta la capitaneria che mi fa compilare il modulo giustificativo del DCPc fresco di pochi giorni. Il 20 salpiamo nuovamente per il golfo di Taranto, ci conferma lโautoritร marittima che dovremmo nuovamente richiedere il certificato succitato. Arriviamo il 21 a santa Maria di leuca, chiamo la CP e mi dice che posso attraccare ma di fare attenzione e scendere solo per effettiva necessitร . Pratica burocratica finita.
Stiamo a bordo una settimana in porto e scendiamo il meno possibile, giusto per far la spesa un paio di volte.
Chiamo la capitaneria di roccella ionica e mi dicono che posso andare ma non sanno se non mi dovranno multare โฆ chiamo la questura di Catanzaro, non sanno che pesci prendere โฆ mi dicono di chiamare il numero 1530, numero emergenza capitaneriaโฆ.! Non mi perdo dโanimo, chiamo la regione Calabria: convengono con me, essere valido il motivo di rientro per motivi di lavoro, ma non possono darmene certezza, mi consigliano di chiamare il numero verde covid regione Calabria โฆ prova te che provo anche io โฆ. non rispondono.
Passa il maltempo e cโรจ una finestra di buon tempo di un paio di giorni e ripartiamo, destinazione Tropea, 240miglia. Durante la prima notte, nel buio ci affianca una motovedetta, credo, della finanza, ci fa le domande, dove andate?, quanti siete?, mancava cosa portate? e un fiorino.
Comunque alla fine tutto bene, possiamo andare. La mattina del trenta, oltrepassato lo stretto di Cateno De Luca, a sei ore di distanza chiamo Tropea, prima lโautoritร che non risponde e di seguito la gestione del porto. Ok, potete venire, basta non scendiate, avvertiamo noi la capitaneria.
Atterriamo alle 15 e troviamo in banchina lโormeggiatore e la capitaneria. Documenti, modulo fresco et voilร : io posso transitare, forse, ma lโequipaggio no. Multone da 533 cadalauno a lโequipaggio con obbligo di quarantena, ariforse, dove?
Io posso ripartire con la barca, ma da solo non mi sentirei ne capace ne al sicuro e lโequipaggio? Il giorno seguente torna in banchina la cp e mi fa il verbale anche a me! Altri 500. Posso partire? Posso atterrare senza altre multe?
Non si sa. Al momento 2 aprile sono ancora qui!
Un sogno che andava coronato con una traversata nel Mar Adriatico, per poi solcare lo Ionio e risalire il Tirreno in compagnia della sua fidanzata e di suo figlio. Peccato che il giorno del pronti via, il 5 marzo, fosse coinciso con lโincipit de โil decretoโ, la โnuova telenovela italianaโ, come la definisce ironicamente il nostro lettore, partito il giorno precedente in treno dalla Toscana, dove abita, e giunto nelle Marche, dove ha avuto ufficialmente inizio la sua epopea.
Dicevamo che il 5 marzo sono entrate in vigore le misure straordinarie per contenere la diffusione del Covid-19 sull’intero territorio nazionale, misure che hanno effetto transitivo sul regolamento nautico e che quindi vieta il diporto se non per ragioni prettamente lavorative (leggi il nostro articolo). Ma ormai lui รจ giร salpato e, dopo 240 miglia, due giorni e due notti di navigazione, sta per approdare a Monopoli.
Nella cittร di Domenico Modugno, perรฒ, non sanno dargli le informazioni necessarie per chiedere la Libera Pratica, al numero di telefono che gli viene dato e che dovrebbe corrispondere a una sezione competente del Ministero della Salute non risponde nessuno e, poichรฉ non puรฒ certo “volare”, il nostro lettore รจ costretto a tornare a Porto Santo Stefano, in Toscana, dopo 20 miglia di navigazione.
Si sarebbe risparmiato questa se …
L’ Odissea in cui รจ incappato il nostro lettore, che ringraziamo per averci raccontato la sua testimonianza e al quale auguriamo un celere rientro, รจ la dimostrazione del fatto che in questo periodo di coprifuoco nazionale, valido sia sulla terraferma che in mare, il diporto รจ attualmente bandito e, nel momento in cui si รจ giร intrapreso un lungo viaggio, il rischio di continuare a essere rimbalzati da un porto all’altro o di essere bloccati a bordo della propria imbarcazione รจ altissimo.
In realtร , il nostro intrepido armatore avrebbe dovuto definitivamente rinunciare a quella che si sarebbe poi rivelata un’ Odissea quando era giร stato respinto la prima volta a Monopoli e non ritentare la sorte. Meglio ancora se avesse subito annullato il viaggio il 4 marzo, quando il decreto nazionale era stato appena annunciato dal premier Conte: quel giorno lui ha preso il treno ma, in teoria, non avrebbe potuto nemmeno spostarsi dal proprio domicilio senza una ragione che non fosse o sanitaria o professionale.
In attesa di sapere quando il nostro Ulisse farร ritorno alla sua Itaca, ci permettiamo di dirgli che la soluzione per evitare questa Odissea c’era eccome: prima di partire, avrebbe dovuto leggere i nostri articoli su The International Yachting Media! Si sarebbe risparmiato miglia e denaro e, sopratutto, sarebbe stato al sicuro.
#Restaacasa