Per la gioia dei palati abbiamo voluto, con lโarticolo precedente, suggerire a tutti i lettori come preparare una gustosa ricetta dove la materia prima รจ il calamaro โnostraleโโฆ Noi amanti del mare e del mondo alieutico non possiamo certamente andare ad acquistarlo al super market.
Fin dalla notte dei tempi i calamari erano insidiati con la classica tecnica a โsennaโ. in poche parole si tratta di una lenza a mano di grosso diametro bobinata su tavolozze di sughero dove allโapice come esca cโรจ lโimmancabile piombo rivestito armato con una corona dโarpette affilate. Da qualche anno a questa parte perรฒ, grazie anche a delle esche dal โSol Levanteโ, la pesca di tale cefalopode รจ alla portata di tutti dove la tecnologia e lโinventiva โmade in Japanโ hanno preso il sopravvento sulla pratica e la tradizione mediterranea.
La pesca al calamaroย โIn Praticaโ
Eโ bene chiarire che ogni fascia costiera del nostro paese ha una stagionalitร e una propria realtร che deve essere scoperta per avere il risultato sperato sia con lโaiuto di un buon โfishfinderโ sia da una discreta dose dโesperienza vissuta. In ogni caso possiamo perรฒ asserire che durante lโarco della giornata, i calamari prediligono stanziare nelle vicinanze del pesce foraggio come sugarelli, alose, boghe, su fondali attorno ai 40 metri; mentre durante lโalba o il tramonto merita insidiarli su fondali meno profondi attorno ai 20 metri.
La pesca al calamaro si pratica in deriva, con canna e mulinello e a seconda dello scarroccio, utilizzando un piombo terminale piรน o meno grande per scendere facilmente sul fondo; comunque compreso tra i 50 ei 150 grammi di peso. Anche il multifibra in bobina รจ una pedina fondamentale per il successo; grazie al minimo diametro e alla speciale trama si riesce facilmente sia a far scendere le esche sul fondale che ad avvertire, non avendo elasticitร , le abboccate dei nostri amati cefalopodi.
Si raccomanda di dotare il mulinello solo di multifibra di primissima qualitร nel diametro compreso tra i dieci ed i quindici centesimi di diametro. Il classico metodo per unire gli artificiali โSquid/oppaiโ alla lenza madre in fluorocarbon รจ con unโasola derivata da un nodo โdropper loopโ. Ma questo sarร un approfondimento che faremo in un prossimo articolo.
Le esche โoppaiโ
Sono dei piccoli artificiali a forma di goccia, spesso realizzati in materiale soffice, ricoperti da una garza colorata dalla lunghezza di circa 7 centimetri; vanno montati in serie sulla lenza in modo di aver piรน opportunitร di abboccata. Il nostro consiglio, per non rimanere spiazzati, รจ di mettere piรน coloriโฆ Oltre a montare da soli il suddetto calamento, sugli scaffali esistono โKit pescaโ pronti allโuso in modo per chi non ha tempo o voglia ha subito lo ha portata di mano.
All’ancora si pesca il calamaro
Dopo queste belle parole di pura tecnica รจ bene sapere che questo simpatico cefalopode gioia e delizia dei nostri palati vive a stretto contatto di chi frequenta la radaโฆ
Diportisti ed in particolare velisti amano vivere il mare e mettersi alla fonda per trascorrere serate a godersi la pace e la serenitร lontano dai luoghi comuni. Non si sa per come non si sa per cosa ma le luci, i rumori e quel che sia fanno si che la catena alimentare inizi a popolare attorno alle nostre imbarcazioni ed anche i calamari sono in questa comunitร .
Il nostro consiglio, quando siamo alla fonda, per chi non รจ assatanato di pesca del cefalopode รจ quello di mettere un paio di canne schierate (canne semplici da bolentino ad azione ripartita con vetta sensibile) utilizzando il calamento di โoppaiโ e lasciarle in pesca nel periodo compreso tra il tramonto e lโalba su un fondale di almeno una dozzina di metri di profonditร .
Ognuno a bordo deve continuare la classica vita ed ogni tanto dare un occhio alla vetta della canna .. La sensibilitร di questโultima sarร il campanello dโallarme delle abboccate. Il leggero moto ondoso amina le esche rendendole micidiali per tutti i cefalopodi della costa come polpi, seppie e calamari.. Le zone e la stagionalitร giocano un ruolo fondamentale; i mesi autunnali sono i piรน proficui ma due cannette schierate non precludono certamente la vita di bordo quindi … buon calamaro a tutti!!
Il calamaro in pillole
Vive in profonditร tra i 20 e 250 metri e di notte sale in superficie in cerca di cibo. Ha il corpo fusiforme ed allungato con ai lati due ampie pinne rettangolari. Le sue dimensioni sono comunemente comprese tra i 15 e i 25 centimetri, ma spesso si possono trovare โbigโ esemplari che possono raggiungere fino 60 centimetri di lunghezza. Il calamaro รจ munito di 10 tentacoli provvisti di 4 o piรน serie di ventose disuguali. Si nutre per lo piรน di pesci, molluschi e piccoli crostacei.
Ultima precisazione, in diverse zone dโItalia il calamaro viene erroneamente chiamato totano; questa diatriba ha confuso il popolo alieutico, ma basti ricordare che il totano a differenza del calamaro, oltre ad avere per il palato dei pescatori caratteristiche organolettiche meno pregiate, ha un corpo piรน allungato, con una pelle fluorescente scura, tentacoli e pinne laterali differenti, una superiore mole, con esemplari record da oltre 30 chilogrammi di peso. Viene pescato solitamente in profonditร abissali.