A Genova, il porticciolo Duca degli Abruzzi non sarร cementificato per dare agio all’industria pesante. Sono salvi cosรฌ, tra gli altri, la storica sede e lo sbocco a mare dello Yacht Club Italiano, secondo yacht club piรน antico del Mediterraneo -รจ del 1879, successivo solo al Royal Gibraltar Yacht Club nato nel 1829- e uno dei piรน attivi per numero e valore delle regate organizzate. La risistemazione del fronte mare cittadino rientra nel progetto BlueBrint, una visione che l’architetto Renzo Piano ha donato al capoluogo ligure per riportare la cittร verso il mare.
La versione originaria prevedeva che la darsena del Duca degli Abruzzi, attualmente ormeggio per decine di diportisti, lasciasse spazio a un’area dedicata a servizi e attivitร di tipo industriale. Dopo un incontro avvenuto il 15 marzo tra il neo nominato presidente dellโAutoritร di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, il Presidente del Comitato Porticciolo Duca degli Abruzzi, Matteo Bruzzo, il presidente dello Yacht Club Italiano, Carlo Croce, le cose sono cambiate in favore dell’attuale status quo รจ stata approvata una nuova versione del progetto che elimina il tombamento del Porticciolo, da oltre un secolo luogo di riferimento per centinaia di genovesi appassionati del remo e della nautica.
L’idea che sta a monte di Blueprint รจ l’evoluzione dell’intervento di Renzo Piano sulla sua cittร natale, iniziato con la riqualificazione di Porto Antico, oggi uno dei centri pulsanti della vita cittadina. Piano, con questo progetto, vuole materializzare ciรฒ che definisce la “fabbrica del porto“: una realtร commerciale e produttiva, legata come idea al โporto-emporioโ che nei secoli passati ha caratterizzato l’aspetto di Genova. Fini pratici dell’intervento sono la creazione di occupazione favorendo le attivitร legate al mare come le riparazioni navali, i servizi per il diporto e le relative attivitร commerciali, inseriti in una lunga passeggiata che dal Porto Antico raggiunge la Foce e riqualificando anche le ex aree fieristiche, oggi in cattivo stato di manutenzione, ma dislocati in un contesto centrale e strategico.
“Le azioni di opposizione al tombamento esercitate in questi anni dallo Yacht Club Italiano e dagli altri Circoli nautici hanno finalmente portato allโesito sperato e perseguito”, ha dichiarato Carlo Croce, “sono contento che siamo riusciti a convincere il presidente Signorini e lโarchitetto Piano che chiudere il Porticciolo sarebbe stato un grosso errore. Errore che avrebbe causato la perdita dโidentitร delle associazioni a tutto svantaggio dei loro soci tutti e degli atleti”.
Una bella operazione per Croce, rieletto di recente dall’assemblea dei soci per il sesto mandato consecutivo alla guida del sodalizio, forte anche della soliditร finanziaria consegnata allo Yacht Club Italiano grazie al successo degli eventi sportivi che ha organizzato negli ultimi anni e per le relazioni consolidate con sponsor di primaria grandezza.