Schenker Zen 50: una prova lunga una stagione

La prova dello Schenker Zen 50, un dissalatore rivoluzionario ed affidabile 

Dopo aver effettuato il primo test di funzionamento durante l’installazione, abbiamo deciso di sottoporre il nostro Schenker Zen 50 ad uno stress test, al fine di sottoporlo in una sola stagione, allo stesso stress di alcuni anni di utilizzo.

Abbiamo quindi “sigillato” i tappi di carico dell’acqua da banchina del nostro Daydreamer, un Comet 460 del 1986, ed abbiamo utilizzato esclusivamente il dissalatore per riempire i serbatoi, durante tutta la stagione. Ne è conseguita una produzione d’acqua stimabile intorno ai 5.500 litri che, oltre ad essere un numero decisamente importante, ci ha inoltre permesso di godere di una serie di “vantaggi collaterali” decisamente interessanti, vediamo insieme quali sono:

  1. Lo Schenker Zen 50 ci ha permesso di navigare a serbatoi pressoché vuoti, il che implica ovviamente una maggiore velocità a vela, in tutte le andature ma specialmente di bolina con mare formato.
  2. Il beccheggio viene drasticamente ridotto, a tutto vantaggio del comfort a bordo.
  3. Una barca più leggera consuma meno carburante durante i trasferimenti a motore, abbassando così implicitamente le emissioni. Il dissalatore ci ha infatti consentito di non affrontare le “traversate” per raggiungere le destinazioni estive, a serbatoi pieni.
  4. Lo Schenker Zen 50 consuma poca corrente, fra i 15 ed i 25 Ah ma, se per produrre acqua dolce utilizziamo i momenti di ricarica delle batterie o i trasferimenti a motore, evitiamo di utilizzare carburante supplementare. L’alternatore è infatti perfettamente in grado di ricaricare le batterie, consentendo il funzionamento simultaneo sia del dissalatore che delle varie utenze.
  5. Eliminato completamente lo stress da “cavoli sta finendo l’acqua!”, non è uno scherzo, le dinamiche a bordo cambiano molto quando non si deve “razionare” l’acqua dolce. Anche perché ce ne si accorge sempre quando si è nella rada più bella …
  6. Ultimo, ma per noi forse il vantaggio più importante di tutti, è la totale indipendenza dai porti che il dissalatore ci ha regalato. Non siamo mai dovuti entrare in un marina mendicando acqua, ne abbiamo dovuto deviare dalle nostre rotte o affrontare lunghe attese per riempire i serbatoi.

Durante questi quattro mesi di “stress test” il nostro dissalatore non ha avuto mai un problema, bastava accenderlo e dopo qualche secondo lui si metteva in funzione, emetteva un tranquillizzante ronzio, e cominciava a produrre acqua dolce.

Ma veniamo ai numeri e vediamo come è andata sotto il profilo tecnico.

 

La prova dello Schenker Zen 50, ecco i risultati numerici

Non volendo installare un contatore di flusso abbiamo optato per un sistema empirico, tanto semplice quanto preciso. Ci siamo infatti muniti di un classico recipiente graduato da 5 litri e di un cronometro e, in diverse situazioni ed in diversi momenti, abbiamo effettuato le nostre misure.

 

 

 

Questo per sgombrare il campo da effetti collaterali che potessero influire sul test come ad esempio lo stato di carica (o scarica) delle nostre batterie, l’uso contemporaneo delle utenze o, fattore a noi ignoto, la composizione dell’acqua di mare che stavamo prelevando in quel determinato luogo.

Lt Recipiente Tempo in secondi Tempo in minuti Produzione oraria in litri
Test 1 5 372 6,2 48,39
Test 2 5 354 5,9 50,85
Test 3 5 408 6,8 44,12
Test 4 5 354 5,9 50,85
Test 5 5 354 5,9 50,85
Test 6 5 342 5,7 52,63
Test 7 5 348 5,8 51,72
Test 8 5 378 6,3 47,62
Test 9 5 384 6,4 46,88
Test 10 5 348 5,8 51,72
Media 49,56

Come vedete, con un assorbimento di circa 240 w, la produzione d’acqua del dissalatore si è sempre aggirata tra i 44 e i 53 litri all’ora, con una media delle rilevazioni pari a 49,56 litri l’ora.

Una prova superata a pieni voti quindi, sopratutto se pensiamo che in rete lo Schenker Zen 50 è reperibile a partire da circa 5.200 euro, mentre il fratello minore, da 30 lt/h si trova a prezzi che partono da 4.200 euro.

Cifre abbordabili per un accessorio davvero utile.

Come è fatto il dissalatore

Una delle caratteristiche principali dei dissalatori Schenker Zen è la compattezza. Grazie alle dimensioni molto ridotte del corpo macchina, occupano poco spazio a bordo. Ciò consente di installarli facilmente anche su quelle barche, a vela o a motore, che non dispongono di uno spazio tecnico, o di una sala macchine.

Esattamente come nel caso del Daydreamer, il 14 metri a vela della redazione che, pur essendo uno “stradivari dei mari”, con i suoi  34 anni d’età certo non eccelle per quantità di spazi a bordo.

Fortunatamente gli Schenker Zen sono stati studiati per poter essere montati universalmente, perché non soltanto sono compatti, ma possono essere installati anche in modo frazionato.

Il gruppo pompa e i filtri sono indipendenti, ovvero separati dal corpo macchina e, in questo modo, si riesce ad alloggiarli pressoché ovunque, nel nostro caso abbiamo infatti installato il dissalatore nel vano sotto il letto di prua!

Il tutto può essere approntato in una sola giornata di lavoro. Noi vi consigliamo di affidare lo studio del posizionamento e l’installazione del dissalatore a un professionista, che nel nostro caso è stato Ugo Soldi di Continental Marineun vero mago, l’unico uomo autorizzato a mettere le mani sulla nostra barca…

Per vedere in dettaglio le fasi dell’installazione dello Schenker Zen 50 a bordo del Daydramer, vi rimandiamo al nostro articolo dedicato e al relativo video, realizzato in fase di montaggio e primo collaudo.

www.schenker.it

fabio@schenker.it

 

Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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