Adriano ed “Era Ora” , un binomio che consente di fare vacanze in barca avvicinandosi alla vela in modo semplice e naturale.
«Libera la trappa di sottovento»: quando a bordo ti dà un ordine, Adriano Tavazzani è in grado di trasmettere tutta la sicurezza che un passeggero principiante della nautica, o un velista esperto, vorrebbero sentire mentre il blu del mare avvolge lo scafo della barca. Perché lo sguardo di Adriano ti si pone con quella durezza tipica di chi sa comandare, quasi come un sergente maggiore Hartman, il duro del Vietnam che fa surf fra i fumi del napalm nel film cult “Full Metal Jacket”… Ci siamo, il ritratto è quasi finito, però Adriano mentre ci raggiunge per questa intervista a yachtdigest.com, lo vedi a Marina di Varazze pedalare in banchina su una Graziella molto più piccola di lui, con in testa un capello ad ampio bordo e capisci subito che no, c’è dell’altro.
Chi è il capitano
Adriano, skipper di origini pavesi, in famiglia è stato educato alla disciplina militare dal padre (e dal nonno), organizza viaggi charter nel Mare nostrum con la sua barca a vela da 40 piedi; un Grand Soleil disegnato da Massimo Paperini, tre cabine, due bagni. Bulbo e deriva maggiorati, “Era Ora” consente di fare crociere decisamente veloci …
Per 30 anni Adriano lavora impegnato in un’attività commerciale, poi il settore del luxury, ma ci sono quasi altri 26 anni di vita per mare. L’elemento liquido ha la maggiore quando Adriano compie i suoi 55 anni. Libero da legami, lascia il resto e sceglie solo il mare cominciando un’attività che è quasi come se non volesse esserlo, un’attività. Maestro di vela, per circa 8 anni ha collaborato con diverse scuole nautiche insegnando i segreti della navigazione a chi ha voluto apprenderli.
In barca a vela con pedagogia
E qui c’è l’elemento didattico: Adriano se lo vuoi t’insegna i rudimenti della nautica ed è lì apposta. Tanto che più che al timone – di cui non esita a lasciarti volentieri il comando per farti navigare un po’ – sembra di vederlo in cattedra a insegnare nautica. «Questo si chiama “pendino” o “testimone della trappa”», e lo dice a un insolente che continua a porgli domande per testarlo un po’. Adriano risponde con la cura che solo un linguista esperto di nautica possiede. All’inizio vuole farti partecipare alle manovre, poi invece ti invita per un bicchiere introduttivo in dinette e rompe subito il ghiaccio.
Adriano e la passione dello Skipper
Adriano fa tutto questo con la passione dello “skipper” che, ci tiene a precisarlo, non è un mestiere “riconosciuto” in Italia; ma anche come a dire che “skipper” non significa davvero nulla per lui. Di più. L’impresa di Adriano si chiamerà forse “8 Nodi” o semplicemente “Adriano”, non ci sono social o sito web. C’è Adriano, la sua barca a vela e il mare. Perché poi alla fine, quando devi lasciare tutto e pensare al viaggio fra le onde insieme a uno a cui affidi in sostanza la tua vita, amici e famiglia, non vai mica su un sito qualunque. Devi guardarlo in faccia prima il tuo skipper. Questi viaggi charter Adriano li organizza già da circa quattro anni, e sono in molti che col semplice passaparola hanno veleggiato con lui e ci tornano volentieri a farlo.
È Adriano che sceglie i passeggeri
Incontri Adriano ed è lui a dirti se quel viaggio di mare che hai sempre desiderato può fare per te. I primi che non passano il colloquio iniziale con il nostro comandante sono proprio quelli che intendono mettere la musica techno e restare in rada in una goliardia atipica che cozza con lo stare in mare, o almeno per come lo intende Adriano. Parole sue: «La barca serve per staccare completamente dallo stress quotidiano, per me il tempo in barca è dilatato. Si naviga osservando il cambiare dei venti, il sole, la posizione delle stelle». Dice che dopo 4 anni di charter ha comprato la sua barca «per guardare la terra da un altro punto di vista e che le persone con cui ha navigato si ricordano tutte di lui».
Adriano sì ma che tipo di viaggi
La proposta è fatta di viaggi di una settimana oppure un weekend lungo in Corsica, Toscana o la Costa Azzurra. «La Sardegna è per i volenterosi che vogliono macinare miglia nautiche, ma – aggiunge Adriano – mettendosi d’accordo io sarei disponibile a raggiungere l’equipaggio da prelevare anche altrove da Varazze». Adriano dice che una delle coste più belle lungo cui ha veleggiato è quella turca, e sogna di tornarci sempre…
Sensazioni in mare, come lo vivi? Libertà, tranquillità, ma mai mettersi in competizione con il mare. È più grande di noi, ci vuole sempre grande rispetto del mare e del suo respiro.
Cosa ti rimane delle persone che accompagni in mare? Tante volte l’amicizia, mi piace stare a contatto con le persone. Ci sono anche amicizie che magari non si fanno vive per un po’ ma poi tornano a domandarmi di veleggiare ancora insieme.
Viaggio più bello? Sono innamorato della Turchia, mi piace quel mare e i turchi della costa sono molto ospitali. Ma sono stato anche alle Seychelles, a Cuba, Maldive, però se devo dirlo d’impulso il posto più bello è la Turchia.
Pensi un giorno anche di cambiare barca, fare viaggi più lunghi, e quindi evolvere sotto il profilo del tipo di imbarcazione? Assolutamente sì. Questo è l’inizio, o almeno punterebbe a essere l’inizio per fare qualcosa di più. Il mio sogno è quello di fare il giro del Mediterraneo ma in modalità non da regata, vorrei buttare giù l’ancora, stare lì, conoscere le persone, c’è tanto da vedere e scoprire.
Come si fa ad organizzare una vacanza in barca con te? Prediligo da sempre il contatto diretto, è il modo migliore per capirsi e per essere sicuri di soddisfare le aspettative dei clienti. In realtà andare in barca insieme è molto semplice, basta telefonarmi e ci si mette d’accordo.
Adriano Tavazzani
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