Andrea Mura non si ferma. Dopo avere accantonato il progetto del giro del mondo senza scalo con l’Imoca 60, il velista cagliaritano ha messo la prua su nuovi progetti. Il primo si concretizzerà con la partecipazione, il prossimo 10 aprile, alla regata Roma – Lipari e ritorno in solitaria, la Roma per Uno appunto, che lo ha già visto vincitore quattro volte.
Per presentarsi alla linea di partenza della regata più importante dell’anno, Mura è tornato in cantiere per rendere competitivo e più performante Vento di Sardegna, l’Open Felci 50 con cui ha partecipato alla Vendée Globe.
Si tratta di uno scafo progettato ormai 16 anni fa, quindi bisognoso di interventi radicali per competere alla pari con barche più moderne.
“Sto cercando di alleggerire la barca usando nuovi materiali – ha dichiarato Mura – e ad oggi siamo riusciti a togliere due tonnellate dalle otto che pesava complessivamente”.
Sul “vecchio” Felci farà la comparsa il “Dyneema” un materiale nuovissimo che dovrebbe soppiantare il kevlar e il carbonio per la realizzazione delle vele. Inoltre la barca sarà smaltata con polysil, una vernice speciale a bassissimo attrito sull’acqua e all’aria.
Ciò che rimarrà intatto del vecchio Felci è l’emblema dei quattro mori, simbolo della Sardegna, una terra cui il nostro navigatore è legatissimo. “Mantengo il simbolo per amore della mia terra – ha dichiarato Andrea Mura – non certo per amore verso la Regione”.
E se la Roma per Uno rappresenta il primo grande appuntamento per Mura, il grande sogno rimane lo stesso: la costruzione di un Class 40 nuovo. “Spero di costruirlo presto – ha detto Mura – e ci sto lavorando per raccogliere le risorse necessarie.