Che cosa farne di una barca in vetroresina ormai in disuso, come smaltire il manufatto, è un problema che aumenta di dimensioni con il passare degli anni.
Arkema, una grande industria chimica francese, ha annunciato di avere sviluppato una resina completamente riciclabile con le stesse caratteristiche di resistenza di quelle tradizionali. E per dimostrare la qualità del suo prodotto ha realizzato un prototipo, un Mini 6.50 chiamato Arkema 3.
La barca è stata presentata agli inizi di marzo al JEC World 2016, la rassegna internazionale sui prodotti compositi, come la prima barca al mondo interamente costruita con resina completamente riciclabile.
Il nuovo prodotto, battezzato Elium, è una resina termoplastica che permette la costruzione di parti in composito combinandosi con fibre di vetro e di carbonio.
Secondo Daniel Lebouvier, coordinatore tecnico del progetto presso Arkema, si tratta di un materiale che ha tutte le proprietà meccaniche delle resine convenzionalmente utilizzate nella costruzione navale, ma è riciclabile e “questo significa che a fine della vita, i pezzi realizzati con questa resina posso essere riutilizzati per la produzione di nuove parti”.
Arkema 3 è un Mini 6,50 progettato dall’architetto navale Romaric Neyhousse per lo skipper Quentin Vlamynck, che lo scorso anno ha già partecipato alla Mini Transat.
Per questa nuova barca, l’obiettivo dell’architetto e dello stesso skipper, era quello di integrare la maggior parte della tecnologia del Gruppo Arkema per realizzare una barca non solo riciclabile, ma anche molto leggera e dalle alte qualità di resistenza meccanica.
Per l’assemblaggio strutturale sono state usate colle speciali Bostik e tutti gli oblò sono stati realizzati in Altuglas ShieldUp, un materiale trasparente come il vetro ma più leggero e resistente alle condizioni più estreme.