È entrata in vigore ieri, lunedì 18 gennaio, la nuova direttiva europea sulla nautica da diporto. Si tratta di nuove norme che riguardano soprattutto i temi della sicurezza e della salvaguardia ambientale nella costruzione di unità da diporto (dai 2,5 metri ai 24 metri), le moto d’acqua, i motori, e la componentistica in generale.
In sostanza, la nuova normativa obbliga le aziende a osservare vincoli e regole più severe nelle loro produzioni. Ci sarà tempo un anno per adeguarsi alle direttive europee.
Numerose le novità previste che riguardano come detto soprattutto i temi della sicurezza e del rispetto ambientale. I 48 articoli del decreto (più i numerosi allegati) regolamentano le nuove produzioni per quanto riguarda i gas di scarico dei motori marini, i cui limiti di emissione dovranno essere più restrittivi, una totale ridefinizione delle categorie di progettazione CE, oggi legate alle condizioni meteomarine e non al tipo di navigazione, il livello delle emissioni acustiche dei motori, i criteri di sicurezza relativi ai sistemi di protezione contro le cadute in mare e per le risalite a bordo.
In questo ambito è stato introdotto il concetto di rischio di rovesciamento per i catamarani, in virtù del quale tutti i nuovi multiscafi dovranno avere uscite di emergenza utilizzabili con la barca capovolta.
Le nuove norme in tema di salvaguardia ambientale riguarderanno anche gli impianti di bordo, per i quali è previsto che tutti i servizi igienici siano collegati ai serbatoi delle acque nere.
Il decreto fissa poi una lunga serie di criteri e procedure per l’acquisizione dei marchi CE, in merito ai controlli e agli organismi che li eseguiranno, sulle norme per le importazioni e distribuzione dei prodotti.
Questo è il link dove scaricare il testo integrale la Direttiva. Nelle prossime settimane analizzeremo, punto per punto, le novità che comportano le nuove norme.