Che ci fanno due ingegneri aeronautici nel mondo della nautica? Applicano le loro conoscenze tecniche, naturalmente, e un approccio metodologico alla realizzazione di prodotti, le barche, che in fin dei conti si muovono, come gli aerei nell’aria, in un fluido molto simile che è l’acqua.
Claudio e Renato Magazzù, oggi alla guida dell’omonimo cantiere, insieme alla sorella Tina, si sono assunti anche un altro importante compito. Ossia quello di tramandare una tradizione famigliare che nel campo nautico ha inizio mezzo secolo fa, quando il padre, Alfredo Magazzù, avvia la progettazione e la costruzione di barche a vela, navi e imbarcazioni di grandi dimensioni, dal motorsailer Alicudi, prodotto in 140 esemplari, fino ai progetti di traghetti per il trasporto di 600 passeggeri, e le collaborazioni in campo aeronautico con l’Aeritalia e la Dornier per la progettazione di idrovolanti.
Un tandem familiare che in azienda si divide sulle competenze: Claudio a occuparsi maggiormente degli aspetti legati al design, Renato a seguite gli aspetti strutturali e quelli normativi. Con la componente fondamentale che sostiene gli aspetti tecnici e creativi, ossia quella che fa capo a Tina, responsabile amministrativo e degli acquisti.
Abbiamo incontrato Claudio e Renato Magazzù durante il salone di Cannes, appuntamento che l’azienda siciliana predilige a quello genovese dove hanno deciso di non partecipare.
“La nostra produzione – ci spiegano – insieme a quella di altri marchi di alta gamma, ha bisogno di una location dove il nostro cliente possa accostarsi al gommone e alla nostra realtà con calma, negli spazi adeguati, per prendersi il tempo di analizzare battelli che sono spesso un salto da una dimensione o tipo di barca a un’altra e quasi mai rappresentano un primo approccio al mondo della nautica. A Cannes è possibile, a Genova, per come è organizzato il salone oggi, no”.
Il cliente tipo dei Cantieri Magazzù è quindi un armatore normalmente già esperto, che spesso proviene da imbarcazioni cabinate di grandi dimensioni, in molti casi si tratta di armatori e comandanti alla ricerca di tender di lusso per megayacht.
D’altra parte la produzione, come detto, parte dal piccolo di casa che misura 9 metri, il M – Gt. Prodotto in due versioni, quella cabinata e quella open, presenta in tutti i casi molta superficie libera, sia a poppa che a prua, dedicata al relax.
Dal piccolo di casa, si sale alla misura successiva con l’MX-LL, 11 metri cabinato capace di volare sull’acqua a 60 nodi. Quindi il 12 metri walk around, ossia l’MX – 12, una icona della sportività, e il 13 metri cabinato, l’MX-13 Coupè, che fonde in un’opera d’arte di design lusso e sportività.
Si sale ancora di misura con un rib di 14 metri, l’MX-14 Classic, che offre ben sei posti letto in una dimensione inusuale di comfort ed eleganza, per finire con il 18 metri, l’MX-18 Coupè,con una cabina ospiti oltre quella armatoriale e due bagni.
Una produzione ampissima per estensione di gamma e per numeri, visto che oggi sono 200 i rib in navigazione del Cantieri Magazzù, con un mercato che solo per il 50% è interno mentre la metà della produzione è destinata oltre confine in Europa, soprattutto Francia e Spagna, e nel mondo.
Per il prossimo futuro i progetti non mancano. Per crescere ancora di misura? “Stiamo valutando – ci dice Claudio Magazzù – quanto ci dicono le analisi di mercato e soprattutto le informazioni che ricaviamo dal rapporto con la nostra rete di dealer e dai clienti sterssi. Crescere di dimensioni è ovviamente possibile, ma il nostro orientamento commerciale dipende dall’analisi dei dati, oltre che da una dose di intuito che non fa mai male. Vedremo nelle prossime settimane. Ma la direzione in cui si cresce non è solo quella delle dimensioni“.
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