E’ questione di ore e la redazione di yachtdigest.com sbarcherà a Parigi per immergersi nelle novità del Salone Nautico. Fra i tanti appuntamenti, uno cui teniamo molto è quello con il nuovo Dehler 42, terzo modello della nuova gamma del cantiere tedesco.
La curiosità verso questa barca non è dettata solo dalla voglia di toccare con mano uno scafo che si preannuncia davvero elegante e sportivo. A rendere interessante l’attesa, c’è l’affermazione del cantiere secondo il quale, con il nuovo 42, si proporrebbe “un nuovo concetto di barca standard” o meglio, una rivoluzione nel concetto di optional. Verricelli elettrici, ruote in composito, elettronica, insomma tutto quello che solitamente è da cercare fra gli optional, il nuovo 42 lo ha di serie. Condizione interessante anche in considerazione del prezzo, 170 mila euro + Iva.
Per quanto riguarda la barca, per il momento possiamo basare la nostra analisi sui documenti del cantiere. Effettivamente salta agli occhi come lo studio Judel/Vroijlik abbia tracciato linee davvero sportive. La prua verticale, le sezioni fini, un baglio massimo molto arretrato, coperta pulitissima, rappresentano la carta d’identità di un cruiser con una fortissima vocazione alla regata.
Inoltre, anche la scelta di realizzare un albero passante che poggia su un rinforzo in corrispondenza della chiglia, è coerente con un uso sportivo della barca. Questo assetto infatti permette di trasferire gli sforzi assorbiti dall’albero a tutta la struttura di rinforzo realizzata sul fondo in fibra di carbonio.
Naturalmente, il potenziale armatore che in partenza sa che saranno i confronti fra le boe a vedere la gran parte del tempo in acqua del nuovo 42, sarà bene che scelga la chiglia a T da regata di 2,40 metri, in alternativa a quella standard, sempre a T, di 2,15 metri o quella ridotta a 1,98 con terminale a L. Anche per quanto riguarda il piano velico, si può scegliere quello standard, da 93 metri quadri oppure optare per quello da competizione che sfiora i 100 metri quadrati.
Coperta e pozzetto sono, come detto, molto puliti e sgombri, e le diverse aree sembrano collegarsi armonicamente attraverso linee stondate, senza spigoli.
Il pozzetto ha paramare abbastanza alti in modo da offrire un buon sostegno alla schiena degli ospiti e lo specchio di poppa si apre in una plancia spaziosa. Elementi che stemperano il carattere sportivo del Dehler 42 per altro senza annullarlo. L’organizzazione delle manovre appare abbastanza classica e orientata anche a una conduzione con equipaggio ridotto, grazie a due winch molto vicini al timoniere.
A prua, ma questa volta si tratta di un optional, c’è la possibilità di applicare un bompresso per issare un Code 0 o un gennaker.
Poco da dire sugli interni che riprendono una distribuzione abbastanza classica degli spazi organizzato intorno al quadrato con due o tre cabine e due bagni. Da sottolineare però un intelligente brevetto Delher, la UNI DOOR. Si tratta di una porta che divide completamente la zona servizio dal salone, oppure, ruotando, separa il locale doccia dalla toilette.