Un gioco di parole per raccontarvi del sequestro da parte della Guardia di Finanza della barca appartenuta, tra gli altri, anche a Benito Mussolini e che si chiamava, ovviamente, Fiamma Nera.
Il sequestro è avvenuto nell’ambito di una delle operazioni collegate all’inchiesta nota come Mafia Capitale. I beni sospetti sono stati sequestrati ad un imprenditore presumibilmente implicato con l’organizzazione a fini criminali, e sono tanti: appartamenti, macchine di lusso, addirittura porzioni di un castello, uffici e negozi a Roma, quote societarie, conti correnti, e due barche, tra cui l’affascinante yacht appartenuto a Mussolini. Si tratta di uno yawl costruito nel 1912 dai cantieri tedeschi Abeking & Rasmussen, uno yacht classico, molto bello e dalla storia intrigante.
Fiamma Nera si chiamava in origine Konigin II, era stata acquistata dal gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile nel 1935 e ribattezzata proprio per essere regalata all’amico (e capo) Benito Mussolini. Non si sa quanto il Duce fosse appassionato di vela, ma pare che usasse la barca principalmente per gli incontri amorosi con Claretta Petacci.
Nel 1943, alla vigilia della caduta del regime, la barca fu affondata nelle acque del golfo del Tigullio di fronte a Rapallo per evitare che cadesse nelle mani dei tedeschi, e lì rimase diversi anni fichè il conte Sereni la recuperò, restaurò, e ribattezzò Serenella. Da allora Fiamma Nera ha fatto diversi giri: utilizzata dal principe Cremisi negli anni ’50, di recente adibita a nave scuola in un circolo di Roma, e infine ristrutturata interamente e accuratamente in un cantiere toscano – completamente svuotata e ricostruita per riportarla a quanto previsto dai disegni originali del cantiere tedesco. Un po’ ingloriosa la fine (per ora): Fiamma Nera è stata acquistata da una delle società sequestrate nella recente operazione di polizia, e risulta intestata a vari prestanome che sicuramente ben poco hanno a che fare con la vela…