Giochi di vento e attrito, il dilemma della vela.

Giochi di vento e cosa c’entra l’attrito?

La natura ci circonda ogni giorno, sia che siamo in ufficio sia che si sia in barca, a volte quello che ci manca per capirla è solo un buon punto di osservazione. Se lanciamo una pallina sul pavimento dopo qualche rimbalzo comincerà per effetto dell’attrito a rotolare. Per poter ruotare assorbirà un po’ di energia dalla sua velocità iniziale che diventerà più bassa ma… L’attrito la fa da padrone, inutile giraci intorno, senza attrito non rotolerebbe come fa nella realtà che tutti si conosce. E qui iniziano i nostri giochi di vento.

Anche il vento, quello vero, quello fatto di aria “viscosa” quando incontra il mare, una vela o un capo, si mette a girare intorno a quel qualcosa che in qualche modo lo frena, questo dipende dalla viscosità, ovvero dall’attrito che le particelle di aria fanno tra loro e con la superficie di ciò che incontrano nella loro strada.

Marco-Marchi

Pensare ad un vento fatto da un fluido non viscoso (come “ci” hanno proposto a “noi velisti” per più di un paio di decenni), forse aiuta qualche fisico da banchina a fare dei conti, pero la realtà non è fatta di conti e non è ben rappresentata dai numeri, cose che tutti possiamo vedere e forse anche capire se ci mettiamo nel giusto punto di osservazione. Di punti di osservazione io ne propongo due, uno all’estrema prua della barca, meglio se dotati di uno stecco con un filo di lana in punta e uno che si veda la balumina della randa anche essa dotata di filetti che, l’ aria è trasparente e per vederla noi comuni mortali non abbiamo altri modi (se fumatori importanti potremmo parlarne) ma forse, sto saltando un passo, quella domanda retorica che tutti dovremmo farci: perché non ci interessa come funziona la fluidodinamica del motore della macchina e invece sentiamo il bisogno di capire come il vento consenta ad una barca a vela di fare la bolina?

Quando sei lì sulla barca che si muove, come fai a non essere rapito dalla magia di quel movimento? Come fai ad accontentarti di quella e a non chiederti come funzioni?

Se provi ad approfondire ti scontri con una miriade di modelli, che sia coanda, il tubo di venturi o addirittura qualche fantasiosa teoria del proiettile di mitragliatrice che colpisce la vela e rimbalzando gli cede la sua “quantità di moto”. Ne ho sentite di tutti i colori ma mai ho sentito metterci di mezzo la viscosità e cosi, ho deciso di aumentare il numero dei dubbi, e di darci in pasto a un matematico nato il mio stesso giorno ma 93 anni prima di me, il Guglielmo Kutta.

Giochi di vento e teoremi romantici

Non era un velista, e mi sa che non si chiamasse neanche Guglielmo (Martin Wilhelm Ndr), non ha avuto una vita importante da scriverci dei libri come sul Galilei, e più che un fisico era un matematico però… Però quella condizione:
 “non ci può essere un cambio infinito di velocità nel bordo
 di uscita”
 è rispettata se la randa porta e i filetti in uscita sono
 dritti…
 E allora la dimensione della “circolazione” me la posso 
anche valutare da solo con un disegnino vettoriale home made?

giochi di vento

Se la freccia azzurra rappresenta il vento apparente, e la verde la direzione del vento che lascia la balumina della randa, è realistico pensare che: 
la circolazione abbia come valore quello del vettore da aggiungere perché le direzioni coincidano e che la sua dimensione rappresenti proprio la dimensione della rotazione che fa il vento intorno alle vele, e che a me piace chiamare «circolazione»?

giochi di vento

Se così fosse… Il filetto sullo stecco messo subito davanti allo strallo della vela di prua dovrebbe avere un angolo molto diverso da quello che il windex indica come direzione del vento apparente qualcosa come il vettore giallo, un vento più «buono» come direzione e… pure più intenso!

giochi di vento

Dunque un buon osservatore oltre al filetto… potrebbe…
 E se togliessimo la randa?

attrito in barca a vela

La circolazione diminuisce di intensità, il risultato è un vento meno intenso e con un angolo meno buono, andremo un po
’ più piano e con un angolo peggiore… Un po’ come se avessimo la randa sventata. Ma a voi non mette voglia di provare a fare quella cosa così tanto vietata di tirare un po’ sopravento il boma?

Se il mio amico Luca decidesse di ospitarmi ancora, perché non ragionare un po’ delle implicazioni? Sempre che questo modo di vedere le cose da un punto di vista cosi «laterale» possa piacere. Ciao e buoni giochi di vento!

Facebook
Twitter
X
Pinterest
LinkedIn
WhatsApp
Email

Lascia un commento

Devi essere loggato per inserire un commento.

Categorie

REGISTRATI

[forminator_form id="7943"]

Hai bisogno di vendere la tua barca? Sei nel posto giusto! yachtdigest.com è infatti il più grande portale online sulla nautica da diporto e in questa sezione ti sarà possibile scrivere gratuitamente il tuo annuncio se vuoi vendere la tua imbarcazione. Aggiungere un nuovo messaggio di vendita è molto semplice e intuitivo così come trovare una barca che interessa acquistare, ma per rendere ancora più appetibile il tuo annuncio, vogliamo darti alcune indicazioni generiche ma importanti che se vorrai potrai seguire.

Prima di tutto cerca di personalizzare il tuo annuncio, descrivendo la storia della barca e magari la motivazione per cui la vendi, in questo modo otterrai più fiducia da parte del lettore.

Puoi definirla “seminuova” se è quasi nuova, oppure “usata” specificando se essa si trova o meno in buone condizioni. Indica lo stato dei motori, l’anno di immatricolazione, quanti proprietari ha avuto – soprattutto indica se la barca è stata di un unico proprietario: aumenta l’interesse verso chi legge l’annuncio.

Nel tuo messaggio deve trasparire la bontà della tua imbarcazione, perché prima di convincere qualcuno devi essere tu stesso convinto che il prodotto sia valido.

È importante che nell’inserzione non si commettano errori di ortografia, quindi rileggete bene il messaggio prima di metterlo online. Il linguaggio poi deve essere chiaro e semplice, comprensibile a tutti.

Serve ad attirare l’interesse e indurre il lettore a proseguire la lettura, è la parte più importante e deve riassumere in una riga lintero messaggio che vogliamo dare. Purtroppo non si hanno grandi possibilità di distinguersi molto se non con qualcosa di veramente originale per attirare l’attenzione. Quindi concentratevi su dettagli della barca veramente originali, sulle sue qualità reali: nel portale yachtdigest.com apparirà questo breve riassunto passando sulla foto dell’imbarcazione con il mouse.

È importante inserire in modo chiaro la scheda generale dell’imbarcazione. Da inserire sempre: cantiere, modello, lunghezza, larghezza, pescaggio, motori, numero cabine, anno di costruzione, prezzo.

Nella scheda dell’imbarcazione inserisci accuratamente tutti i dettagli dell’imbarcazione, le dotazioni standard ed extra. È utile comunicare molti particolari e dettagli per coloro che sono veramente interessati e continueranno a leggere oltre le prime righe.

Suggerisci al lettore che vuole comprare le caratteristiche migliori della tua imbarcazione e non indicare – a meno che non sia necessario informare preventivamente l’acquirente – informazioni che possano influenzare negativamente il lettore.

Indicate sempre il prezzo. A meno che non vogliate assolutamente trattare, consigliamo di aggiungere la dicitura “prezzo trattabile” che dà uno stimolo all’acquirente a contattarvi.

Norme Redazionali

VUOI DISCONNETTERTI DAL TUO ACCOUNT?