Ha un nome intrigante ed è poco noto, ma è utile e facile da eseguire. Si inserisce nella grande famiglia delle “gasse, asole o cappi su cavo singolo”, almeno nella definizione della “bibbia” di Clifford W. Ashley, “Il grande Libro dei Nodi“.
Se quindi avete ad esempio bisogno di fare un paranco per ridurre il carico in trazione, se dovete tesare un imballo o, semplicemente, creare un punto di aggancio su un vostra cima ecco il nodo del tessitore: si realizza in un attimo e, a differenza di quelli generalmente utilizzati dai marinai meno esperti, si scioglie anche dopo aver subito tensioni molto forti.
La tentazione è infatti quella di fare un elementare cappio con nodo semplice o ad otto (foto sopra), ma tenetevi vicino un buon coltello se volete scioglierli dopo una trazione potente e prolungata.
Vediamo come eseguire il nodo del tessitore. Prima di tutto ricavatevi, all’altezza desiderata lungo la cima, un’asola bella lunga.
Il secondo passaggio prevede di ruotare quest’asola su stessa.
A questo punto bisogna “ripiegare” su se stesso l’otto che si è formato (verso il basso nella foto) .
Ora arriva il momento chiave per l’esecuzione del nodo del tessitore: bisogna prima individuare il passaggio centrale che si è creato al centro dell’otto:
E poi farvi passare, da sotto, la punta dell’asola:
A questo punto si tira (verso l’alto nella foto): sempre tenendo un po’ in tensione i due estremi della cima:
E a questo punto, assuccando bene, il nodo del tessitore è terminato.