Ricca di meraviglie naturali, artistiche e culturali, la Laguna di Venezia è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1987.
Ogni anno milioni di turisti accorrono qui per visitare non solo la Serenissima, ma anche le decine di isole che la circondano. I magnifici paesaggi, i canali che formano un dedalo d’acqua e le incredibili testimonianze architettoniche lasciate dall’uomo nel corso dei secoli la rendono un luogo unico al mondo.
E non c’è da stupirsi se tanti naviganti scelgono proprio questi lidi per concedersi una breve vacanza.
La Laguna offre molte darsene e approdi dove ormeggiare la propria barca e buoni punti di ridosso dai vento. Tuttavia, il grande traffico marittimo costante, la navigazione in canali più o meno stretti e la particolarità del contesto non la rendono un itinerario adatto ai principianti.
In estate il traffico è molto intenso e bisogna prestare attenzione alle grandi imbarcazioni che transitano e alle eventuali onde che possono generarsi.
I venti tipici della Laguna sono gli stessi che caratterizzano il nord dell’area adriatica: bore,scirocco, grecale, brezze estive. Tuttavia, l’effetto dei venti sulle acque “chiuse” della Laguna è più forte e può provocare moti ondosi potenzialmente pericolosi per le piccole imbarcazioni.
La foschia e la nebbia sono due fenomeno abbastanza frequenti nella zona e possono rendere più complessa la navigazione.
I canali di navigazione sono delimitati da bricole e paline. In corrispondenza di un incrocio tra due o più canali si trova sempre una “dama”, un insieme di più bricole più alto e provvisto solitamente di una luce di segnalazione e di un cartello con la velocità massima da rispettare.
Le paline che si trovano in prossimità di una riva servono generalmente all’ormeggio.
Le entrate di accesso alla Laguna Veneziana sono tre: la bocca di porto di Chioggia, quella di Malamocco e quella di Lido. Ogni accesso porta ad una serie di canali che conducono alle varie zone portuali e alle isole.
Le mete affascinanti della Laguna sono davvero tante, le scelte degli approdi anche: è impossibile dunque offrire un panorama davvero esaustivo in uno o due itinerari.
Una possibile scelta può essere quella di entrare dal porto di Chioggia, ben ridossato dai venti di III e IV quadrante.
Negli anni ’30 sono state costruite due dighe- a sud e a nord- per elevare la profondità delle acque del canale. Le opere del Mose– volte ad arginare i problemi causati dall’alta marea- stanno modificando l’aspetto della Laguna ed è sempre bene prestare ancora attenzione ad eventuali cantieri.
Qui è stata aggiunta una scogliera esterna e si stanno allestendo delle paratoie e dei cassoni.
Entrando nel porto sulla sinistra si vedono il forte di San Felice e –più in lontananza- Chioggia e Sottomarina, collegata a Chioggia solo da un ponte. A destra comincia invece un canale che porta verso l’isola di Pellestrina.
Non è consigliato dare fonda in questa zona, ma si può approdare in uno dei porti circostanti.
La Darsena Le Saline a Chioggia si incontra navigando in direzione del centro della città ed offre 450 posti barca attrezzati, un cantiere multiservizi e ridosso da qualsiasi vento.
Un’alternativa è rappresentata dalla Darsena Mosella a Sottomarina, con 5 pontili galleggianti, 220 posti e un buon ridosso dai venti di nord est.
Il porto di San Felice, vicino all’omonimo forte e alla spiaggia di Sottomarina, è ridossato da tutti i venti, può contenere fino a 500 barche e dispone di un’officina.
Continuando ad addentrarsi nella Laguna si può proseguire verso Pellestrina, accompagnati da una lunga serie di bricole sulla parte sinistra del canale. Si incontra così l’isola di Pellestrina, un paese di pescatori così come San Pietro in Volta. Numerosi sono qui i punti dove si può ormeggiare, ma è bene però fare sempre attenzione alle grosse imbarcazioni di passaggio. L’isola termina all’inizio del porto di Malamocco, composto da due lunghe dighe che ne proteggono l’accesso. Una scogliera di sopraflutto esterna e delle paratoie per il controllo dell’acqua alta fanno parte del progetto-Mose.
Il porto rappresenta l’accesso più difficile da intraprendere, per via dei venti di I° quadrante che spazzano l’accesso per buona parte dell’anno.
Qui si può ormeggiare nel Marina Alberoni, un piccolo approdo da 70 posti che si trova a dritta rispetto all’entrata del porto.
Si può ormeggiare anche in prossimità della diga parzialmente sommersa, nella parte sinistra del porto, ma non è particolarmente consigliato a causa del continuo passaggio di imbarcazioni.
Una buona alternativa è quella di lasciarsi alle spalle il porto Alberoni, dirigendosi a destra e prendendo il canale Fisolo, per arrivare nell’omonima isoletta dove trovare un fondale adatto alla fonda.
Da questa zona, guardando verso sinistra, si vede il canale Malamocco-Marghera che conduce le grandi imbarcazioni commerciali verso il porto industriale di Marghera.
Da qui, seguendo il canale commerciale, si arriva anche alla darsena del Cantiere della Pietà, circa 400 metri dopo essersi lasciati sulla sinistra l’approdo della Fusina. La darsena della Pietà offre una settantina di posti, ma sono pochi ad essere riservati al transito.
Alla Darsena Fusina si può invece arrivare anche seguendo il canale San Leonardo e quello Litoraneo per circa 12 chilometri. La darsena si trova sulla foce del Naviglio del Brenta ed offre più di 152 posti barca e un campeggio attrezzato.
Seguendo la rotta del canale per Marghera, poi quello di San Secondo e risalendo il canale di Salso si può giungere anche alle darsene di Mestre, come lo Scafo Club Mestre, che offre 340 posti e un’assistenza nautica completa.
Mestre è collegata al sestriere di Santa Croce di Venezia da due ponti e può essere un buon punto di accesso per visitare la città.
Lasciando l’area del porto di Malamocco si può proseguire verso l’isola del Lido, passando la verdeggiante zona di Alberoni e Malamocco.