Col passare degli anni le lampughe “ma quelle vere” hanno iniziato a frequentare durante il periodo estivo le acque attorno allo stivale. Non solo al meridione ma anche al nord capita d’avere in canna esemplari da record.
Negli spot d’oltreoceano la lampuga è la protagonista indiscussa, conosciuta al mondo alieutico oltre che per la spettacolarità e la forza durante il combattimento con cambi repentini di marcia e piroette uniche… per la bontà delle carni. La tecnica ideale di pesca è la traina in velocità con gli artificiali ma anche in pastura specialmente i “Big” non disdegnano banchettare con delle belle sardine innescate. Nel periodo autunnale branchi d’esemplari di piccola e media taglia fanno da protagonisti indiscussi per la gioia dei pescatori sportivi italiani che trainano non solo a motore ma anche a vela…
BOX: la scheda
Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: CORIFENIDI
LA LAMPUGA è conosciuta col nome di Dorado o nella zona indo pacifica col nome di Mahi Mahi. Ha un corpo allungato e compresso lateralmente. Una nota va fatta per quanto riguarda la forma della testa; negli esemplari maschili è prominente dove con l’età si accresce ulteriormente dandoli oltre ad una particolare forma una maggiore idrodinamicità. La bocca è fornita di denti aguzzi ed uncinati. La pinna dorsale è pronunciata soprattutto sulla parte anteriore, mentre la posteriore è falciforme. La caratteristica colorazione gialla oro cangiante con striature blu verdognole della livrea è determinata dalla particolare conformazione dell’epidermine, dove nella liscia pelle sono incastonate minuscole squame cromatiche.
E’ un pesce pelagico con istinto gregario; vive per lo più in acque “off shore”, spesso in compagnia di altri predatori come ricciole e pesci pilota. Le lampughe hanno la singolare usanza di sostare all’ombra di oggetti galleggianti di qualsiasi entità; questa caratteristica può aiutare in modo determinante i pescatori durante le battute di pesca. Il momento della riproduzione nel bacino mediterraneo sia ha in concomitanza della stagione calda. L’unica nota dolente è che la livrea di questo fantastico predatore cambia colore appena dopo la morte passando da dei colori intensi ed accessi in un triste grigio opaco. Le carni sono buone e ricercate dai buongustai di tutto il mondo; in Italia ahi noi, data la scarsa conoscenza non sono ugualmente apprezzate.
F.A.D.s
Come dicevo prima le lampughe hanno la particolare usanza di sostare all’ombra di oggetti galleggianti di qualsiasi entità; questa caratteristica può aiutare in modo determinante i pescatori durante le battute di pesca; ecco la soluzione artificiale….F.A.D.s!!
ll continuo impoverimento della fauna ittica e delle risorse marine, ha portato l’uomo negli ultimi anni a studiare metodologie per incrementare il ripopolamento. FADs (fishing Aggregating Devices) altro non sono che delle barriere artificiali atte all’aggregazione del pesce e alla creazione di nuovi habitat; di solito vengono posizionate a seconda delle esigenze locali sia in superficie che affondate in modo di non intralciare le rotte marittimo commerciali.
Tali strutture vengono facilmente colonizzate da vegetali ed animali, tassello principale della catena alimentare, diventando per diverse specie ittiche nutrimento e rifugio soprattutto nello stadio giovanile. Queste barriere artificiali, sono costruite in diversi materiali; dalle semplici foglie di palma, ai cannizzi, alla corona di boe galleggianti, ma le più moderne e funzionali sono quelle realizzate cubiche in mylar, assomiglianti a grandi aquiloni. I pesci oggetto delle nostre tecniche di pesca sportiva, rimangono spesso affascinati da queste barriere artificiali al punto di avere nelle vicinanze strike multipli.