Una volta era impensabile: gli adesivi per verniciare le barche? Follia! E invece no, ora è tutto diverso. Prima di tutto perché si parla di sofisticate pellicole, e non di semplici “adesivi”, in secondo luogo perché questi materiali, negli ultimi anni, hanno fatto un incredibile salto tecnologico in avanti.
Ci spiega tutto di questo mondo Luca Antonutti, di Luca-Design, casa madre ad Udine, ma che opera in tutta Italia. Antonutti è un pioniere del wrapping nautico e un grande appassionato della materia. Il suo campo di azione si estende dalle moto alle auto, dagli interni agli esterni e, soprattutto, su barche di tutte le dimensioni.
Partiamo dall’inizio, voi di Luca Design in Italia siete un nome di rifermento per quanto riguarda il wrapping nautico, ma la vostra esperienza viene da ben più lontano…:”Noi ci occupiamo di wrapping a 360° dal 2006, e dopo ben 12 anni di esperienza nell’ambito delle pellicole pubblicitarie. Alla nautica ci siamo avvicinati nel 2010, quando i materiali hanno cominciato a subire una forte evoluzione, diventando più adatti a questo mondo “.
Ci racconta meglio l’evoluzione di queste pellicole? “All’inizio sono nate per ricoprire qualsia tipo di mezzo: arerei, treni, navi. L’idea base era quella di fornire protezione, più che di decorare. Col passare degli anni non solo la tecnologia ha fatto grandi passi in avanti garantendo più lavorabilità e più resistenza, ma anche le richieste della clientela si sono spostate sempre più verso la voglia di decorazione, e non solo di protezione delle varie “carrozzerie. Si è cominciato a capire che il wrapping poteva sostituire la verniciatura“.
L’ambiente marino è per definizione molto “ostile”, a cominciare da umidità e salsedine. Come siete arrivati ad ottimizzare i prodotti?: “All’inzio, con i primi clienti che come noi sono stati dei pionieri del wrapping, abbiamo sperimentato sul campo quello che andava meglio. Molti prodotti promettevano meraviglie, ma solo l’uso reale ci ha permesso di scegliere il meglio, e alla fine abbiamo trovato una perfetta sintonia con le pellicole 3M“.
Il paragone con la normale verniciatura sorge spontaneo, il wrapping dura di più o di meno? “La pellicola viene applicata e poi “sigillata“, non dà problemi di distacco. e in più non ha problemi di opacizzazione, come invece c succede con la verniciatura, soprattutto con il blu e i colori scuri in generale”.
Cosa significa sigillata? “Lungo le murate la pellicola viene applicata fino alla linea di galleggiamento, poi viene sovrapposta una striscia un sigillante trasparente da mezzo centimetro. Un prodotto di derivazione aeronautica. Il punto di contatto con l’acqua è ovviamente il tratto più a rischio, non tanto per il distacco, ma perché potrebbe fermarsi lo sporco. La sigillatura è un’ulteriore garanzia di tenuta“.
Ma se io fossi un mago del bricolage, potrei mettermi da solo la mia pellicola? “Nulla è impossibile, l’operazione di base potrebbe affrontarla anche un neofita. Il problema sono le garanzie. La pellicola ha una sua garanzia, ma che viene validità solo se applicata con i giusti criteri… come per tutte le lavorazioni l’esperienza fa si che le eventuali problematiche vengono eliminate, il neofita non lo può sapere. Noi siamo artigiani di esperienza, con un professionalità che non si può improvvisare”
Per una barca di dodici metri quanto tempo richiede l’applicazione? “Noi offriamo un servizio completo: sistemazione del fondo, pulizia e applicazione compresa di siglittaura, targhe nomi ecc… In due giornate riusciamo a fare tutto, se non ci sono problemi di stuccatura ci basta anche un solo giorno .”
Quanto è il risparmio in termini di costo finale per il cliente?: “Su barche dai 10 ai 20 metri, rispetto ad una verniciatura
professionale, c’è un risparmio che si aggira intorno al 50% . La fascia che più risente del vantaggio è in particolare quella dai 12 ai 15 metri“.
Ma riuscite a lavorare anche su scafi e coperte “complicate”, piene di spigoli? “Assolutamente si. Sulle barche a vela le murate si fanno in un solo pezzo, quindi non ci sono giunture. Su quelle a motore non omogenee, sulle coperte si sfruttano proprio gli spigoli per far scomparire le giunture. Abbiamo appena finito un fly di 18 metri, L’armatore non era in grado di individuare i punti dove si passava da un pannello all’altro“.
I parabordi rovinano la pellicola?: “Esattamente come possono farlo sulle superfici verniciate, soprattutto quelli in PVC. La soluzione, in entrambi i casi è ricoprirli con le apposite “calze“.
Hanno problemi di resa a seconda delle temperature? Soffrono il caldo mediterraneo?: “A lavoro finito effettuia la stabilizzazione del materiale ad un range di 90/100 gradi. Quindi no, direi proprio di no, non temono le alte temperature, difficile che la superficie superi i 100%. E in ogni caso c’è ancora margine di resistenza“.
Qual è la categoria di armatori più evoluti, più sensibili al wrapping?: “Direi quelli con barche trai dieci e i venti metri, preferibilmente quelli che si fanno un po’ di lavori da soli a bordo e che riescono a capire i veri vantaggi del wrapping. Noi attualmente abbiamo un tasso di crescita in termini di numero di applicazioni del 30% all’anno. Ma l”ignoranza sull’argomento è ancora molta, e ci sono ancora ampi margini di miglioramento“.
La resistenza al graffio e alla strisciatura è la stessa della verniciatura? “Si, assolutamente. Ovviamente con la pellicola si crea anche un piccolo arricciamento. Noi diamo sempre al cliente un kit per fare da soli le piccole riparazioni. Si toglie toglie la parte rovinata e si sovrappone la toppa”.
In caso di danni più grossi?: “Le faccio un esempio pratico avvenuto poco fa: un buco in murata da un metro per un metro. Dopo la riparazione e la stuccatura abbiamo messo un pannello quadrato che copriva l’area: impossibile vedere i margini a meno di avvinarsi moltissimo, e sapendo dove andare a cercare”
Il wrapping protegge dall UV?: “Assolutamente si. Quando decidi di togliere il wrapping, ad esempio quando la vendi, scopri che sotto hai una barca “nuova”. La pellicola protegge al 100 % dall’UV, il gelacoat è come nuovo dopo 6/7 anni“.
Torniamo a parlare di certificazione, voi siete applicatori certificati 3M… “Si, e non è una certificazioni come le altre. In giro esistono corsi che dopo un paio di ore ti danno un diploma da applicatore, ci sono molti concorrenti approssimativi e poco esperti. Un po’ il wrapping subisce, in termini di fama, la conseguenza delle azioni di persone poco affidabili. Le certificazioni 3M sono dei veri e propri esami scritti e pratici con delle prove sul campo, per venir promossi e conseguire la certificazione bisogna superare tutti gli step, ciò permette a 3M di selezionare in maniera molto accurata i proprio applicatori e poterli così certificare. Siamo un’elite, e tutto questo ci consente di dare, alla fine, una vera certificazione. Gli armatori ci chiamano praticamente sempre per ringraziarci perché i risultati sono oltre le aspettative“.