In barca è davvero importante stare caldi e asciutti. Un risultato che si può ottenere senza fare ricorso a un mutuo e utilizzando indumenti di uso comune, senza per forza acquistare l’ultima novità fra i capi tecnici. Eccetto forse che per la cerata.
Una buona cerata è una amica, e come tale deve essere affidabile. Cercare di risparmiare, in questo caso, può significare andare incontro a sofferenze o a spese maggiori.
Ma anche se molto buona, una cerata non è eterna. Possiamo però fare molto per allungarle la vita con qualche piccolo accorgimento.
Se è vero che non si devono mai lavare con detersivi, soprattutto quelli con gli enzimi, è anche vero che lasciarla sporca è anche peggio.
Quindi prima di tutto la cerata va lavata con acqua dolce e possibilmente va fatto spesso, soprattutto per liberarla dal sale. Dobbiamo ricordarci che anche il corpo, sudando, cede nel tempo una certa quantità di sale, che a lungo andare si deposita all’interno. La cerata quindi va sciacquata tutta, non solo esternamente.
Premesso che è importante leggere e rispettare le indicazioni del produttore che troviamo sulle etichette, la cosa migliore in genere è quella – quando diventa veramente necessario – di lavare la cerata in lavatrice, senza detersivi, a 30 gradi, senza centrifuga.
L’asciugatura è un altro capitolo importante. Se si ha una lavatrice provvista di asciugatore, non bisogna usarlo sulla nostra cerata, e si deve anche evitare di esporla a fonti di calore quali caloriferi e affini.
Anche il sole le fa male. Una certa dose di raggi solari se li becca comunque, ma esporla al sole per farla asciugare dopo un lavaggio sarebbe proprio meglio evitarlo.
Il modo ideale di asciugare una cerata è quindi quello di esporla appesa all’aria. Metterla via umida significa andare incontro alla muffa e alla fine di una amicizia.
Mai farla pulire a secco in lavanderia e, perdonate la banalità, vietatissimo stirarla.
I diversi strati di cui è composto il tessuto della cerata sono soggetti a usura, e possono delaminarsi. Se questo avviene non c’è più molto da fare.
Ma se l’abbiamo accudita con buoni lavaggi, a seconda del materiale di cui è fatta, per preservarne più a lungo l’efficacia la si può sottoporre periodicamente a trattamenti reimpermeabilizzanti con prodotti specifici. La cosa migliore è quella di rivolgersi al produttore che potrà indicarci il prodotto più indicato.
Le cerniere, soprattutto per le cerate stagne, hanno anche loro bisogno di cure. Quella essenziale, dopo la pulizia, è la lubrificazione.
Se sono di metallo si deve usare uno stick di paraffina, quelle di plastica possono essere trattate con un grasso al silicone.
Sempre per le cerate stagne, è importante non dimenticarsi dei terminali, collo, polsi e caviglie, da trattare con talco minerale, cosa molto diversa dal borotalco che si deve evitare.
Una volta pulita e asciugata, la cerata non va conservata piegata e chiusa in qualche cassetto. La si deve appendere su grucce fatte di materiale plastico e di grandi dimensioni in modo che ci sia circolazione d’aria.