Tra le aziende italiane presenti al METS di Amsterdam, il salone internazionale dell’accessoristica e dei materiali per la nautica da diporto, c’era la Maggom, che da vent’anni si occupa di gommoni e di tutto quello che li riguarda. Dalla progettazione alla realizzazione, dalla riparazione all’assistenza, tutto ad alto livello di tecnologia, visto che i loro principali clienti sono i professionisti del mare: sempre di più negli ultimi anni la Maggom si è specializzata nella progettazione e produzione di battelli speciali, destinati a uso professionale e militare.
Osmar Ramiro, fondatore di Maggom, cha abbiamo incontrato al METS, ci parla di due mercati diversi e complementari: “In Italia e nel sud della Francia si sta tornando alla produzione di gommoni piccoli (4,5/5 metri), settore che per noi era sparito completamente da quando abbiamo cominciato la produzione di mega gommoni, oggetti a cui non tutti hanno accesso. Ma adesso vediamo un ritorno della richiesta di gommoni “accessibili” dato lo stato attuale dell’economia. Nel nord Europa abbiamo un mercato diverso: mari particolari, mari duri, che richiedono forme di tubolari diverse, per noi sono un mercato speciale“.
La tecnologia della progettazione dei gommoni è tutta basata sulla modellazione tridimensionale, ovviamente assistita da computer e gestita in team da ingegneri, designer e altri professionisti che progettano le imbarcazioni sulla base dei bisogni effettivi degli acquirenti. I disegni vengono sviluppati e testati per garantire che il dimensionamento strutturale, le sollecitazioni dei materiali, e tutti i parametri di sicurezza ed efficienza siano regolati sull’uso, spesso intensivo, che i clienti faranno delle imbarcazioni. “Noi facciamo il disegno, facciamo il progetto, facciamo l’assistenza al cliente. Se il cliente è all’estero, ad esempio, produciamo il tubolare e poi abbiamo un’equipe preparata per andare a montare i gommoni in qualsiasi parte del mondo”, ci dice Osmar.
Il fiore all’occhiello del reparto ricerca e sviluppo dell’azienda è la progettazione e la realizzazione di tubolari per gommoni: le dime vengono disegnate partendo dalla modellazione 3D del tubolare e realizzate attraverso lo sviluppo di prototipi e rigorosi studi che permettono alla Maggom di arrivare al massimo della precisione, dell’efficienza e della sicurezza.
Abbiamo chiesto a Osmar com’è nata l’idea di una specializzazione così forte. “Ho fatto il mio corso di disegno 3D nel 2002”, ci dice, “Finivamo in azienda alle 6, prendevo la macchina e andavo a Milano, metropolitana per andare a scuola, tornavo a casa tardi. Avevo già 40 anni, però è stata anche una delle cose che ci ha portato qui: oggi noi usando il 3D arriviamo a delle forme perfette. Una volta quando si faceva la dima del tubolare la prima cosa che chiedevamo al cliente era “compra un rotolo di tessuto e io ti faccio la prova con le dime” e poi si tagliava e tagliava fino ad arrivare alla forma. Oggi questo non esiste più: oggi se sei capace di usare il computer sviluppi il tubolare in una giornata senza spese per il cliente, che è fondamentalmente l’obiettivo principale”.
Anche per la lavorazione dei materiali la Maggom è all’avanguardia: carene in vetroresina e tubolari in Hypalon Neoprene vengono stampati e realizzati direttamente dal personale altamente qualificato dell’azienda. Competenze preziose, che capita siano ricercate anche da altri settori: la Maggom ha sviluppato per Pirelli degli arredamenti gonfiabili presentati al Salone del Mobile a Milano, dei tendoni gonfiabili commissionati dal Giappone, pontoni utilizzati per il trasporto dei container nei mari freddi, e si occupa anche di realizzare coperture per ogni tipo di imbarcazione e tessuti per uso nautico totalmente impermeabili e termosaldabili ad alta frequenza.
L’esperienza di Maggom è a disposizione non solo per la progettazione e l’acquisto di nuovo gommoni, ma anche per la riparazione, gli interventi di manutenzione e di miglioramento (lavori di falegnameria, verniciatura, resinatura, montaggio di passerelle, aria condizionata, dissalatori, etc) e il rimessaggio.
Abbiamo chiesto a Osmar anche come vede dal suo particolare punto di vista il settore della nautica in Italia. “C’è una ripresa”, ci ha detto, “si nota veramente che c’è una ripresa. Non è questo granchè, però dopo 8 anni si comincia a vedere aria di soddisfazione. Speriamo in bene perché il calo è stato molto grande, anche se in realtà in questa crisi noi siamo riusciti a crescere, grazie ai mercati esteri e alla clientela di nicchia, in cui il Made in Italy e il prodotto di qualità pagano. Da quando nel 2010 abbiamo deciso di dare una svolta all’azienda e abbiamo cominciato a cercare lavoro all’estero le soddisfazioni sono state tante: Brasile, India, Irlanda, Spagna, Olanda. E adesso vogliamo dedicarci anche un po’ ai saloni più “strani”, tipo Vietnam e Cambogia”.