Quello d’ancorotto è un nodo che non rispetta una delle caratteristiche dei nodi in marineria, ossia quella di assuccare e garantire la tenuta ma di potere essere sciolto facilmente nel momento in cui lo di desideri.

Il nodo d’ancorotto una volta che si chiude è assucca decisamente è un nodo a perdere, come si usa dire, ossia se per qualche ragione si deve cambiare la cima si deve fare ricorso al coltello e tagliare. Ed è forse proprio per questo che si tratta di un nodo molto sicuro, appartenente alla cosiddetta famiglia dei “nodi di avvolgimento”.

L’uso più comune – da cui deriva anche il nome –  è quello che se ne fa per legare una cima alla cicala o al grillo dell’ancora, ma anche una trappa alla catenaria o una cimetta a un anello in banchina.

La sua realizzazione è fra le più semplici ma la si deve eseguire con cavi di piccole-medie dimensioni in modo che il nodo tenga davvero. Con cime dal diametro molto grande aumenta la difficoltà di esecuzione e diminuisce la garanzia della tenuta.

Il primo passo consiste nel fare passare il corrente all’interno del grillo, come in questo caso, oppure nella cicala, il foro che si trova all’estremità del  fusto dell’ancora

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Quindi, sempre con il corrente, si eseguono tre volte all’interno del grillo. Se il grillo, come in questo caso, è molto piccolo, si possono realizzare anche solo due volte. La tenuta è comunque garantita. Ma il nodo nella sua realizzazione classica ne prevede tre.

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A questo punto, il corrente, prima  passa sopra le volte e poi al loro interno.

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Il gioco è fatto. Basta assuccare e il nodo è chiuso. In questo modo siamo già sicuri che il nodo tenga ma se vogliamo addirittura aumentare la granitica certezza di non avere alcuna sorpresa si possono eseguire dei mezzi colli sul corrente oppure un nodo semplice come abbiamo fatto noi nella foto qui sotto.

4Quando si eseguono le volte bisogna stare attenti, per una realizzazione corretta, ha non imprimere torsioni alla cima.

Come detto il nodo di ancorotto appartiene alla grande famiglia dei nodi di avvolgimento. Si trova quindi in buona e numerosa compagnia insieme al parlato, alla bocca di lupo, al nodo di galloccia. Senza dimenticare i mezzi colli, anche loro annoverati fra i nodi di avvolgimento, il nodo di bozza, il mezzo collo ganciato.

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