Prima in Tunisa, poi nello Stretto di Sicilia. Il pesce scorpione, originario del Mar Rosso è stato avvistato nel Mediterraneo, così informa l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca). Nei mari siciliani per ora ne sono stati visti e catturati solo due esemplari, ma subito è stato dato l’allarme: Perché? Perché è estremamente pericoloso, e perché la specie è molto invasiva.
“Queste catture lasciano ipotizzare un imminente arrivo nelle acque italiane, come già accaduto per il pesce palla maculato Lagocephalus sceleratus”, hanno dichiarato all’Ispra. Da qui l’invito alla massima allerta. Chiunque catturi o avvisti un pesce scorpione è invitato a fotografare l’esemplare, congelarlo se possibile, dare immediata comunicazione alla Capitaneria di Porto locale e segnalare l’osservazione alla sede Ispra di Palermo ai numeri di telefono 091/6114044-7302574 e all’indirizzo: alien@isprambiente.it.
Il tutto ovviamente con le dovute cautela: il Pesce scorpione è infatti dotato di lunghe e sottili spine velenose, poste sulle pinne dorsali , che – sempre come dichiara l’ISPRA – lo rendono «estremamente pericoloso per la salute umana. Alla base di tali spine sono presenti alcune ghiandole che producono un potente veleno. Nel peggiore dei casi, l’eventuale puntura può avere effetti letali per l’uomo. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce: la pericolosità resta, quindi, elevata anche su esemplari morti da diverse ore».