Qual è la differenza tra un marinaio e una casalinga?

Nessuna, se si esclude che la barca galleggia e la casa no, davvero nessuna.

I marinai, intesi come uomini e donne di mare, sono ossessionati dall’ordine e dalla pulizia a bordo esattamente come lo sono, nell’immaginario collettivo, le casalinghe più precisine nelle proprie case. Lustrano ponti di teak invece che parquet di rovere, strofinano candelieri di acciaio invece che d’argento, lavano paglioli a secchiate invece che pavimenti con lo straccio, lucidano i motori invece dei lampadari, ma la sostanza è la stessa. Provate a salire a bordo con le scarpe e vedrete… Provate a far accidentalmente sbattere la porta di una cabina o, se siete davvero sprezzanti del pericolo, provate a non lavarvi via bene la sabbia quando risalite in barca.

Ma soprattutto i marinai sono ossessionati dai lavori di manutenzione e riparazione da fare in barca (preferibilmente con le proprie mani) ben più di una casalinga per le pareti da imbiancare o la mensola nuova da appendere. E infatti, se pensate che i gadget per la cucina (tipo l’affetta-ananas) siano un ammasso di strumenti incomprensibili e in buona parte inutili, fatevi dire qual è il gavone ferramenta della barca su cui vi trovate e apritelo. Macchine da cucire, saldatori, ricambi per praticamente ogni parte dell’imbarcazione: ci troverete di tutto.

Le ossessioni per la barca in ordine, trattata come una figlia più che come un oggetto, e per la ferramenta ben assortita sono comunque comprensibili, data la simbiosi in cui vivono barca e marinaio, e dato che la barca deve essere in forma e sicura per affrontare mari e venti.

Ma a terra i marinai sanno essere ancora più precisini e pedanti…

Se vi annoiano le discussioni su smalti e passeggini, per esempio, andate a cena con tre o quattro armatori/marinai e ascoltateli parlare di quando per prendersi cura dei bagni delle loro barche li hanno smontati, portati a casa e tenuti sulla scrivania per un mese. Probabilmente utilizzeranno anche la tovaglietta di carta del ristorante per fare un disegno a supporto della discussione.

Se non sopportate le signore sempre pronte a criticare chi passa per strada, provate a fare un giro in banchina con un marinaio e chiedetegli cosa pensa delle barche che vede: quasi nessun particolare si salverà dalla critica feroce, ma se per caso c’è qualcosa che gli piace, i marinai si scambiano consigli per un tempo interminabile.

E, soprattutto, se vi lamentate quando dovete accompagnare una donna a scegliere le scarpe provate ad accompagnare un marinaio in ferramenta… Ore e ore a scegliere un rivetto, discussioni infinite su un tondino, cataloghi che sembrano la Treccani sfogliati per giorni: rimpiangerete di sicuro lo shopping del sabato pomeriggio.

 

 

 

Sara Teghini

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