Si aprono le porte del Salone Nautico di Parigi – il primo giorno solo per la stampa, poi per tutti. Nonostante il grosso punto interrogativo sull’affluenza di pubblico in considerazione gli eventi drammatici del 13 novembre, il Salone non perde il proprio spirito: tanti, tantissimi espositori, tante barche a vela, tanti gommoni, tante curiosità. Vediamone qualcuna in anteprima.
Anche se Parigi è l’ultimo dei saloni europei in ordine cronologico, ci sono delle vere novità, imbarcazioni non ancora viste a Cannes né a Genova, che meritano di sicuro una sosta. Partiamo dalle imbarcazioni da crociera classiche: da vedere l’Oceanis 41.1 di Nauta, che sulla carena del 41′ ha rivisto il layout per massimizzare il comfort, i due nuovi modelli Dufour, 412 e 512, e le due novità per quanto riguarda i multiscafi, i 40′ di Fountaine-Pajot e di Bali-Catana. Sul versante più sportivo da non perdere il J112E, elegante e veloce, che va ad arricchire la famiglia dopo il J109.
Una novità intrigante è il Revolution 29: un piccolo nove metri a motore disegnato da David Raison, con la prua rotonda e voluminosa, e gli spazi di una barca da 12 metri.
Sono tante anche le curiosità, le barche d’eccezione, come vengono chiamate qui a Parigi, e sono davvero per tutti i gusti. Per gli appassionati della storia della nautica e in particolare dei modelli anni ’50, saranno esposti al Salone di Parigi i modelli di cantieri storici famosi (Arcangeli, Chris-Craft, Rocca) restaurati dal Cercle du Motonautisme Classique. Sarà esposto anche Winnefox, uno scow classe A costruito nel 1957 negli USA e restaurato a Bordeaux nel 2014. Il pezzo forte dell’esposizione storica sarà però Aimée-Hilda, una barca da salvataggio costruita a Ploumanac’h dopo la seconda guerra mondiale grazie alla generosità di due signore (di cui porta il nome).
Per chi preferisce il genere moderno, saranno presenti Franck Cammas, Michel Desjoyeaux e Olivier de Kersauson, riuniti per riformare il Groupama Team France e lanciare la sfida di far vincere a Groupama l’unica coppa che manca dal suo palmares, la Coppa America.
E sarà presente Yvan Bourgnon, che con il suo catamarano non abitabile ha deciso di fare il giro del mondo senza GPS, senza assistenza meteo né tecnica, e in solitario.
Per chi infine preferisce il genere “post-moderno” (?), sarà possibile conoscere da vicino il progetto e la storia di Nicolas Jarossay, un 38enne che è deciso a diventare il primo uomo a traversare l’atlantico su un SUP (Stand-Up Paddle): 5.000 chilometri da Dakar alla Martinica. Si prepara da due anni e ha già la tavola pronta…