Esplosione a bordo di uno yacht nel porto di Ponza: le possibili cause di una tragedia sfiorata
Sembra una scena tratta da un film d’azione, invece si tratta di un incidente realmente accaduto nel porto di Ponza a fine agosto. La spettacolarità delle immagini, riprese dalla telecamera di sorveglianza, è pari al tragedia sfiorata dalla donna suo malgrado protagonista di questo imprevisto che poteva trasformarsi in una disgrazia. Invece, fortunatamente, non c’è stato nessun morto né alcun ferito, ma solo tanto spavento per qualcosa che è andato storto. Cerchiamo di capire cosa.
https://www.youtube.com/watch?v=piJs0b8mSkA
Nel video che abbiamo scovato su YouTube, si vede chiaramente la donna, in piedi sulla plancia di poppa, intenta a passare la cima a un uomo posizionato sull’orlo del molo e pronto per aiutarla nell’ormeggio.
A un certo punto, dall’interno dello yacht, parte un’esplosione, la cui onda d’urto scaraventa la donna in acqua e fa perdere l’equilibrio anche all’uomo che salta sulla spiaggetta e poi si tuffa per sfuggire all’incendio.
Le fiamme durano qualche secondo, poi in mezzo al fumo che si diffonde dal pozzetto spunta un altro uomo, probabilmente l’armatore, che corre fuori dall’imbarcazione e dal panico scivola sulla plancia, cadendo anch’egli in acqua.
Nell’istante del botto è possibile notare in maniera incredibilmente nitida come si stacchi e salti in aria un’intera porzione di pozzetto, comprensiva di divanetto e tavolino, che poi va a schiantarsi sul molo, radendo ma non urtando un altro yacht alato nel porto. Tutti illesi, sia la donna che i due uomini, ma quanta paura!
Esplosione a bordo: cucina e vano motore sono zone a rischio
Cosa può essere successo? Innanzitutto bisogna tener presente che anche il più piccolo focolaio è in grado di propagarsi con una rapidità impressionante.
Spesso gli incendi provengono dalla cucina, ma i piani cottura non devono utilizzati come quelli di casa, dove i muri sono di cemento, quindi stabili, e non oscillano a causa delle onde.
Quando si cucina a bordo, si deve stare particolarmente all’olio di frittura versato nella padella: basta pochissimo perché esso prenda fuoco entrando in contatto con qualche tendina di cui oblò e vetrate sono spesso muniti e che il più delle volte pende sopra i fornelli.
E’ altamente consigliato proteggere le parti di legno facilmente infiammabili attraverso l’applicazione di una lamiera di acciaio inox. Buttarci sopra dell’acqua o utilizzare un estintore non fa altro che peggiorare la situazione, aumentando le fiamme e propagandole negli altri locali: meglio usare una coperta spengi-fuoco.
Altro punto della barca dove c’è alta probabilità di incendio è il vano motore, un luogo che deve essere mantenuto pulito e areato. Le norme prevedono che, in particolare per le alimentazioni a benzina, vi siano adeguati estrattori capaci di garantire un sufficiente livello di aerazione.
Quando ad esempio si stacca il riser dalla turbina, il gas di scarico tocca temperature vicine ai 600 °C: una vera bomba a orologeria dagli effetti simili, se non ancora più devastanti, della deflagrazione sopra descritta.
Insomma, è bene controllare periodicamente tutte le componenti del motore e dei suoi accessori, così come effettuare con costanza la manutenzione dell’intero quadro elettrico della barca, onde evitare episodi thriller come quello andato in scena nel porto di Ponza.