Estate in barca: consigli per le famiglie che sognano un’estate a bordo
Suvvia, siamo sinceri, ce lo stiamo chiedendo tutti: quando l’emergenza pandemica finirà, avanzerà un po’ di tempo per goderci l’estate? Certo, sarà un’estate all’insegna delle precauzioni: distanza di un metro tra le persone, evitare i luoghi affollati, lavarsi bene le mani, indossare la mascherina (a proposito, dovremo indossarla anche al mare?), eccetera.
E allora, per tirarci su di morale, perché non cominciare a immaginare (se ancora non è possibile pianificare) una vacanza in barca? Del resto, il mare è il luogo più sicuro dal contagio e nessuno ci impedirà di salpare a bordo di uno yacht o di una barca a vela per respirare finalmente il profumo della salsedine e della libertà.
In porto o in rada? Che piacevole dilemma
Reduci da mesi di incertezza e timori, ecco un piacevole dilemma: dormire in porto o in rada? Ormeggiare in banchina e, quando ci va, scendere a fare vita di terra, magari in qualche bella località turistica, oppure ancorare nel bel mezzo di una baia, lontani da tutti e da tutto, quindi anche dal rischio contagio, cullati dalle onde nel silenzio notturno?
Certo, si può fare entrambe le cose se disponete di un tender che, quando sopraggiunge la noia, vi porterà comodamente al molo più vicino per vivere la movida e stare tra la gente (sempre con le debite distanze) dopo settimane trascorse da eremiti.
Se siete una famiglia, non c’è niente di più intimo ma al contempo di più conviviale che un pranzo o una cena tutti insieme nel pozzetto, senza la scocciatura di fare la fila al ristorante per accaparrarsi il primo tavolo libero. Che scegliate uno yacht o una barca a vela, l’importante è che a bordo possiate disporre di comodi spazi e avere grande libertà di movimento durante la crociera.
Se l’equipaggio è affiatato si va a gonfie vele
Chi la noleggia con skipper incluso deve essere fortunato a trovare lo skipper giusto, che fa anche un po’ da intrattenitore. E poi un consiglio: la barca a vela è il top per chi vuole godersi una vacanza andando per mare. E il discorso sui compagni di viaggio è simile a quello sullo skipper: bisogna avere i compagni giusti per convivere in pochi metri quadrati. Se l’equipaggio non è abbastanza affiatato, il rischio di buttare l’uomo a mare è alto.
La vita sottocoperta non è fatta di compromessi ma di un minimo di collaborazione, questo sì. Quindi tutti devono dare una mano a tutti, ecco perché conoscere la terminologia nautica, piuttosto che alcune abitudini di bordo, è fondamentale quanto non soffrire di mal di mare.
Con una bella estate in barca riscopriremo il valore della libertà
Finora l’abbiamo messa sullo scanzonato andante, ma riflettere su una vacanza in barca, dopo una prima parte dell’anno difficile per tutti, significa rendersi conto che la vita a bordo di uno yacht o di una barca a vela dovrà essere, mai come la prossima estate, il più possibile rilassante. Abbiamo vissuto e faticato fra le quattro mura di casa, faccia a faccia con la routine domiciliare per un paio di mesi.
Dunque non possiamo sprecare “l’ora d’aria” tanto attesa, magari spaparanzati sul prendisole o facendo rotta verso una spiaggia deserta in stile Cast Away. In questi giorni di clausura stiamo riscoprendo il valore della libertà. E cosa c’è di più libero che navigare in mare aperto?