Dalla francese CHRYSADEV nasce Ewincher, la maniglia elettrica in grado di issare e cazzare drizze e scotte.
Prova a secco al salone de La Grande Motte
In barca, poca brigata vita beata, si sa, ma poca brigata significa anche: poche braccia! Ma issare quella benedetta randa o rollare velocemente il genoa, magari a fine giornata dopo molte miglia di navigazione, è faticoso.
E’ proprio in queste occasioni che, in mancanza di winch elettrici, le manovelle elettriche ci vengono in aiuto. Solitamente caratterizzate da grandi dimensioni e da un peso corrispondente, al salone dei multiscafi de La Grande Motte, ne noto una molto compatta e leggera. Si chiama Ewincher e non resisto alla tentazione di provarla a secco e così domando e mi viene consegnata una manovella Ewhincher che testo subito allo stand.
La prima cosa che noto sono le dimensioni compatte.
La maniglia è ovviamente più grande di una classica, ma su questo c’è poco da fare, ma è pratica. Quello che mi è piaciuto è il peso che, devo dire, è molto leggero. Ho già provato altre maniglie elettriche ed erano tutte molto pesanti, qui invece il peso ammonta a soli 2.2 kg e questo consente di gestire la manovella con una sola mano facilmente.
L’unico accorgimento per utilizzarla è di dotare il nostro pozzetto di una tasca di adeguate dimensioni, peraltro fornita insieme alla maniglia o anche acquistabile direttamente sul sito del produttore.
L’ Ewincher è impermeabile agli spruzzi d’acqua, rispecchia lo standard IPX6 che in sintesi vuol dire che non può essere immersa in acqua ma che resiste senza problemi a spruzzi d’acqua a pressione, sparati contro punti deboli ed aperture, da distanza ravvicinata.
A prima vista la maniglia apparirebbe più lunga di una maniglia tradizionale ma invece, misurandola, mi accorgo che misura 250 mm., esattamente come una maniglia standard.
Veniamo al lato pratico, la provo a “secco” utilizzando i simulatori di carico presenti allo stand.
Per far partire il meccanismo elettrico che aziona la maniglia c’è un pulsante situato sull’ impugnatura, e fin qua ci sono, una volta inserita premo il pulsante e inizio a girare come un bigolo sopra al winch insieme alla maniglia, con gran divertimento dei presenti.
Mi viene spiegato di fare opposizione con il corpo trattenendo la maniglia, ci riprovo, trovo la mia posizione e le cose iniziano a girare. In cinque minuti mi impadronisco del meccanismo e comincio a divertirmi.
La Ewincher, può issare o cazzare al posto vostro a 2 velocità, azionando la marcia lenta (senso orario) o veloce (senso antiorario) dei nostri winch in 2 modalità : elettrica oppure combinata manuale + elettrica.
Posso gestire la velocità, dai 15 giri al minuto fino ad un massimo di 80 giri/minuto. Riprovo, giro la maniglia, un occhio alla spia e scarico tutta la potenza dei 350 watt a disposizione, circa 80 nm, nessuno strappo, ma un’ erogazione progressiva e fluida.
Mi consigliano la seconda velocità quando c’è da issare gli ultimi cm di drizza o per una regolazione di fino. Per rollare il Genoa velocemente, meglio la marcia veloce e pensando a quel Genoa enorme che sbatteva a prua un anno fa in Croazia, gli do ragione al 100% .
Mi cade l’occhio sul loro video mentre scorrono le immagini di un uomo alle prese con la risalita dell’albero, in effetti, questa maniglia elettrica è un grande aiuto quando c’è da issare qualche membro dell’equipaggio in testa d’albero, l’intera manovra viene eseguita quasi senza sforzo e con un maggior coefficiente di sicurezza.
Mi sposto in un altra “postazione” per i test a secco e leggo 350 kg, come direbbe Renato Pozzetto:“eh la Madonna”. Ed infatti è proprio così, mi rimetto in posizione e oltre all’automatico, provo la modalità assistita manuale + elettrico: è bellissimo! Mi piace, mi sento forte come hulk e veloce come i grinder di New Zealand, questa è la mia modalità favorita.
Lì accanto, una maniglia “normale” mi “guarda ” e decido di provarla sui 350 kg, l’albero del test è si e no 2.5 m ma sento subito i kg sul winch e lo sforzo è già elevato, fin dal principio. Se l’albero fosse stato più alto di 10 m sarei riuscito a mandarla in testa ma di sicuro non avrei più le forze per un’altra manovra.
Dopo le mie issate, mi viene illustrata l’App gratuita di Ewincher che, tramite la connessione bluetooth è in grado di fornire sullo smartphone o sul tablet numerosi dati: lo stato delle batterie, lo sforzo in kg che state facendo e cosa molto importante da qui potete anche configurare con quanti chili di forza far lavorare la maniglia.
La maniglia è mossa da una batteria al litio con capacità di 3000 ma che si ricarica in un ora e mezza, sia con un inverter dalla prese a 12v che direttamente dalla rete a 220v.
Dai test della casa, con 20 Kn d’aria su un 40 piedi, riuscirete a: issare la randa per 3 volte, fare 30 virate, rollare il Genoa 12 volte e issare lo spi per ben 3 volte. Sempre dai dati del produttore, la randa di un 37 piedi, sale in 1 minuto e 50’.
Rispetto a un winch elettrico sono numerosi i punti a favore di Ewincher, a iniziare ovviamente dal prezzo, un solo winch elettrico costa un minimo di 3500€, poi va installato e collegato a bordo e ovviamente è uno solo. Ewincher costa 2600€ e viene fornito di serie con una batteria al litio ma se pensate di volere una riserva di carica maggiore, sono disponibili batterie supplementari al costo di 390 € cadauna.
Potrete trovare tutto ciò che vi occorre sul sito internet del produttore che potrà spedirvi, direttamente a casa, il kit iniziale comprendente la maniglia elettrica, una batteria, il caricabatterie 220v, l’inverter per la carica a 12v, la tasca della maniglia ed una pratica borsa con tutto l’occorrente.
Si ma sarà vero tutto quello che il produttore promette?
Pongo la domanda e, per tutta risposta, senza esitazione Bruno Rabu, il produttore, mi mette in mano una valigetta con la maniglia e mi dice, provala, poi ce lo dirai tu se funziona come diciamo.
Accetto di buon grado, pregustando già il test che faremo a bordo del Daydreamer, la nostra barca laboratorio. Test che verrà effettuato nei prossimi giorni, del quale non mancheremo di scrivere i risultati.