Fabiani Yacht al Cannes Yachting festival, le formule per un ibrido eccellente

Fabiani Yacht: gli elementi più innovativi in mostra sui modellini

Al Cannes Yachting festival abbiamo avuto l’occasione di chiacchierare con l’ingegnere Maurizio Fabiani, il quale ci ha spiegato alcuni particolari che rendono le sue imbarcazioni veramente uniche a nostro parere. Dalla penna dell’ingegnere sono uscite due linee di superyacht che differiscono per il tipo di propulsione, classica e ibrida, a loro volta disponibili nelle lunghezze 70, 77, 100 e 101. Allo stand di Fabiani al Palais des Festivales erano esposti i modellini, tutti estremamente ben fatti, che sono riusciti ad attirare l’attenzione di molti visitatori, rimasti per lo più stupiti di fronte a un progetto così avveneristico.

In tutti i modelli, la piattaforma di poppa svolge anche la funzione di passerella, ed è possibile alzarla fino al fly bridge o abbassarla fino ad un metro sott’acqua grazie ad in sistema brevettato di rotaie, agevolando operazioni come il varo e l’alaggio di un tender.

Addirittura, come visto dal modellino in scala, è possibile parcheggiare una piccola auto elettria nel garage, allineando la piattaforma al molo.

Ci ha veramente stupito il Fabiani Yacht Ibrida 101′ con la sua maestosa vela strutturale: si tratta di una superficie ricoperta di pannelli solari che può anche spingere lo yacht con la forza del vento, aiutando nella navigazione elettrica e riducendo i consumi.

Nonostante le titubanze, l’ingegnere Fabiani ha già dimostrato attraverso numerosi calcoli, la sicurezza e la rigidità di una simile struttura rigida che è in grado di resistere a raffiche di vento di 100 Km/h.

In ogni caso, la barca è dotata di un sistema di allarmi che chiudono automaticamente la vela strutturale e gli altri pannelli fotovoltaici qualora ce ne fosse bisogno.

I pannelli solari sono posizionati su entrambi i lati della struttura che fuoriesce tra un ponte e l’altro. Nella parte superiore troviamo i classici pannelli solari che assorbono la luce solare diretta, mentre in quella inferiore sono previsti dei pannelli solari detti amorfi, capaci di assorire anche la luce riflessa dal mare a discapito di una minore efficienza.

Siamo stati felici di sapere che i lavori del Wedgeline Ibrida 77, di cui avevamo assistito alla posatura della chiglia ad aprile, procedono regolarmente, e che potremo vedere il primo scafo in acqua tra circa un anno e mezzo. Onestamente, non vediamo l’ora.

 

Redazione

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