Fabiani Yacht: sei progetti per un futuro ecosostenibile

Fabiani Yacht presenta sei modelli di superyachts basati sul sistema fotovoltaico     

Il presidente Maurizio Fabiani (a destra) con l’Ing. Mario Grasso

 

Innovazione, sostenibilità, sicurezza e comfort. Sono questi i quattro punti cardinali che guidano i progetti firmati Fabiani Yacht. Una sfida nella sfida, perché per avere la meglio sui propri competitor bisogna sfidare l’incessante corso tecnologico proponendo qualcosa di futuribile e lungimirante.

Lo sa bene l’Ingegner Maurizio Fabiani, presidente e fondatore del cantiere livornese, che cinque anni fa rilevò un famoso marchio navale rilanciandone le ambizioni attraverso una produzione completamente differente dal passato, in grado di rispondere ai criteri ecologici che stanno catturando una fetta sempre più ampia del mercato nautico.

Intervistato al 60esimo Salone di Genova, Fabiani ci ha raccontato l’intenso lavoro di ricerca che ha portato alla progettazione di sei imbarcazioni, presentate alla kermesse ligure tramite rispettive miniature in scala meticolosamente realistiche: 101’ Classica, 100’ Classica, 100’ Ibrida, 70’ Classica, 77’ Classica e 77’ Ibrida.

Superyachts concepiti dunque sia in versione tradizionale, nonché motorizzati con una coppia di propulsori diesel, sia in modalità “green”, come nel caso dei modelli da 100 (sotto a sinistra) e da 77 piedi (sotto a destra) che, mantenendo il layout della gamma classica, sfruttano l’energia fotovoltaica.

La 100’ Ibrida prevede una grande vela strutturale in pannelli solari (a scomparsa) che, oltre all’energia ottenuta dal sole, sfrutta la spinta del vento se questo è favorevole; se il vento è contrario, si procede con i motori elettrici abbattendo in avanti la vela che continua a produrre energia senza opporre resistenza all’avanzamento della barca.

La struttura del “parco fotovoltaico” della 77’ Ibrida è anch’essa a scomparsa: i pannelli solari sono posti sopra una serie di slitte che fuoriescono lateralmente dalle murate e centralmente dal piano di calpestio compreso tra il cabinato e il flybridge. Se non c’è il sole, si naviga azionando i due motori diesel, capaci di raggiungere una velocità massima di oltre 25 nodi.

Il sistema fotovoltaico e il sistema propulsivo elettrico comportano diversi vantaggi, tra questi il fatto che si può entrare in aree marine protette senza alcun divieto – ci spiega Fabiani, insignito nel 2019 del prestigioso premio “Le Fonti Awards” come “Eccellenza dell’Anno, Innovazione e Leadership, Nautica di Lusso”Inoltre possiamo navigare in assoluto silenzio spendendo zero euro di carburante”.

Le barche progettate da Fabiani Yacht sono anche user-friendly

Le barche di Fabiani, i cui sistemi a energia solare sono tutti brevettati, sono anche progettate per essere utilizzate da persone diversamente abili: chi si muove in sedia a rotelle è in grado, fin dal molo portuale, di accedere autonomamente a ogni spazio dell’imbarcazione tramite, ad esempio, un ascensore che collega l’area living con il flybridge e con la zona notte.

Gli yachts sono dotati di una piattaforma, anch’essa brevettata, che può posizionarsi tra una profondità in mare di circa un metro, fino a raggiungere il livello del fly-bridge; inoltre si allinea perfettamente al molo portuale, consentendo anche ad una piccola auto, una moto, ecc., di salire a bordo e parcheggiare nel garage, o sul fly-bridge.

Sono inoltre imbarcazioni estremamente sicure e “previdenti”, in quanto dotate di dispositivi che monitorano le variazioni di moto della barca e che, qualora il comportamento della stessa mettesse a rischio la stabilità delle strutture, emettono un allarme che, se trascurato, attiva un sistema automatico di chiusura e “ricovero” del “parco fotovoltaico”.

Se ad esempio l’armatore lascia aperta la vela in pannelli solari con vento forte, questi dispositivi lo avvertono immediatamente e, se al suddetto allarme, non segue l’intervento tempestivo del comandante, la vela si chiude automaticamente attraverso una programmazione preimpostata. Dopodiché si possono accendere i diesel e procedere anche con mare mosso. Su questo tipo di imbarcazioni, in particolare sulla 100’ Ibrida, è consigliabile la presenza di un comandante che sappia gestire una vela strutturale rigida di 150 metri quadrati, seppure tutti i procedimenti siano illustrati semplicemente nel dettagliato manuale d’istruzioni che gli verrà consegnato.

I progetti dei modelli svelati a Genova sono finiti e pronti per essere realizzati. Aspettano solo il primo armatore che si faccia avanti e al quale auguriamo “buon vento, buon mare e buon sole!”.

www.fabianiyacht.it

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Joni Scarpolini

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