La prossima volta, se mai avrò l’occasione di ritornare, troverò scenari ancora più avanzati rispetto all’epoca in cui mi ero quasi sentito un esploratore o quanto meno uno scopritore della nautica in Cina.
Ciò non è accaduto molto tempo fa, saranno trascorsi poco più di quindici anni, quando ho voluto andare per la prima volta a visitare il Paese in cui, da Marco Polo in poi, le meraviglie non sono mai mancate.
Dopo essermi accaparrato questo background nautico cinese non ho potuto rifiutare il recentissimo cortese invito di Mister Weifeng Lu -fondatore- e di sua moglie Demolar Du -attuale presidente- per visitare il cantiere Far East Boats con la sede ufficiale a Shangai e con gli stabilimenti produttivi situati a centocinquanta chilometri più a sud nella provincia di Jiangsu.
Più che “market oriented”, questo cantiere l’ho definito “regate oriented“, poiché in collaborazione con il famoso studio olandese di design Simonis Voogd, Far East ha lanciato diversi altri modelli di barche a chiglia, che hanno riscosso importanti successi, prima nel mercato nazionale, e che ora vanno diffondendosi sempre più in Europa con sbocchi commerciali nei mercati americani e in quelli australiani.
Sono stato accompagnato da Mister Lu e dal progettista olandese Maarten Voogd, e ho avuto modo di percorrere tutte le fasi della lavorazione che, per giungere al prodotto finito da spedire via mare in ogni angolo della terra, comprende anche una ampia e attrezzata veleria.
Per queste piccole derive ma anche per le imbarcazioni maggiori a chiglia fissa è stato scelto l’alluminio invece della vetroresina per accogliere le stampate delle imbarcazioni, una sola la motivazione: maggior precisione e stabilità delle forme dopo innumerevoli tirature.
Ho carpito la notizia che Far East sta elaborando la candidatura per le Olimpiadi del 2024 quale produttore del cabinato che verrà ammesso ai Giochi con un equipaggio misto. Mi hanno confermato ufficialmente di voler offrire alle Federazioni delle varie nazioni con un prezzo che mi sento di definire ridicolo (solo 3 mila dollari!) un FAREAST 14 speciale per i portatori di handicap che potrà competere alla pari con gli altri FAREAST 14 e 14R prodotti dal medesimo cantiere.
Non è ancora ufficiale ma fonti bene informate anticipano il lancio di un 37 piedi da regata che sarà ancora più competitivo del velocissimo 28 R che con un dislocamento di appena 1300 chilogrammi può issare a riva fino a 115 metri quadri di tela o il super tecnologico 31R in fibra di carbonio con un dislocamento di 1800 kg di cui su 1200 di zavorra issa 41 m2 di randa, 24 di fiocco e ben 120 di gennaker montato su di un bompresso a scomparsa.
Leggere i dati stimola certamente la fantasia ma, purtroppo, non ho ancora provato l’eccitazione di volare con questi missili acquatici per umiliare, se possibile, il mio vicino di banchina nella prossima stagione di regate.
Eventualmente sarò costretto a ritornare per la quinta volta in Cina e recarmi al Sailing Club di Shanghai sul lago Dianshan, dove Mister Lu ha aperto il primo club oppure sull’altro lago Dishui di Shanghai o sul lago Dushu di Suzhou, tutte basi nautiche in cui si possono provare e perfino si può regatare con le diverse imbarcazioni prodotte dal cantiere Far East.
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