HomeFilippetti S 55 Daemon, a 50 nodi va la perfezione.
Filippetti S 55 Daemon, a 50 nodi va la perfezione.
E’ nuova, cattiva e bellissima, si chiama Filippetti S 55 Daemon ed è stata la protagonista indiscussa del segmento degli yachts sportivi di alta gamma al Cannes Yachting Festival di quest’anno. Costruito con rara maestria nell’iconico cantiere di Mondolfo sotto il vigile sguardo di Fausto Filippetti (il padre spirituale dei mitici Pershing), questo coupè sportivo non colpisce solo per le sue prestazioni ma per la sua innata capacità di sedurre al primo sguardo.
Grazie all’adozione di un sistema di trasmissione ad eliche di superficie ASD (Arneson Surface Drive), Il Filippetti S 55 Daemon può montare una coppia di Man V8 da 1200 cavalli reali e ben 16,2 litri di cilindrata. Una motorizzazione leggera e compatta, in grado di erogare ben 4.000 Nm di coppia, già a 1.200 giri! Una combinazione che già da sola definisce il livello complessivo di questa imbarcazione.
Capirete quindi come, non appena se n’è presentata l’occasione, non ce lo siamo fatti ripetere due volte e siamo subito corsi a provarla, nelle incantevoli acque del Golfo di Olbia.
La prova del Filippetti S 55 Daemon
E’ mattina presto quando lasciamo il Cantiere Navale Isola Bianca, il grande centro assistenza di Filippetti Yacht in Sardegna. Uscire dall’ormeggio è un gioco da ragazzi, il Filippetti S 55 Daemon dispone della migliore elettronica oggi disponibile sul mercato e, con il joystick di Xenta, muoversi è di una semplicità imbarazzante. A regolare automaticamente la trasmissione di superficie troviamo flap e correttori automatici di assetto e di direzione delle eliche, un sistema che porta questa raffinata trasmissione alla portata di chiunque.
Al termine del canale navigabile usciamo in acque libere, nel Golfo di Olbia, un piccolo angolo di paradiso. Le mani esperte di Fausto Filippetti spingono le manette in avanti e il Daemon reagisce all’istante, la barca esce velocemente dall’acqua ed inizia a planare, a soli 12 nodi. Acceleriamo ancora e, intorno ai 20 nodi, comincia a librarsi nell’aria la colonna d’acqua che, bellissima, rende riconoscibili da lontano gli yachts dotati di eliche di superficie.
[metaslider id=96597 cssclass=””]
Ma è arrivato il momento di vedere come va questo gioiello, diamo fondo alle manette e la velocità cresce rapidamente, 30, 40, 45 nodi, un paio di regolazioni di fino e arriviamo a 47,7. Non male davvero per un 17 metri che, in ordine di marcia, peserà almeno 25 tonnellate. Quello che stupisce è la stabilità di questo yacht, c’è un onda lunga residua eppure, nonostante la ragguardevole velocità, navighiamo con un livello di comfort assurdo. La prua entra ed esce dalle onde con una morbidezza assoluta, non sbatte mai.
Navigando sempre alla massima velocità proviamo una serie di virate larghe, il Filippetti S 55 Daemon si inclina leggermente e disegna un semicerchio perfetto, sempre restando in assetto. Poi rallentiamo un filo, intorno ai 30/35 nodi e cominciamo a darci dentro davvero, viriamo al massimo e… e il Daemon si trasforma e passa dall’essere una lussuosa gran turismo alla sua mutazione in coupé sportivo. La barca si inclina e la forza centrifuga aumenta vistosamente mentre la velocità rimane costante, un miracolo che solo questo tipo di trasmissione può rendere possibile. Viriamo e controviriamo, nel vano tentativo di mettere in difficoltà quest’imbarcazione che, viceversa, dimostra di essere perfettamente a proprio agio in queste condizioni.
Usciamo dal passaggio tra Tavolara e Molara e l’onda lunga cresce ancora, la prua del Daemon fende i marosi a grande velocità e in più di un’occasione lo scafo esce almeno per due terzi dall’acqua ma, dolcemente, riesce sempre ad ammarare senza impattare la superficie. E’ una grande carena questa, di quelle che quando le provi capisci come si naviga davvero.
Sintesi della prova
Il Filippetti S 55 Daemon è uno yacht dedicato a palati raffinati, in grado quindi di apprezzare un mezzo in grado di regalare prestazioni e una marinita decisamente superiori alla media. Un’imbarcazione eclusiva, pensata per armatori che vogliono essere in grado di affrontare serenamente (e in grande comodità) condizioni meteomarine impreviste, senza per questo impensierire gli ospiti o la propria famiglia. Capace di lunghe percorrenze a medie di navigazione molto elevate, il Daemon accorcia sostanzialmente le distanze con un comportamente da “grand tourer” improntato al massimo comfort che, una volta arrivati a destinazione, lascia il posto ad uno yacht ancora in grado di emozionare per le sensazioni che trasmette nella guida sportiva.
Come è fatto il Filippetti S 55 Daemon
Costruito praticamente su misura (il cantiere ha un grande showroom, interamente dedicato alla scelta delle essenze e dei pellami), questo yacht è realizzato, al pari di tutte le altre imbarcazioni di questo cantiere, con standard altissimi, sia in termini di qualità costruttiva che di componentistica, basta toccarlo per accorgersene.
La sovrastruttura è realizzata interamente in carbonio e, se da un lato abbatte il peso li dove serve di più, dall’altro realizza un accostamento di rara eleganza quando si accosta allo scafo grigio metallizzato e alle pelli naturali delle cuscinerie. Combinazioni cromatiche che, pur rimarcando l’indole sportiva e l’aggressività di questa imbarcazione, riescono a farla inequivocabilmente spiccare per eleganza in un mercato che troppo spesso confonde la parola “sport” con accostamenti cromatici che eleganti proprio non sono.
I confini fra interni ed esterni sono piacevolmente effimeri nel Filippetti S 55 Daemon. Il grande portellone a scomparsa riesce elettricamente a disegnare un ambiente trasformabile che, quando è chiuso consente di climatizzare gli interni ma che, da aperto regala la vista e gli spazi di un grande attico sul mare. I due grandi soggiorni diventano così un tutt’uno creando un’ immensa superficie abitativa che, partendo dalla postazione di guida, arriva fino al grande prendisole di poppa, abilitando di fatto un ambiente elegante e raffinato, ideale sia per gli aperitivi al tramonto che per ospitare ricevimenti affollati.
[metaslider id=96586 cssclass=””]
Scendendo sottocoperta troviamo un grande disimpegno che ospita una cucina ad L in grado di soddisfare abbondantemente le necessità degli ospiti. Da qui si accede facilmente alle tre cabine previste da questa versione del Filippetti S55.
La Master Cabin è disposta per baglio e sfrutta tutti i 4,64 metri di larghezza dell’imbarcazione per offrire un ambiente enorme, esclusivo e raffinato. Qui luci, specchi e finestrature giocano fra loro ad allontanare i confini naturali di questo ambiente che, sapientemente studiato, trova in questo posizionamento il luogo ideale per la dimora dell’armatore.
La Vip cabin è posta all’estrema prua ed è fornita di un letto queen size incorniciato da due coppie da due gradini ciascuna che, se da un lato lo mettono in risalto, dall’altro ne rendono agevole l’accesso. Completa la zona notte una cabina doppia con letti a castello che, posizionata non a caso a ridosso della cucina, può facilmente essere utilizzata come alloggio per l’equipaggio o ospitare una coppia di bimbi che, certamente, si contenderanno il letto superiore.
Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura.
Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.