Davide Cipriani, designer del Filippetti S 65, svela la nuova versione con il flybridge
Un coupé elegante, moderno, dinamico e con qualcosa in più che lo rende unico nel suo genere. Quel “qualcosa” altro non è che il flybridge sull’hard-top, un plus cui la maggior parte degli open sono costretti a rinunciare per mantenere intatto il loro assetto sportivo e che invece Davide Cipriani (a destra) ha voluto fortemente realizzare a bordo del nuovo Filippetti S 65, rispondendo così a un’esigenza di mercato che da tempo chiedeva un modello fly così innovativo.
Si tratta di un fly a cielo aperto che si sposa perfettamente con il layout esterno e consente al nuovo S 65 di non smarrire la sua caratteristica principale, ovvero quella di essere un coupé di sangue.
“L’S 65 è la sorella maggiore del 55, concepita con un flybrige molto sportivo che prevede la consolle di guida e un’ampia zona prendisole – dichiara Davide Cipriani di CentrostileDesign, già autore dell’S 55 – Il fly è un elemento che tutti vorrebbero sul proprio coupé, perché il poter disporre di una postazione di comando sull’upper deck è un grande privilegio e difficilmente chi possiede un coupé si accontenta di condurlo dall’interno“.
“Tuttavia sopra il tetto di molti coupé non esiste il fly e spesso questa zona strutturale viene lasciata inutilizzata – sottolinea il designer romagnolo – Sull’S 65, invece, abbiamo previsto questo inedito sport-fly che, grazie al suo profilo di contenimento molto basso, regala una sensazione di libertà sia a chi sta alla guida sia a chi si sta rilassando sul prendisole“.
“In realtà, di flybridge in circolazione ce ne sono tanti ma conferiscono al coupé un senso di sportività meno marcato, comportando inevitabilmente una serie di rinunce sotto l’aspetto del dinamismo a vantaggio del comfort. Sull’S 65, invece, non si rinuncia a niente, né al dna sportivo né alla comodità di bordo”. E la comodità a bordo del nuovo Filippetti S 65 promette di raggiungere livelli d’eccellenza, quasi al pari di un superyacht.
“Il design è molto simile a quello del 55 – spiega Cipriani – Esternamente il layout è armonico e slanciato, tanto che gli occhi tendono a seguire la direzione di marcia come un aereo in fase di decollo. Insomma, sull’S 65 è la percezione del movimento a farla da padrona. Anche la volumetria è chiaramente enfatizzata. Il lower deck prevede tre cabine, una master e due vip, di cui una con due letti in piano e non a castello come sul 55, oppure una quarta cabina al posto della cucina“.
“Sul main deck il salone è ancora più spazioso e, essendo connesso con il pozzetto, dà vita a due aree distinte, ma al contempo comunicanti, di convivialità sia interna che esterna. Stiamo parlando dunque di una barca ben proporzionata che, grazie ai suoi grandi spazi e ai suoi numerosi dettagli in termini di comfort, si allontana dal ramo degli yacht weekender e sfocia nel segmento dei cruiser per lunghe tratte, ammiccando a una categoria superiore di imbarcazioni di lusso“.
Non solo comodità e lusso, ma anche una navigazione adrenalinica derivante da tre motorizzazioni opzionabili: due MTU V10 2000 M94, coppia di Man V12 1550 oppure due IPS Volvo Penta 1200. Con le eliche di superficie si toccano i 49 nodi, con gli IPS la velocità massima è di 36. Prestazioni di assoluto rispetto favorite da una carena performante, pensata alla tenuta del mare e all’ottimizzazione dei consumi.
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