Oramai completamente sdoganato da qualsiasi forma di pregiudizio, il legno sintetico oggi rappresenta anche una scelta ecologica e responsabile, viene per questo quindi sempre più utilizzato ed apprezzato.
Il produttore più avanzato al mondo è anche quello che, con il suo marchio, ormai incarna il sinonimo stesso del prodotto: Flexiteek .
La loro ultima innovazione si chiama Flexiteek G2 e, in giro per i saloni nautici, comincia ad essere impiegata non solo per le coperte e i pozzetti delle imbarcazioni, ma anche per molti altri impieghi che, oltre ad abbellire le imbarcazioni, portano in dote qualità funzionali molto interessanti, vediamone alcune:
Il teak sintetico si presta al rivestimento di superfici curve e ondulate, questa caratteristica ha reso possibile il suo impiego come rivestimento di sedie, panchette, rialzi di tuga e di molto altro ancora.
Ne sono un esempio le due chaise longue che fanno bella mostra di sé sul catamarano australiano Seawind 1600 , proprio davanti alle due timonerie.
Il cantiere ha poi scelto il teak sintetico per rivestire tutti gli esterni del catamarano, nessuna superficie esclusa, con un risultato estetico di sicuro impatto.
E’ un’idea straordinaria che, oltre a dare un tocco di eleganza in più anche a un ambiente “normale” come il bagno della barca, rende molto pratica la pulizia dello stesso.
Il Flexiteek infatti, è una superficie che si presta ad essere lavata facilmente, non trattiene lo sporco e non teme i detergenti. Il suo potere antisdrucciolo rende inoltre molto sicuro questo ambiente che, come molti di noi sanno, è spesso luogo di dolorosi scivoloni, specialmente se affrontato in navigazione.
Con questa trasformazione, il bagno passa da un normale antisdrucciolo bianco “senz’anima” a un look marino al 100%.
Lo stesso utilizzo, come potrete facilmente immaginare,è “esportabile” in qualsiasi ambiente domestico, come i terrazzi o i balconi per esempio. Le qualità del prodotto, oltre ad abbellire questi ambienti, porteranno con se la praticità d’uso appena descritta.
Attorno alle piscine, a bordo dei grandi yachts o delle navi da crociera, il Flexiteek dona un indiscutibile bellezza a superfici che, per dimensioni e difficoltà di applicazione, raramente venivano rivestite in legno.
Anche qui ritroviamo i vantaggi del teak sintetico che, in termini di durata e resistenza nel tempo, superano di gran lunga quelli del legno di teak. Anche qui, niente più scivolate a bordo vasca grazie alle proprietà antisdrucciolo del Flexiteek, un passo avanti nella sicurezza a bordo.
Ma è sopratutto la sua capacità antimacchia e la facilità di pulizia che qui fanno la differenza, un plus rispetto ad altri materiali usati solitamente per “incorniciare” le piscine e le vasche idromassaggio. Il teak sintetico non teme, a differenza del legno, l’idropulitrice, sarà quindi molto semplice tenere questo ambiente pulito e lindo, senza nessun timore di compromettere la superficie.
Come rendere elegante il garage di poppa, che è tra le zone più “sporche” della barca e che quando bisogna pulirlo è una faticaccia?
Il Flexiteek G2 è perfetto per questa zona, non essendo poroso, non assorbe le (maledette) gocce di benzina che cadono facilmente dalla tanica durante il rifornimento del tender.
Se poi la paratia del tender garage viene anche utilizzata come plancetta o, nelle imbarcazioni più grandi, come beach area, allora, a maggior ragione, valgono le considerazioni appena espresse per le piscine.
Inoltre, grazie al grip offerto dal Flexiteek, l’equipaggio non avrà difficoltà negli alaggi e vari dei tender o dei giochi d’acqua di bordo.
I pontili che utilizzano come rivestimento il Flexiteek G2 godono dei numerosi vantaggi offerti dalle sue proprietà, come per esempio la resistenza al riscaldamento solare. Niente più gare a cronometro per infilarsi le scarpe, o corse sui pontili alla ricerca dell’ombra quando si scende dalla barca a piedi scalzi.
L’idea di ricoprire i terrazzi e i balconi in teak sintetico è già stata realizzata. A Grenada, nei Caraibi lo studio di architettura RHE design ha creato un bellissimo colpo d’occhio sui balconi di un complesso di case vista mare. Grazie alla copertura in Flexiteek e alla forma dei balconi che ricorda molto quella di una prua, il risulato è sensazionale.
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buon giorno, sono Loris Benzi Presidente di ASD vela Trimarano, di Como. Abbiamo qualche barca di ristrutturare sarei interessato a saperne di più sul Teak sintetico.
Due domande: in che senso "il legno sintetico oggi rappresenta anche una scelta ecologica e responsabile"? Non si tratta di materiale plastico? Mi interesserebbe per il pozzetto ma sto cercando di ridurre al massimo l'utilizzo della plastica a bordo e non solo.
Grazie
Buonasera Claudia,
Mi vorra scusare se ho cancellato la parte polemica del suo commento, qui da noi si argomenta di nautica, di tecnica e di emozioni, le frasi ad effetto le lasciamo ai gruppi dei social che sono in luogo molto piú indicato per sfogare la propria rabbia.
In relazione invece alla sua domanda, le incollo qui di seguito un paio di paragrafi che potranno spiegare come il cosiddetto “legno della guerra” non sia piú oggi una scelta ecologica e socialmente accettabile.
La saluto e la ringrazio per il commento
Luca D’Ambrosio
Inizialmente osteggiato, il teak sintetico è andato via via imponendosi sul mercato. Le sue caratteristiche innovative da un lato, lo scempio operato a danno delle foreste in Birmania dall’altro, hanno favorito uno sviluppo naturale e continuo di questo prodotto. Anche gli armatori più conservatori, di fronte alla commistione fra governi corrotti, guerra e traffico di droga, tutti finanziati dal disboscamento selvaggio delle foreste di teak, ormai conosciuto con l’appellativo di “legno di guerra”, hanno capitolato e, facendo scelte consapevoli, si sono avvicinati al teak sintetico.
Buongiorno, devo ristrutturare una terrazza di 300 mq con piscina che sarà un ambiente demo. Mi chiami al xxxxxxx