Ormai non si scamp:a è foling mania e arriva anchen l’Optimist volante. Stanno tutti su per aria, perché non dovrebbe farlo anche al più diffusa delle imbarcazioni a vela?
Il segreto è stato nell’uso del grafene, un materiale nanotecnologico costituito da uno strato monoatomico di carbonio (vale a dire con lo spessore di un solo atomo) che ha la resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica.
Il progetto è stato sviluppato da un gruppo di studenti e di ricercatori dell’ateneo svedese Chalmers University of Technology and SSPA che hanno realizzato un Optimist con capacità fuori dalla norma, rispetto al resto della flotta. L’idea di base era riuscire ad avere una piccola deriva, la più piccola tra quelle a diffusione globale, capace di volare in foiling.
Con l’uso di materiali compositi potenziati con grafene hanno realizzato uno scafo più leggero e resistente. Ovviamente per ottenere l’effetto di volo, sono stati aggiunti gli hydrofoil sottoposti a un attento studio per ridurre il profilo idrodinamico e quindi l’attrito sviluppato in acqua, al fine di migliorare le prestazioni assolute.
Dopo i test effettuati nel bacino della SSPA, un avanzato centro di ricerca fluidodinamica applicata all’ingegneria e all’architettura navali di Goteborg, in Svezia, dove sono state misurate le resistenze e i comportamenti in acqua e non solo con le simulazioni computazionali, sono stati progettati e realizzati i foli a T per il barchino.
L’Optimist volante è stato quindi provato in mare per la prima volta, affidato al diciassettenne Axel Raham, stelal nascente del panorama velico scandinavo. L’uscita è stata effettutata con circa 10 nodi d’aria. La dinamica del mezzo è chiara: l’Optimist resta in acqua fino ai quattro nodi, ma appena arriva ai cinque comincia a sollevarsi dal pelo dell’acqua e le prestazioni schizzano in alto.
Palese la soddisfazione dei ricercatori, capitanati da Christiam Finnsgard e soprattutto del tester Axel. «A un certo punto senti che il rumore dell’acqua smette e tutto diventa silenzioso e c’è solo la sensazione di andare veloci», ha detto il giovane velista che ha concluso con evidente emozione: «Stupefacente, è semplicemente stupefacente, è così che dovrebbe essere la vela del futuro». E in effetti quello che si vede nel video, il risultato dell’uscita di debutt, rende bene l’idea di come debba essere emozionante volare sull’acqua grazie a un Optimist, che, per quanto potenziato da grafene e appendici idrodinamiche evolutissime, alla vista rimane sempre la cara vecchia scatoletta lunga 2,30 metri e con i suoi 3,25 metri quadrati di tela, quadrata anch’essa, tenuti su dall’inconfondibile picco. Un bel modo, quello messo a punto dall’università svedese, per rinnovare la bambina disegnata da Clark Mills e che proprio nel 2017 ha compiuto 70 anni.
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