L’abbiamo detto e ripetuto: essere sorpresi dal cattivo tempo in mare per quanto molto più improbabile oggi che in passato, fa parte delle eventualità che accettiamo quando decidiamo di navigare.

Come in passato, la burrasca invia sempre qualche avviso prima del suo arrivo. Li riceviamo nel modo più classico, attraverso i securitè trasmessi via VHF, oppure attraverso la letture degli strumenti che abbiamo a bordo o ancora grazie alla percezione fisica di certi cambiamenti.

Poco da dire sull’avviso via radio, se non che la sua emissione può risalire a qualche ora prima della nostra ricezione e che quindi lo scatenamento dei fenomeni può essere piuttosto imminente. Attenzione, anche quando cessa una burrasca ne viene dato avviso.

Molto importante è la lettura strumentale. Pratica caduta ormai in disuso ma utilissima nelle navigazioni di media lunga-durata, la lettura sistematica dei valori di pressione (barometro), umidità (igrometro) e temperatura (termometro) rivela e ci avverte di quanto sta per accadere in modo molto preciso.

Quindi è bene non considerare questi strumenti semplici elementi di arredo attaccati a una paratia ma leggerli sistematicamente, ogni due o tre ore e annotarsi i dati in modo da poter leggere le variazioni nel tempo.

Se assistiamo ad una oscillazione regolare di 0.5 millibar in più e in meno durante la navigazione, vuol dire che le condizioni sono piuttosto stabili. Ma se nell’arco di due o tre ore vediamo che la pressione scende di tre quattro punti e continua nelle due ore successive, vuol dire che il vento forte sta arrivando sicuramente. E la stessa cosa vale per un repentino innalzamento della pressione, che se lo leggiamo associato a un brusco calo dell’umidità e della temperatura ci sta dicendo che il vento forte è probabilmente in arrivo a causa di un fronte freddo.

Anche i nostri sensi possono funzionare come un centro di previsione meteo. Attraverso la vista certamente, osservando ad esempio il cielo. Non sono solo i nuvoloni neri a dirci che qualcosa di minaccioso sta arrivando, ma anche la comparsa di cirri, che possono rappresentare il bordo anteriore di una perturbazione in arrivo, oppure le nuvole in alta quota che corrono molto più veloci rispetto alla brezza che avvertiamo a livello del mare, oppure uno scintillio particolarmente accentuato delle stelle, anche questo segno di vento forte in quota.

Molto significativo è il moto ondoso. Se un’onda lunga inizia a montare non generata dal vento presente in quel momento, può essere segno solo di due cose: o è mare di scaduta, vecchio, oppure che a qualche centinaia di miglia in quella direzione c’è vento forte ed è probabile che stia arrivando da noi.

Anche in porto, quando all’ormeggio ce ne stiamo tranquilli in pozzetto, possiamo con piacere accendere i nostri sensi, e non solo quelli cui state pensando in questo momento.

Se la coperta di notte è inspiegabilmente asciutta, quindi nessuna umidità, non significa per forza burrasca in arrivo, ma qualcosa sta cambiando ed è meglio approfondire se siamo intenzionati a prendere il largo. Ma anche una forte risacca oppure un inalzamento del livello dell’acqua, sono segnali che ci devono far mettere in funzione le antenne.

La burrasca sta arrivando. Stabilito questo occorre preparare la barca e noi stessi. Ma ancora prima decidere se sia possibile mantenere la nostra rotta o se non sia più sicuro modificarla. In termini di sicurezza è la posizione della costa rispetto a noi a fare la differenza.

Se la burrasca arriva dal mare e abbiamo costa sottovento molto vicina, o abbiamo la possibilità di entrare velocemente in un porto o di raggiungere un sicuro ridosso, oppure sarà meglio modificare la rotta e prendere un po’ di distanza dalla costa. E questo non solo per il rischio di scadere sottovento e finire su fondali più bassi con maggiore possibilità di frangenti, ma anche perchè a volte sotto costa il vento è più forte.

E’ il classico caso di burrasche da nord ovest con sole forte. Avvicinandosi a un tratto di costa con sabbia bianca, è molto facile che il maestrale aumenti a causa dell’irraggiamento sulla costa che fa salire aria calda e richiama aria fresca aumentando così la velocità del vento. In quersti casi ad esempio, è meglio allontanarsi dalla costa per avere meno vento.

E ora preparare la barca e l’equipaggio è un tutt’uno, nel senso che la tranquillità e la risolutezza, la precisione e la chiarezza delle disposizioni del comandante, sono fondamentali per creare a bordo un clima di serenità. Il messaggio è: non siamo in emergenza, il cattivo tempo è una eventualità che in mare si presenta e che si affronta tranquillamente in sicurezza perchè lo skipper ha le competenze e l’esperienza per farlo.

Quindi si fanno indossare i giubbini salvagente, se autogonfiabili meglio, e chi è in pozzetto deve essere assicurato alla life line (più correttamente chiamata jack line).

Tutti devono avere un abbigliamento adeguato perchè poche cose come il freddo, magari associato all’ansia, contribuisce a scatenare il mal di mare.

Prima che le condizioni del mare diventino troppo dure è bene preparare qualcosa di caldo, the o caffè e metterla in un termos e magari preparare qualcosa da mangiare, come panini o anche più semplicemente biscotti secchi. Quindi, se lo skipper al momento dell’imbarco ha provveduto, come si deve fare, a illustrare all’equipaggio dove sono  e come funzionano le dotazioni di sicurezza e come si usa la radio, questo è il momento di ripeterlo e di verificare che l’equipaggio abbia capito.

Per quanto riguarda la barca possiamo dividere l’intervento in due parti:

In coperta: verificare e fissare ogni attrezzatura – mettere in chiaro tutte le manovre – ridurre correttamente le vele e eventualmente predisporre anche una tormentina – verificare la jack line e se non lo si è già fatto prima armarla – controllare l’accesso alla zattera di salvataggio che deve essere libero e agevole – controllare gli ombinali che siano liberi – controllare con una messa in moto che il motore funzioni regolarmente.

Sottocoperta: fissare riporre ogni oggetto mettendo al sicuro gli strumenti – chiudere tutti gli oblò, passauomo e prese a mare – organizzare il carteggio con carte e strumenti – predisporre un cellulare se si naviga in zone con campo – istruire l’equipaggio su dotazioni e uso della radio – preparare termos con bevande calde e panini.

 

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