Dal sandolino al leudo: a Monterosso la prima edizione del Cinque Terre Vintage Boat

In mezzo a una nautica sempre più “gigantista” nasce una bella manifestazione che ci riporta a misure umane e ci fa fare un salto nelle tradizioni del passato.
Segnatevi in calendario il week end del 17 e 18 settembre: a Monterosso si svolge la prima edizione del Cinque Terre Vintage Boat, raduno di piccole imbarcazioni d’epoca a remi, vela e motore. Saranno i gozzi i protagonisti del primo evento del genere organizzato in questa località delle Cinque Terre.

Domenica, tra la punta del Corone e l’antica Torre Aurora, ci sarà la sfilata con gozzi variopinti di varie dimensioni, a remi e a motore, barche a vela latina, senza dimenticare il piccolo sandolino e il “grande” leudo. Un flotta di circa 25 partecipanti per segnare quella che vuole diventare un appuntamento fisso di fine estate.

E poco prima della sfilata si sfideranno in mare, in una regata “in amicizia”, alcune piccole vele quali Flying Duchman e Dingotti d’antan.

A questa prima edizione fa da corredo nel centro storico (molo, spiaggia capoluogo, piazzetta belvedere e piazza Garibaldi) la rassegna letteraria Parole da mare, iniziativa promossa dal Cinque Terre Vintage Boat e organizzata in collaborazione con la Società di Mutuo Soccorso di Lerici.

Barche rigorosamente in legno quelle del Cinque Terre Vintage Boat, ognuna con una storia, legata a doppia cima a chi l’ha costruita e all’armatore che l’ha posseduta e amata.

Al raduno sarà presente il leudo Zigoela (13 metri), ricostruito su disegni originali negli anni 90, appartenente alla Compagnia delle vele latine di La Spezia. Tra le imbarcazioni da segnalare, il gozzo Monica di circa 4 metri, sopravvissuto alla disastrosa alluvione di Vernazza del 2011. E tra le curiosità, un piccolo motoscafo di appena quattro metri e mezzo, perfetta miniatura degli anni 60 di un possente Riva, che l’ostinato restauratore ha riportato in vita dopo un lungo lavoro di restauro.

Le Cinque Terre Vintage Boat 2016 è anche l’occasione per valorizzare anche alcuni maestri d’ascia del Levante, come Armando Borzone, Canata, Di Capua. Dal primo, entrati giovanissimi apprendisti, sono usciti due nomi gloriosi ancora operanti nella carpenteria marinara: Schiaffino e Topazio, entrambi presenti al raduno di Monterosso.

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