Dehler 46, prova in mare

Un test serio, in condizioni meteomarine difficili. Questo è il presupposto di una prova che ci è piaciuta parecchio visto che il Golfo del Tigullio ci ha regalato un paio di metri d’onda e un bel vento, teso e rafficato fino a 30 nodi di reale. Peccato non esser riusciti a scattare durante la prova, in compenso il materiale fotografico di repertorio è davvero di buona qualità…

Impressioni di navigazione

La barca è veloce, non batte sull’onda e, in queste condizioni, risalire efficacemente il vento è davvero una goduria mentre il timone regala buone sensazioni. Scendendo sottocoperta siamo rimasti sorpresi dalla sensazione di robustezza e dall’assenza di rumori e scricchiolii vari, nessuna porta che sbatteva, nessun cassetto che si apriva.

La bolina dura non è più una dote scontata per la maggior parte delle barche da crociera, ma questa naviga davvero bene, per questo ci è piaciuta. La postazione del timoniere è ben pensata, la tuga bassa consente una buona visibilità.

Alle altre andature, date le condizioni, eravamo a vele bianche ma anche  con tanta onda la barca era stabile e prevedibile, al lasco sembrava stare su due binari, la scia sempre pulita. Il passaggio sull’onda è sempre morbido, la carena si appoggia facilmente sullo spigolo nonostante i volumi interni siano buoni.

A motore, come tutte le barche sportive, viaggia bene ed il motore di serie, un Volvo D2-55, è sufficente. In porto con il ventone non abbiamo avuto particolari problemi a manovrare.

In sintesi ci è piaciuta molto, una barca che riesce  a coniugare perfettamente il comfort e le prestazioni al giorno d’oggi non è una cosa per nulla scontata.

Prestazioni rilevate con vento reale di 25 nodi

  • Bolina stretta: 8,4 nodi
  • Bolina larga: 10,2
  • Traverso: 10,5
  • Lasco e poppa: 9,8

Costruzione

Judel/Vrolijk ci hanno proprio preso con questo progetto, i volumi di entrata non sono esagerati, il baglio massimo è arretrato, la coperta mostra un elegante cavallino trasverasle e la chiglia ed il timone hanno un buon allungamento. L’unico neo è il sempre più presente serbatoio dell’acqua posizionato a prua.

Lo scafo è in sandwich di vetroresina (vinilestere) realizzato con la tecnica del sottovuoto e rinforzato in carbonio nei punti di maggior carico. La coperta è in sandwich con anima di balsa. Il bulbo nella versione “competition” della prova ha il siluro costruito in un misto ghisa-piombo con un’im­mersione di 2,50 m. Nella versione standard è in ghisa con im­mersione di 2,25; 1,80 m per quella con pescaggio ridotto e “scarpo­ne”.

Il piano velico è a bassa sovrapposizione, con un jib al 106%. Equilibrato e facile da gestire. L’armo Competition regala 12 mq di tela in più che nelle condizioni che abbiamo incontrato (navigando con due mani di terzaroli) non si fanno sentire ma che, in normali condizioni mediterranee, sono certamente un arma di cui approfittare.

 

Coperta

La coperta è molto vivibile, un azzeccato compromesso tra crociera e regata. Gli interni sono tradizionali, poche invenzioni e molta funzionalità, i materiali e gli assemblaggi sono di alto livello. Il gavone dell’ancora è migliorabile, l’accesso non è dall’alto, ma da poppa. Poco comodo soprattutto quando si viaggia in crociera.  Bitte e passacavi: c’è tutto quello che serve, e ben dimensionato. Le sei gallocce per l’ormeggio sono a scomparsa.

L’albero della barca in prova è in carbonio, il sartiame in tondino. Le vele sono Elvstroom HPM. Optional, molto più vicine alla regata che alla crociera. L’attrezzatura di coperta è ben dimensionata, sulla barca della prova ci sono sei winch di cui tre elettrici.

La pala del timone è molto lunga e immersa, la timoneria è doppia. Ottima la “pastosità”.

L’avvolgitore del fiocco è sotto al filo della coperta, efficiente. La randa è a circuito chiuso con tre mani di terzaroli. Si fa tutto dal pozzetto anche per le i carrelli del genoa, il trasto randa è lungo ed efficiente, su sfere. Lo manovra il timoniere. Gli strumenti navigazione sono sdoppiati ai lati delle timonerie, facilmente utilizzabili dal timoniere. Il comfort del pozzetto è ottimo, buona la lunghezza delle panche (189 cm.),  buono anche l’abbondante spazio alle spalle delle ruote che amplia la zona “bagno” davanti alla plancetta abbattibile. I gavoni sono tre, di cui uno enorme. Il tavolo del pozzetto è tradizionale ad ante abbattibili. Buona la larghezza, 140 cm, facilmente smontabile per la regata. La posizione dell’autogonfiabile è migliorabile, è nei gavoni di poppa. La discesa a mare è ottima, si scende dalla plancia di poppa ribaltabile dalla quale parte una scaletta a scomparsa.

Interni

La discesa sotto coperta è facile,  ottima la  larghezza (60 cm.), sono presenti tre gradini ben sagomati e  i tientibene.

Divisione interna (da prua): cala vele; cabina armatoriale con bagno dedicato; quadrato con tavolo da pranzo sulla destra e divanetto e carteggio sulla sinistra; cucina a L sulla sinistra e bagno sulla sinistra; due cabine matrimoniali a poppa.

Il quadrato misura in altezza poco meno di due metri e i tientibene sono molti e nei post giusti, si arriva a prua in sicurezza. Buono il comfort della dinette con il tavolo trasformabile e idue divanetti, il tavolo misura 1,06 x 1,12 metri.

La ventilazione è ottimale, con quattro osteriggi per lato sulla tuga, più il tambuccio e il passauomo centrale. l’illuminazione naturale è ideale grazie anche alle sottili finestratura in murata, quella artificiale è assicurata da faretti e dai led a scomparsa sui cielini, più tre abatjour. Grandi spazi di stivaggio, sia negli stipi laterali che sotto le sedute, il carteggio misura 55 x 64 centimetri.

La cucina ha un piano di lavoro da  180 centimetri, due lavelli e tre fornelli. Un frigo a pozzo da 130 litri ed un microonde completano un ottimo allestimento.

 

 

 

La cabina di prua è riservata all’armatore ed è organizzata con un letto centrale da 2,0 x 1,36 metri, il volume dei gavoni e degli armadi è ottimo (777 lt), l’altezza dal materasso è nella norma (0,98 m) così come l’illuminazione fornita da faretti, abajour e led sul cielino. Tutto è costruito con compensato marino di alta qualità, lavorato a mogano satinato. Il pagliolato è in acacia australiana.

Buone le dimensioni delle cabine di poppa che  vedono la destra primeggiare per dimensioni con un materasso da 200×160 cm contro i 200x 136 della sinistra. Entrambe dispongono di un ottimo volume fra gavoni ed armadi (1.175 lt) ed hanno almeno un metro d’aria sopra i rispettivi materassi. L’areazione è nella norma, fornita da due piccoli osteriggi.

Due i bagni, entrambi ben fatti e spaziosi, quello di poppa è dotato di un intelligente sistema studiato da Dehler per avere un box doccia separato. La gestione degli scarichi è ottimale, tutto è facilmente raggiungibile, la ventilazione è sufficiente.

Impianti

Il vano motore è ottimamente insonorizzato, accessibile dai tre lati. Il tavolo da carteggio è un vero angolo del comandante. Ampio, comodo e con molto spazio in stipi e cassetti. Il  quadro elettrico è vicino al tavolo da carteggio. Si chiude con un portello in legno e dispone di voltmetro, livelli acqua e gasolio, interruttori luci di bordo e presa a 12 Volt.

L’impianto elettrico è asservito da uno switch batterie, le batterie presenti sono una per il motore 12V/90 Ah AGM e una per i servizi 12V/65 Ah AGM, dotazione un pò scarsa a nostra opinione. Anche l’impianto 220 V lascia a desiderare con un caricabatterie 12V/30 A.

L’impianto idraulico vede un serbatoio da 450 litri, boiler da 22 litri, due serbatoi per le acque nere da 80 e 35 litri e uno per le acque grigie da 70 litri. Due le pompe di sentina: una elettrica e una manuale.

 

Lsciamoci ora emozionare da altre immagini del Dehler 46

 

Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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Luca d'ambrosio
Tags: promo-vela

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