È cominciata la costruzione della più grande nave a vela del mondo

Sarà un veliero lungo 162 metri, largo 18,5, dotato di 5 alberi e di una superficie velica di oltre 6.000 metri quadrati (6.000 metri quadrati! 85 volte il mio appartamento), realizzato per essere una replica della nave “France II” costruita nel 1911. E sarà di proprietà della Star Clippers, una compagnia di charter operativa in Mediterraneo e ai Caraibi che è famosa proprio per possedere barche costruite sui disegni di vecchie navi a vela. La nave potrà ospitare 300 passeggeri in 150 lussuose cabine e 150 membri di equipaggio.

La sfida ingegneristica non è banale, visto che il risultato dovrà armonizzare l’atmosfera e il fascino delle barche a vela classiche con i più rigidi e moderni regolamenti in fatto di sicurezza e protezione ambientale, nochè con le esigenze dei futuri clienti che, ci immaginiamo, ameranno la sensazione un po’ retrò di navigare a vela su una nave così grande, ma non avranno intenzione di scendere a mare usando la biscaglina. E infatti la nuova nave della Star Clippers avrà interni molto lussuosi con biblioteche e pianoforti, collegamento internet wi-fi, tv e aria condizionata. La nave avrà anche una piattaforma apribile a poppa con accesso diretto all’acqua, la coperta di teak, tre piscine (riempite con acqua di mare o dolce), idromassaggi, vasche per le immersioni.

Da un punto di vista tecnico, la nave avrà tutto ciò che è richiesto per la navigazione anche nei mari delle zone del ghiaccio, ma la sua specificità sarà quella di poter essere manovrata a vela anche da poche persone di equipaggio (e perfino dagli ospiti, se vorranno). Oltre alle vele, la nave sarà dotata di due motori a propulsione elettrica indipendenti da usare in caso di necessità, ma l’idea è quella di muoversi principalmente a vela – ad una velocità prevista compresa tra i 16 e i 20 nodi, a seconda delle condizioni meteo marine.

In tema di sicurezza gli accorgimenti adottati dal cantiere per la costruzione sono tanti: la nuova Star Clippers avrà un sistema di “rientro sicuro in porto”, e di conseguenza tutti gli equipaggiamneti saranno raddoppiati: due sale macchine, due sistemi elettrici, due per l’acqua dolce. Il sistema consentirà alla nave di rientrare in porto da una distanza di circa 2.000 miglia (la distanza massima che esiste al mondo tra due coste) anche in caso di incendio, allagamento, avarie.

 

 

 

Sara Teghini

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