Filippetti Sport 55
Provare decine di barche l’anno è un gran bel lavoro. Da un lato ti consente di stare molto in mare, dall’altro fa si che si sviluppi inevitabilmente un’acuta sensibilità al comportamento delle carene in acqua.
Per questo motivo appena “metti le mani” su qualcosa di diverso, fuori dal comune, te ne accorgi immediatamente.
Ed è stato proprio questo il caso del Filippetti Sport 55 che, senza dubbio alcuno, è il miglior open che io abbia provato negli ultimi anni.
Filippetti Sport 55 : la prova in mare
Il cielo ha una luce strana mentre usciamo dal Marina dei Cesari. Nei giorni scorsi c’era burrasca da sud ed il cielo ancora ne mostra i residui.
L’onda è ancora alta ma, fortunatamente, l’assenza di vento le ha tolto quell’aggressività che avrebbe potuto ipotecare la nostra prova.
Con pochi “tocchi” di joystick Fausto Filippetti ci porta fuori dall’ormeggio e, in un attimo, siamo fuori dal porto. E’ un comandante d’eccezione quello che ci accompagna oggi, co-fondatore di Pershing, l’icona internazionale del lusso e della velocità, Fausto rappresenta oggi una delle massime esperienze in tema di yachts sportivi. Appassionato da sempre di barche e di mare, ancor oggi, appena può, ama trasferire personalmente le proprie imbarcazioni
Fuori dal porto veniamo accolti da un’onda tonda che, con un’altezza di un metro e mezzo abbondante, mi fa immediatamente pensare che avremo qualche difficoltà nel rilevare le velocità di questo yacht, motorizzato con una coppia di IPS 1200 da 900 cavalli.
Chiedo a Fausto di rimanere ai comandi mentre compilo la tabella delle velocità e dei consumi. Mi posiziono ben saldo, incastrato nella poltrona del copilota e, mentre Fausto accelera, mi preparo a ricevere i colpi inferti dal mare.
Colpi che però non arrivano mai. Il Filippetti Sport 55 taglia le onde con una naturalezza mai vista.
Mi giro e vedo un sorriso sornione apparire sul viso di Fausto. E certo, lui già sapeva… Gli strappo letteralmente il timone dalle mani e mi metto al comando, voglio proprio vedere come va questa barca.
Accelero, mi metto in planata a una ventina di nodi ed il miracolo si ripete: la montagna d’acqua arriva, la prua sale e l’inclinazione aumenta, un salto e … e niente impatto, la barca atterra dolcemente, senza impatti, quasi ci fossero degli ammortizzatori a rallentarne la discesa.
Aumento la velocità, metto la prua in modo da aver le onde al mascone e mi porto a una 30ina di nodi. La barca naviga bene ed attraversa le onde senza sforzo apparente, certo il beccheggio con questo mare è evidente, ma la carena del Filippetti Sport 55 riesce a gestire tutto, facendolo addirittura sembrare normale.
Navigare a 30 nodi con questo mare significa anche poter affrontare in sicurezza trasferimenti che, su qualsiasi altra barca, in queste condizioni sarebbero davvero impegnativi.
Mi metto il mare alle spalle e la situazione migliora parecchio, tanto che comincio ad effettuare una serie di virate strette, per cercare di mettere in difficolta questo yacht ma l’unico risultato che ottengo è il divertimento dei presenti perché questa carena, tiene la barca letteralmente “piantata in acqua”.
Il Filippetti Sport 55 si muove come fosse su binari virtuali e, nonostante i miei sforzi, a nulla valgono i tentativi di farla uscire di traiettoria, nemmeno se do fondo alle manette mentre siamo al massimo angolo di virata.
E così, mentre sono impegnato ad utilizzare questo yacht come fosse un motoscafo d’altura, realizzo che mentre continuiamo con le nostre evoluzioni, a bordo non si sente uno scricchiolio. La qualità della falegnameria e degli accoppiamenti è decisamente alta.
Torno, per il piacere degli ospiti, ad un andatura rettilinea e, di nuovo con il mare alle spalle, affondo le manette al massimo. L’indicatore di velocità sale rapidamente fino a 37/38 nodi poi, con un paio di regolazioni ed il mare che aiuta, registriamo una massima di 40,3 nodi.
Davvero non male per la versione IPS, la più “tranquilla” fra quelle proposte.
Uno sguardo a Fausto e di nuovo incontro quel sorriso sornione, come mi stesse sfidando a scrivere quello che penso. Ed io, che non ho né paura né padroni, per tutta risposta prendo la penna e scrivo sul taccuino le parole che compongono la frase: “la miglior carena mai provata”.
Poi mi giro di nuovo verso di lui e dico: “E ora voglio provare la versione con i MAN e le Arneson”
Non solo performance: gli interni
Il confine fra interno ed esterno è piacevolmente effimero in questo coupé.
Davide Cipriani è riuscito a disegnare un ambiente trasformabile che, quando è chiuso consente di climatizzare gli interni ma che, quando è aperto regala la vista e gli spazi di un grande attico sul mare.
I due grandi soggiorni diventano così un tutt’uno e creano un area immensa che parte dalla postazione di guida ad arriva fino al grande prendisole di poppa, abilitando di fatto un ambiente elegante e raffinato, ideale sia per gli aperitivi al tramonto che per ospitare ricevimenti affollati.
E’ uno stile pulito e lineare quello che caratterizza il design di tutti gli interni di questo yacht.
Essenze dalle tonalità delicate si accostano al bianco crema della pelle con cui sono rivestiti i divani, le parti pregiate degli arredamenti e tutti i cielini dello yacht.
Ne deriva un colpo d’occhio complessivo sublime, al quale basta aggiungere un tocco d’azzurro posizionando pochi particolari d’arredamento, perché questo yacht raggiunga vette di raffinatezza inaspettate per un’imbarcazione sportiva come questa.
Scendendo sottocoperta troviamo un grande disimpegno che ospita una cucina ad L in grado di soddisfare abbondantemente le necessità degli ospiti.
Da qui si accede facilmente alle tre cabine previste da questa versione del Filippetti S55.
La Master Cabin è disposta per baglio e sfrutta tutti i 4,64 metri di larghezza per offrire un ambiente enorme, esclusivo e raffinato.
Qui luci, specchi e finestrature giocano fra loro ad allontanare i confini naturali di questo ambiente che, sapientemente studiato, trova in questo posizionamento il luogo ideale per la dimora dell’armatore.
La Vip cabin è posta all’estrema prua ed è fornita di un letto queen size incorniciato da due coppie da due gradini ciascuna che, se da un lato lo mettono in risalto, dall’altro ne rendono agevole l’accesso.
Completa la zona notte una cabina doppia con letti a castello che, posizionata non a caso a ridosso della cucina, può parimenti fungere da alloggio per l’equipaggio o ospitare una coppia di bimbi che si contenderanno il letto superiore.
Filippetti Yacht
info@filippettiyacht.com
www.filippettiyacht.com
Le prestazioni del Filippetti Sport 55
RPM | Nodi | Lt/h | Lt/miglio |
600 | 7 | 12 | 1,7 |
1000 | 10,5 | 54 | 5,1 |
1200 | 11,8 | 88 | 7,5 |
1400 | 15,7 | 112 | 7,1 |
1600 | 19,8 | 144 | 7,3 |
1800 | 24,7 | 190 | 7,7 |
2000 | 29,8 | 231 | 7,8 |
2200 | 35,8 | 284 | 7,9 |
2300 | 38,1 | 308 | 8,1 |
2380 | 40,3 | 333 | 8,3 |
Caratteristiche tecniche
Lunghezza fuori tutto | 17,38 m |
Lunghezza di costruzione | 16,76 m |
Lunghezza al galleggiamento | 12,90 m |
Larghezza massima | 4,64 m |
Materiale di costruzione | Vetroresina |
Carena | Planante |
Immersione versione IPS | 1,60 m |
Immersione versione ASD | 1,20 m |
Dislocamento (a vuoto) | 24 t |
Dislocamento (a pieno carico) | 28 t |
Capacità serbatoio carburante | 2.700 lt |
Capacità serbatoio acqua | 700 lt |
Motorizzazione | IPS: 2 x Volvo Penta IPS 1200 |
ASD: 2 x MAN V8 1200 |
Potenza motore | IPS: 900 hp |
ASD: 1200 hp |
Propulsione | IPS |
Arneson Surface Drive |
Autonomia | IPS: 315 mn |
ASD: 270 mn |
Velocità massima | IPS: 38 nodi |
ASD: 47 nodi |
Velocità di crociera | IPS: 32 nodi |
ASD: 40 nodi |
Generatore | 1 x 11 kW |
Sistema di stabilizzazione | Optional |
Cabine | 3 |
Servizi | 2 |
Omologazione e categoria | RINA CE-A |
Exterior design | Filippetti Yacht & Davide Ciprian |