Magazzù MX – 11 Coupé : 100 miglia a bordo di un mito

Che il Magazzù MX – 11 Coupé fosse bello ed elegante già lo sapevamo, basta guardarlo. Che navigasse così bene, in ogni condizione di mare, invece non potevamo certo saperlo, dovevamo provarlo.

Per fare questo test abbiamo scelto di “volare” da Genova a Monaco, a bordo di questo “super gommone” che non si è scomposto nemmeno davanti ad onde alte due metri e che, dopo quasi 100 miglia di navigazione, ci ha lasciato la voglia di percorrerne almeno altrettante.

Le 100 miglia a bordo del Magazzù MX – 11 Coupé

Il salone di Genova si avvia verso la conclusione, l’ultima giornata è agli sgoccioli. Il Magazzù MX – 11 Coupé ci aspetta per essere trasferito a Montecarlo, dove lo attende un’altra settimana di passerella tra i mega yacht esposti in fiera.

L’ora è tarda per poter percorrere tutte le 100 miglia che ci separano dalla meta, la scelta è semplice, decidiamo di fare uno stop per la notte nel porto di Varazze. Ci affrettiamo a caricare e stivare tutte le nostre borse (non sono poche visto che siamo fuori da tre settimane!) e, dopo una sosta per il pieno di carburante, si parte.

Il mare è perfetto, a 30 nodi di velocità, in meno di un’ora, siamo già giunti alla nostra prima meta. Una navigazione “nel burro”, il difficile consiste solo nello schivare le imbarcazioni che si danno il cambio per la fine della fiera.

Stanchi per la lunga giornata in salone, dopo una irrinunciabile cena a base di pesce, ci diamo appuntamento all’indomani.

Ci troviamo sulla banchina del Marina di Varazze appena prima dell’alba, mettiamo in moto i due entrofuoribordo V8  Volvo Penta, da 350 cavalli ciascuno  e accendiamo le luci di via. I serbatoi del Magazzù MX – 11 Coupé sono pieni.

A bordo siamo in tre e, dopo aver mollato gli ormeggi, ci godiamo quelli che sono i momenti più suggestivi della giornata, la luce del sole che sorge inizia timidamente ad illuminare un mare che, alla foce del porto, presenta solo qualche piccola onda che arriva da lontano.

Diamo gas e ci dirigiamo verso Monaco, la rotta più breve prevede di sfiorare ogni capo che si frappone tra noi e l’arrivo. Le previsioni escludono che la situazione rimanga tranquilla, danno mare da mosso a molto mosso, con onda residua proveniente da ovest.

Appena al di fuori della protezione del tratto di costa che divide Varazze da Celle, il mare inizia infatti ad entrare. Decidiamo di procedere intorno ai 25/27 nodi, una velocità che dovrebbe permetterci di navigare in sicurezza con le onde che “immaginiamo” di incontrare, è  ancora buio e non vediamo bene l’orizzonte. Questa è anche la velocità ideale per i trasferimenti lunghi, quella che permette di non consumare troppo carburante.

Non sono al timone, il mio non è il primo turno, ma dalla prua intravedo nell’ombra arrivare un’onda decisamente più alta delle altre, misurerà tra il metro e mezzo e i due. Siamo veloci, piego le gambe preparandomi all’impatto e… e niente, atterriamo dolcemente, qualche metro dopo l’onda, come se ci fosse un airbag tra la nostra carena e la superficie.

Sembra incredibile, eppure abbiamo fatto un bel salto!

Non diminuiamo la velocità, nemmeno sulle onde successive, che crescono all’avvicinarsi di Savona, il comportamento del Magazzù MX – 11 Coupé non cambia, le nostre schiene rimangono rilassate.

Con noi a bordo c’è anche Claudio Magazzù che, con i fratelli Tina e Renato, rappresentano la seconda generazione di proprietà del cantiere. Claudio è un’ingegnere aeronautico e ci da alcune spiegazioni sul perché il gommone si comporta così bene all’impatto con l’acqua.

Uno dei motivi, è che i redan, gli “scalini” che interrompono trasversalmente la linea di carena, sono profondi. La loro funzione è quella di sostenere lo scafo in planata, creando un distaccamento dell’acqua sulla superficie della carena che favorisce l’introduzione di aria. Questo principio fa si che, all’atterraggio dopo un’onda, si creino dei cuscinetti d’aria che ammortizzano il colpo.

I redan di cui è munito l’ MX – 11 sono profondi, ingegnerizzati appositamente per massimizzare quest’effetto, e noi ne stiamo apprezzando il funzionamento.

Il sole spunta,  quando ci troviamo all’altezza di Savona, le montagne, che ora possiamo vedere, sono coperte da un cappello denso di nuvole, segno che la tramontana sta arrivando.

Arrivati davanti a Capo Noli l’orizzonte è pienamente visibile e il mare peggiora. In questo punto il fondale si alza, gli intervalli tra le onde diminuiscono ed il moto ondoso è più confuso. Non perdo tempo e prendo il timone, voglio capire come se la cava il gommone in questa condizione.

Mi allaccio il cordino di sicurezza e, vista la buona performance realizzata fino ad ora, oso. Penso di poter continuare ad almeno a 20 nodi, quindi regolo la manetta di conseguenza.

Basta il tempo perché la velocità si assesti, con il giusto grado di trim e un’onda mi si para in prua. E’ ripida e non capisco se sia la prima di un treno ravvicinato.

Il movimento che esercito sul timone mi viene automatico, lo muovo in modo da provare a risalire l’onda non di prua, ma mostrandole il mascone. In queste condizioni e a questa velocità il Magazzù MX-11 ha una grande stabilità di rotta ma, appena si muove il timone e l’angolo di incidenza della carena si modifica, diventa tutta un’altra musica.

Il gommone si rende manovrabile e reattivo, quasi fosse un go-kart.

 

Claudio mi fa un paragone molto chiaro, quello tra aerei di linea e caccia che, in fondo, viaggiano come noi “attraverso” la fluidodinamica. I primi sono progettati per essere tanto stabili da diventare difficili da manovrare, i secondi vengono resi appositamente instabili per poter manovre in spazi strettissimi.

Il segreto è trovare il giusto compromesso tra le due cose e con questo Maxi-Rib,  grazie a questo progetto di carena, ci sono riusciti perfettamente.

Calibrato il feeling con il battello, posso quindi divertirmi a giocare con le onde. Le salgo e le scendo con molta naturalezza senza diminuire la velocità e, nonostante debba manovrare, non mi discosto dalla rotta ideale. Passo così un’ora, non mi stanco, anzi continuo a divertirmi .

Intanto la tramontana che è scesa dalle montagne, inizia fortunatamente ad abbassare le onde.

Posso ora dare più gas, trimmo e mi lancio per le ultime miglia a 35 nodi di velocità.

Il confort è massimo, non sento l’aria fredda sul busto, ben protetto dalla consolle mi godo e la comoda posizione di guida, che rilassa il timoniere. Schizzi di acqua non ne arrivano, anche se il vento soffia al traverso.

I miei due compagni di viaggio iniziano a godersi la navigazione, uno sulle seduto a poppa, l’altro sdraiato sul letto della cabina: sta addirittura dormendo, segno che l’onda, diventata ora più corta, non da fastidio.

Navigare così è un vero piacere, infatti lascio il timone solo all’ultimo e controvoglia. Ispeziono gli esterni del battello, ho notato che tutta la cuscineria non si è mossa di un millimetro durante il tragitto. Provo a sollevare i cuscini del prendisole di poppa per vedere come sono ancorati alla struttura, hanno un funzionale sistema di guide a scorrimento (come fosse l’infieritura di una vela) che rende di fatto impossibile che volino via, molto ben fatto.

Arriviamo in una Monaco tirata a lucido e pronta ad ospitare il Super Yacht Show. Tra le banchine affollate di incredibili yachts, lasciamo le chiavi in mano al driver che, con il Magazzù MX – 11 Coupé , accompagnerà molti dei visitatori giunti in fiera.

Guardando l’orologio facciamo l’ultimo punto del viaggio: tempo di navigazione tre ore, ad una media di 25 nodi di velocità. Non male, viste le condizioni che abbiamo incontrato dopo la partenza. Mi sento anche riposato e pronto ad affrontare una giornata intera di salone.

Gran bel gommone questo MX – 11 Coupé, mi dispiace lasciarlo.

Il Magazzù MX – 11 Coupé

Per descrivere questo battello non si può che partire dalle sue linee. Sono filanti ed eleganti, mai eccessivamente aggressive. L’MX-11 Coupé non vuole solo stupire ad un primo sguardo, è anche in grado di continuare ad attirare l’attenzione con un delicato equilibrio composto da forme, colori e materiali.

Un’altro punto di forza, sicuramente da citare, è l’attenzione che il cantiere ha profuso nella studio e nella realizzazione dei dettagli, anche i più piccoli. Per accorgersene basta fermarsi ad osservare soluzioni come le grate laterali per l’areazione del motore, realizzate in inox, i cui fori richiamano il logo del cantiere.

L’MX-11 Coupé, al ” look” fascinoso e alle ottime virtù espresse durante la navigazione, riesce ad abbinare anche grandi spazi vivibili, sia in coperta che sottocoperta, dove troviamo una cabina confortevole, completa di bagno separato.

Caratteristiche rendono questo maxi-rib completo di tutto quello che serve, sia per coccolare i propri ospiti nel lusso delle uscite giornaliere, che per regalare indimenticabili crociere ad una coppia che, dopo aver attirato gli sguardi di tutti all’ ingresso in porto, potrà pernottare a bordo, avvolta dal quello charme che solo un Magazzù possiede.

L’MX-11 da noi provato è inoltre dotato di un bellissimo hard top in carbonio, che si estende anche verso poppa. Questo permette di coprire anche la parte centrale del pozzetto, cioè quella che ospita il mobile cucina/bar, integrato alla spalle della consolle, il tavolo da pranzo amovibile e la seduta a C adiacente al prendisole di poppa.

Quello che viene a realizzarsi è di fatto un lussuoso salotto open-space, dove gli ospiti possono stare sempre al riparo del sole. Per la tintarella il Magazzù MX-11 Coupé dispone di due aree prendisole. Quella di prua si sviluppa in modo classico e, sfruttando la pontatura della cabina, consente di utilizzare un grandissimo materasso.

Quella di poppa merita un discorso a se. Magazzù è riuscito a realizzare, in soli undici metri di maxi-rib, una vera e propria beach area, dove la spiaggetta di poppa ed il prendisole formano un area dove il contatto con il mare è prezioso, elegante, unico.

Conclusioni

La sigla Coupé calza perfettamente all MX-11, è un gommone lussuoso e sportivo, maneggevole ed elegante. Se fosse un auto sarebbe certamente una Bugatti.

Noi, se potessimo, aggiungeremo anche la sigla GT, poiché si è anche dimostrato molto confortevole e divertente, nonostante le condizioni difficili e la lunga percorrenza.

Considerando infine che il Magazzù MX-11 è anche cabinato, potremmo definirlo un vero all-around che non ha problemi ad eccellere nei molteplici usi a cui lo si vuole destinare.

Anche se un Magazzù lo si compra perché, inevitabilmente, ce ne si innamora al primo sguardo.

Magazzù MX – 11 Coupé : prestazioni rilevate

RPM Velocità Consumo in lt/h Consumo in lt/miglio
600 5,27 3,1 0,59
1000 7 7,4 1,06
1250 8,44 12 1,42
1500 10,6 23 2,17
1750 15,2 31 2,04
2000 20,4 36 1,76
2250 24 43 1,79
2500 27,5 54 1,96
2750 31,3 67 2,14
3000 35,6 80 2,25
3250 40,6 98 2,41
3500 46,7 125 2,68
Accellerazione Velocità in nodi secondi
0 – 10 1,78
0 – 20 2,81
0 – 30 5,43
0 – 40 9,32
0 – Max 12,65

Volvo D4 – 300

Magazzù MX – 11 Coupé : dati tecnici

L.O. A 11.00 m
L.H. 9.90 m
Max Beam 3.80 m
Water 360 lt
Fuel 2 x370 lt
N° Pax 18
Engines max 900 hp
Speed up to 60 kts
Propulsion
Sterndrive or outboard
Homologation CE – B cat.

Magazzù Yachts

Via libertà 58

90143, Palermo

Tel. +39 091.22.37.15

info@magazzu.com

Magazzù.com

Marco Pinetto


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Marco Pinetto

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