Meduse: come combattere il dolore

Almeno in Mediterraneo, di meduse veramente pericolose o addirittura dalla puntura fatale ce ne sono davvero poche e generalmente non nelle nostre acque.

Ma le loro punture dolorose lo sono sempre. Eccome. I vari esperti improvvisati sulle spiagge di tutta Italia di volta in volta battezzano la specie dal filamento più doloroso, in base al colore, dimensione o provenienza. In tutti i casi, il contatto con una di queste creature marine lascia sempre il segno: bruciore, ustione, più raramente anche vomito e mal di testa, in qualche caso di allergia anche shock anafilattico.

Che fare dunque nel malaugurato caso di un contatto con una medusa?

Prima di tutto bisogna risciacquare la parte con acqua di mare strofinando delicatamente per cercare di staccare i fliamenti rimasti aggancioati alla pelle. L’ideale sarebbe farlo con acqua calda oppure con una soluzione salina.

Nel caso in cui il contatto sia avvenuto al viso bisogna irrorare gli occhi con soluzione salina e chiamare immediatamente un medico.

Dopo avere risciacquato la parte, sempre con l’obiettivo di eliminare tutti i filamenti rimasti eventualmente attaccati, si deve strofinare la parte con della sabbia . Si può anche coprire la ferita con la sabbia e lasciarla asciugare per poi rimuoverla e risciacquare ancora.

Una volta superate le due fasi, si possono rimuovere gli eventuali filamenti rimasti attaccati utilizzando delle pinzette.

Ora che la ferita è pulita, possiamo trattarla come una qualsiasi bruciatura. In farmacia ci sono prodotti specifici che vale la pena di avere a bordo o con se in spiaggia. .

Contro il dolore sembra sia molto efficacie anche l’olio di lavanda. Utilizzato contro le punture di zanzara sembra che lenisca anche gli effetti delle ustioni da medusa.  Dopo il risciacquo, si devono applicare un paio di gocce di olio essenziale di lavanda e ripetere da 3 a 4 volte durante la mezz’ora.

Nel caso in cui si sia allergici o si manifestino i sintomi di uno shock anafilattico (capogiro, battito cardiaco debole e rapido, difficoltà respiratoria, vomito) occorre consultare un medico e somministrare un antistaminico il più presto possibile.

Attenzione invece alle ricette della nonna (con rispetto parlando per le nonne). L’urina, indicata come utile perché contiene ammoniaca, può in realtà infettare la ferita, così come l’aceto può attivare le cellule urticanti invece che lenire il dolore.

Anche l’acqua dolce rischia di aumentare l’effetto urticante. Non succhiare la parte e non appoggiare le labbra, e non incidere per nessun motivo la ferita. Infine, non utilizzare mai l’alcol.

 

Nico Caponetto

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