C’eravamo lasciati a Cannes, ricordate, con l’intesa che, ottenuto il “placet muliebre” , poi si sarebbe concretizzato l’acquisto al Nautico ( così i liguri risparmiano anche le parole nell’ indicare Il Salone Nautico Internazionale di Genova).
E’ ovvio che avvenga così perché i cugini d’ Oltralpe il loro evento lo chiamano “ Festival “, ma è qui che, nel triangolo industriale ToMiGe, si concludono gli affari.
Quest’anno 986 espositori con oltre 1000 imbarcazioni testimoniano che la ripresa c’è e hanno messo sotto pressione gli organizzatori con richieste di maggiori spazi espositivi . Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone ha puntualizzato che “gli yacht e i superyacht hanno preteso un aumento del 28% di aree espositive, il 48% in più è stato richiesto dalla vela, il 35% dagli accessori e addirittura il 73% dalle imbarcazioni fuoribordo “.
Se pensiamo in quale modo la crisi aveva inciso sulla piccola nautica, sia dei gommoni sia dei fuoribordo, la domanda cosi elevata di spazi per questo comparto lascia sperare che la sofferenza sia definitivamente terminata.
E’ sempre Campagna che parla e aggiunge “ il 48% delle nuove richieste di partecipazione proviene dall’estero , confermando la tendenza degli ultimi Saloni e questo fermento trova riscontro nel dato delle prevendite online che quest’anno registrano un più 136% rispetto al 2018”.
Aldilà dalle voci ufficiali “ bagula, ciaciarà, crastulai, contano le chiacchiere di banchina nei vari dialetti per cogliere l’anima del 59esimo Salone Nautico, soprattutto dopo l’assalto dei 40 mila visitatori di sabato, che hanno stabilito un nuovo record di presenze al salone genovese .
Soprattutto i catamarani e i gommoni sprizzano ottimismo per l’aumentato interesse verso queste imbarcazioni . I multiscafi, di anno in anno, sono infatti sempre più numerosi a Genova, e si rincorrono le innovazioni che ogni brand propone per aumentare la propria fetta di mercato .
Anche i gommoni sono in continuo fermento entrando e uscendo dalla darsena per concedere agli aspiranti armatori un test in mare aperto. Ai sorrisi entusiasti dei gommonauti fanno eco i musi lunghi di coloro che si sono trovati interdetto il transito sul ponte per raggiungere- talvolta con motivata urgenza- il padiglione B .
Oggi, l’unica domenica espositiva, i previsori meteo, come al solito, si sono coperti le spalle con “allerte” più abbondanti e dissuasive per chi deve accompagnare i capitani coraggiosi al Nautico. Ci sono meno turisti, meno bimbi a caccia di gadgets e gli espositori aspettano a braccia aperte i veramente motivati.
Nei prossimi due giorni si svolgeranno le prove di appello per le ultime e definitive trattative di vendita e alle 18 di martedì, il suono delle sirene di tutte le imbarcazioni annuncerà la fine della rassegna e fisserà l’appuntamento al 60mo Salone Nautico Internazionale.
Buon vento