Da nulla a tutto. Come spesso accade nel nostro Paese, concetti fondamentali come quello della sicurezza, si pretende che vengano affermati per decreto.
Non fa eccezione il caso della nuova cassetta di pronto soccorso per le imbarcazioni da diporto che navigano oltre le 12 miglia dalla costa prevista dal decreto del ministero della Salute del primo ottobre 2015 e entrato in vigore la scorsa settimana.
Secondo il ministero, sulle nostre barche è di vitale importanza la presenza di un pallone per rianimazione, un fonendoscopio, un sfigmomanometro (lo strumento per misurare la pressione), e ancora manuali, strumenti, fino a far crescere di volume e prezzo la vecchia cassetta.
Naturalmente il problema non è l’ingombro né lo sarebbe il costo, se quei soldi finissero ad aumentare veramete la sicurezza medica a bordo. Ma che cosa ce ne facciamo di uno sfigmomanometro, che è una dotazione professionale, se non sappiamo utilizzarlo e se non abbiamo le competenze mediche per interpretare i valori che eventualmente riuscissimo a ricavare? Nulla. Oppure, peggio, qualche danno, se a qualcuno venisse in mente di trasformarsi in improvvistao medico di pronto soccorso.
“Noi siamo sinceramente preoccupati – ci ha detto questa mattina Umberto Verna di Safety World e direttore tecnico del “Centro studi i Ragazzi del Parsifal” – perchè si obbligano i diportisti ad avere a bordo strumenti che l’utente medio no sa e non può usare. Noi come centro studi abbiamo cercato di dissuadere il governo da questo provvedimento combattendo per tre anni per bloccarlo”.
Qualcosa di diverso si sarebbe potuto quindi fare per passare dalla vecchia cassetta a un kit medico utile? “Certo – conferma Verna – integrare con una dotazione decente la casetta, e quindi passare dalla logica dell’obbligo a quella del consiglio a seconda della distanza dalla costa. Insomma creare un kit medico base e kit integrativi da fornire insieme alla formazione per poterli utilizzare”.
Una formazione che in termini più ampi potrebbe anche realizzarsi on line, con corsi certificati, e attravesro la rete dei circoli nautici per quegli aspetti che non possono essere affrontati da remoto.
Intanto se si vuole navigare oltre le 12 miglia si deve mettere mano al portafogli. Le cassette in commercio costano mediamente 250 euro.
E per capire chi ci guadagna immediatamente basta una semplice moltiplicazione. La cifra che dovranno sborsare i circa 100 mila possessori di imbarcazioni iscritte nei registry, balla intorno ai 25 milioni di euro, cui si aggiungono quelli che dovranno pagare gli armatori di pescherecci, navi da diporto, imbarcazioni destinate al charter (che devono integrare la cassetta con un pulsossimetro da 72 euro). Un affare milionario per le case farmaceutiche.
Ecco cosa deve contenere la nuova cassetta prevista dal decreto Tabella D:
1 Flacone di Acqua ossigenata (250 ml da 10 vol)
1 Pallone di rianimazione (Ambu) per adulto
1 Maschera di rianimazione (Ambu) per adulto
1 Laccio emostatico
1 Laccio emostatico Esmark o torniquette
10 Bende garza a “T”, 12/8 orlata (altezza 10 cm)
1 Borsa freddo istantanea
2 Cerotti telati (10 cm)
1 Chilogrammo di cotone idrofilo
1 Forbice da medicazione
1 Forbice per taglio abiti
5 Garze sterili a “T” 12/8 a 16 strati (18×40 cm)
5 Garze non sterili (20×20 cm)
1 Paio di guanti sterili latex free (taglia L)
10 Paia di guanti sterili latex free (taglia M)
1 Scatola portarifiuti a rischio (taglienti)
1 Sfigmomanometro
1 Fonendoscopio
1 Stecche immobilizzazione
1 Manuale di pronto soccorso in italiano e le “International Medical Guide For Ships”
1 Copia del decreto ministeriale
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in effetti è una delle solite diavolerie di questo BelPaese, inteso davvero come misto di formaggi a pasta molle, in cui viviamo.
dovrebbero obbligare piuttosto a corsi di primo soccorso seri, fatti con professionalità per le prime emergenze, ed una infarinatura di casualità più gravi. Purtroppo sulla serietà dei corsi, degli insegnanti e la demenza degli esaminatori si può aprire una parentesi impietosa
fa davvero ridere che nel kit ci sia anche il decreto ministreriale da tenere a bordo.
Viva le bandiere straniere
mi sono scordato che in caso di problemi difficilmente risolvibili con intervento di primo soccorso si può accedere, attraverso le capitanerie via vhf, all'assistenza del Centro Internazionale Radio Medico (Cirm)
ha dimenticato che ci deve essere anche:
una maschera per bambino del pallone ambu
una confezione da mezzo litro di clorexidina al 5% (disinfettante)
tra le tante assurdità da fastidio che pretendano 10 guanti taglia M che in barca mia non usa nessuno (tutti L o XL)
Viva la la bandiera belga
Ritengo l'ultima norma vessatoria nei confronti della piccola nautica da diporto. Esprimendomi con un termine marinare sco dico: mi viene da raccare! Al ministero poco importa della nostra sicurezza in mare. Certamente intorno alle nostre barche girano dei pescicane famelici che il loro unico scopo è quello di azzannarti senza pietà. Dulcis in fundo: non si sono per caso dimenticatI che oltre ad essere abilitati al comando delle unità bisogna avere la laurea in medicina e chirurgia! ? Povera Italia. Scappare, scappare di notte!
Siamo sicuri che sia obbligatorio x tutti? Il 5° e ultimo capoverso delle Istruzioni Tabella A recita "Navigazione da diporto "senza alcun limite" effettuata da imbarcazioni e navi da diporto come definite dall'art,3 del decreto legislativo 18 luglio 2005 n° 171, CON PERSONALE IMBARCATO ED IMPIEGATE IN ATTIVITA' DI NOLEGGIO. (le maiuscole sono mie). E' chiaro che SOLO le barche na noleggio CON EQUIPAGGIO sono tenute ad avere la cassetta. Letteralmente le barche charter noleggiate "bare boat" non sono tenute ad avere la cassetta.
Suggerisco di tenere a bordo il testo del decreto legislativo e domando a Tuttobarche di chiedere al Ministero della Salute e al Comando Capitanerie di Porto se le imbarcazioni e navi da diporto NON destinate ad attività di noleggio e SENZA personale imbarcato sono tenute alla cassetta.
Grazie.
In effetti ho inteso anch'io come il sig.Enzo Avallone. Con personale imbarcato ed impiegate in attivita' di noleggio.
Forse è meglio chiedere chiarimenti in merito.
Saluti Granata Giovanni
vorrei sapere se l'obbligo va inteso per le imbarcazioni che sono abilitate alla navigazione oltre le 12 miglia o se sussiste solo se la barca si trova oltre le 12 miglia, e quindi è da intendersi come per gli altri dispositivi di sicurezza che diventano obbligatori in relazione alla navigazione che si sta compiendo
Bell'argomento! Dalla padella nella brace. La padella l'ho già provata: la cassetta del "pronto soccorso" comprata a febbraio del 2012, l'anno dopo perdeva già liquidi da alcune boccette, che hanno danneggiato garze, bende, cerotti...
Si rimane perplessi dal silenzio dei mass media di settore durante l'iter del decreto. Ora, a fatti compiuti, tutti urlano all'assurdità di quanto stabilito dal decreto... e il diportista paga.
Manovra del governo per aumentare i consumi interi.
In un paese dove abbiamo politici come Razzi che apertamente dichiara ad un suo collega: "Fatti i czz tuoi..... vota e basta, chiudi gli occhi e vota, perchè sennò ci mandano a casa..... e rischiamo che non becchiamo manco più la pensione......." Che dire, non saranno tutti così, però non nascondiamo che ormai siamo abituati e rassegnati a subire la gestione di questi pirati governanti che ci succhiano continuamente il sangue qualsiasi sia il colore della tavolozza che detengono sulla mano. Fosse solo questo pazienza.... l'aggravante è che, a parte l'ignoranza della maggioranza dei politici nel campo nautico, come in questo caso, qualcuno ci deve guadagnare e manco a farlo apposta c'è di mezzo un vento che puzza di sanità deviata e interessata, ovvero, c'è dietro l'angolo l'amico dell'amico dell'amico del politico di turno che si sarà aggiudicato l'appalto delle cassette maledette. Essere italiano mi fa sempre più schifo e mi piacerebbe scappare che sò, in Portogallo o simili. Nel mio piccolo sto staccando il tricolore dalla mia vela tagliandolo a striscette e sto facendo le pratiche per passare alla bandiera Belga e non per le tasse ovviamente, quello non ha senso come ben si saprà, ma soprattutto per non continuare a sottostare alle angherie di questi cialtroni di cui sopra immergendomi finalmente in una burocrazia più snella, più equa, che lascia spazio all'autonomia "professionale" dello skipper al 100%
Sono d'accordo con tutti Voi, questi qua che fanno queste leggi, non capiscono niente, non sono dei naviganti, non sono dei dottori, non sono dei farmacisti, ma vogliono dire cosa portare in barca per la sicurezza delle persone. Fanno schifo, per non dire peggio. Mi scuso per il mio pensiero abbastanza colorito, ma quando ci vuole ci vuole. A loro interessa solamente intascare.