Svelato il nuovo VanDutch 56: «Tutta la libertà del lusso»

Svelato il design del nuovo VanDutch 56: uno yacht dotato di geometrie eleganti che descrivono in un batter d’occhio la capacità, unica, di quest’imbarcazione di accogliere momenti di lussuoso lifestyle. Degno di nota il design che riesce contemporaneamente ad essere classico e moderno, un’avanguardia in grado di esprimere linee senza tempo, un risultato unico nel suo genere.

E non lasciatevi ingannare dal nome, perché pur ereditando tutta la sapienza nautica olandese, questo yacht è un purosangue Made in Italy che sa offrire il massimo della qualità costruttiva firmata Cantiere del Pardo. 

VanDutch è da sempre sinonimo di bellezza esclusiva e le sue imbarcazioni, acquistate dalle tante star che le scelgono, popolano i jet set di destinazioni ultra glamour come Saint Tropez e Miami ma, da quando è stato acquisito da Cantiere del Pardo, il brand è letteralmente decollato, proiettato verso una dimensione superiore.

La propulsione IPS sul VanDutch 56

Come? Qualità costruttiva del cantiere, nuove location per offrire un’esperienza d’acquisto unica, assistenza migliorata. E il nuovo VD56 è adesso proposto con la motorizzazione Volvo IPS, che in molti aspettavano.

Il nuovo VanDutch 56 è infatti il primo modello offerto dal brand, a dotarsi di una motorizzazione in grado di diminuire peraltro le emissioni nell’ambiente, che sa donare anche grande manovrabilità all’imbarcazione.

Due le opzioni

Nella versione standard il VD56 si presenta munito di due motori IPS 800, ma chi cerca l’upgrade può optare per due IPS 950.  

Insomma Cantiere del Pardo che ha acquisito il brand olandese fondato nel 2008, sorprende tutti mettendo in acqua un open yacht rivisto in molte particolarità.

E lo fa offrendo un’imbarcazione di altissimo livello, in grado di affascinare l’armatore con un presentar di lusso a dir poco totale. 

Il VanDutch 56 è una via di mezzo fra i quattro modelli della gamma. Più grande del 48 piedi ma più piccolo del 75. Ed è uno yacht che offre spazi insoliti su queste dimensioni.

Grazie allo studio del layout sulla coperta, l’imbarcazione rappresenta un vero e proprio open-space negli esterni, ma sottocoperta prevede anche l’opzione “privacy”, almeno per chi la cerca. 

A proposito, le personalizzazioni si estendono anche sulla cuscineria di bordo, disponibile in un’ampia scelta di tipologie di tessuti e colori. Senza parlare della speciale verniciatura dello scafo, per la quale l’armatore può attingere a una palette di colori pressoché infinita. 

Spiegano in cantiere a Forlì che «ogni armatore naviga con un VanDutch unico»: e come dargli torto. 

Il VanDutch 56 riassume poi la bellezza tipica di un loft, tramite l’architettura che si sposa alla perfezione insieme a un’idea marina moderna, ricercata e lussuosa.

Gli spazi sono liberi da ostacoli ma ricchi di comfort, il VD56 è geometria assoluta, che spicca sulla superficie dell’acqua con classe distinta, ma facendosi notare decisamente per via delle proporzioni. 

Accontentare i VIP non è semplice. Ma il bello del VD56 sta nel fatto che sa appagare le esigenze più disparate. A bordo c’è spazio per le crociere e le notti in rada. C’è spazio per le feste notturne, gli incontri d’affari e quelli mondani. Ma al contempo il VD56 è un “mega” spider romantico da 56 piedi, pur non sembrando tanto grande. 

Chi predilige il VanDutch 56 come party-boat, scoprirà i tre frigoriferi del pozzetto, i portabicchieri comodissimi a centro tavolo. E per godersi la festa c’è un impianto stereo formidabile, luci a LED d’ambientazione e (ovviamente) un panorama marino al quale il VanDutch 56 si offre con la sua centralità da vero protagonista.  

Gli esterni del VanDutch 56

«In coperta, gli schienali dell’ampio prendisole di poppa sono ampi e regolabili per rilassarsi anche durante le crociere più brevi. I comodi divani a “L” situati nell’ampio pozzetto e completati da un tavolo centrale, offrono uno spazio confortevole per colazioni, pranzi, aperitivi e cene a bordo», lo spiegano così, quasi con semplicità in Cantiere del Pardo, evidenziando doti del VanDutch 56 che in realtà lasciano pensare a un vero è proprio lounge bar ultra esclusivo. Un’altra curiosità: la plancetta poppiera si abbassa per favorire l’accesso al mare. È in concreto una terrazza aggiuntiva, che offre spazio e avvicina gli ospiti clamorosamente all’acqua. 

Le immagini poi parlano da sé: le linee del teak corrono pulite come binari infiniti, offrendo tanto agio a bordo per le danze di mezz’estate. 

Il parabrezza è polarizzato e segna il centronave arcuandolo: è un elemento di design stupendo. Il ponte di prua poi, così pulito e privo di strutture, è davvero tutta la bellezza che la nautica da diporto può offrire al giorno d’oggi.   

Gli interni

Osservando i rendering del VanDutch 56, di cui siamo venuti in possesso, la versione “Sleep” è pensata per dare vita alla cabina armatoriale, dotata di letto king-size, ed eventualmente a una seconda cabina opzionale con letto singolo.

L’ambientazione prosegue mediante la cucina lineare e il divano a “L”. Gli arredi presentano un allure moderna, tipicamente Nord europea, tramite colori sobri e geometrie ordinate. 

Il layout alternativo “Lounge” del VD56, non prevede la cabina. Ciò serve per trasformare il sottocoperta di questa VIP boat in un open space ampio, munito a proravia di un divano a collier con tavolo centrale. In questa versione la cucina è pensata sulla murata di sinistra che, ben fornita, guarda al divano opposto a dritta.   

Sul VanDutch 56 in plancia di comando troviamo l’elettronica di Garmin Marine con tecnologia EmpireBus. Tutta la domotica della barca, incluso l’impianto audio e il condizionatore, è pensata a portata di mano ed è azionabile in un unico display digitale. 

Il VD56 può ospitare a bordo fino a 12 persone, misura fuori tutto 16,9 metri e si dota di un baglio da 4,52 metri, il pescaggio è di 1,25 metri. Ma si sa, i numeri non descrivono mai abbastanza le emozioni, quelle che una barca di questo livello sa offrire ai fortunati armatori che la possederanno.    

Andrea G. Cammarata

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Andrea G. Cammarata

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