Orche all’assalto di yacht: da fine luglio, lungo le coste iberiche, segnalati numerosi attacchi
Orche contro barche. No, non è il titolo di un film, ma la “battaglia” che negli ultimi due mesi sta andando in onda lungo le coste spagnole e portoghesi e che vede questi giganteschi cetacei prendere di mira yacht, barche a vela e altre unità da diporto. Un fenomeno insolito, mai accaduto prima o quantomeno non con tale frequenza, messo sotto la lente d’ingrandimento dalla comunità scientifica che, come riporta il Guardian, è sconcertata dalla ripetitività piuttosto ravvicinata degli episodi.
L’ultimo è avvenuto venerdì scorso davanti a La Coruña, sul litorale nord del Portogallo, quando un’orca ha aggredito per ben 15 volte una barca di 11 metri diretta verso la Gran Bretagna, centrando la poppa e distruggendo il timone. L’imbarcazione è stata poi rimorchiata nel porto più vicino.
Sempre venerdì, nei pressi di Vigo, è stata rilevata la presenza di numerose orche, laddove il 30 agosto una barca battente bandiera francese e una spagnola sono state attaccate e danneggiate da un gruppo di mammiferi.
Andando ancora più a ritroso, il 29 luglio, nello Stretto di Gibilterra, di fronte a Cape Trafalgar, un’imbarcazione è stata circondata e speronata da un branco di orche per più di un’ora, lo stesso branco che il giorno prima aveva aggredito una barca a vela di una coppia inglese.
Orche all’assalto di yacht: due motivi possibili
L’atteggiamento violento di questi cetacei è alquanto raro, considerato il loro risaputo carattere mansueto e socievole. “Per le orche anche solo danneggiare il timone è un fatto inusuale – ha spiegato Rocio Espada del laboratorio di biologia dell’Università di Siviglia, che studia i movimenti migratori di questi cetacei – Ho sempre osservato le orche durante la loro crescita, conosco le loro caratteristiche, ma non ho mai visto questo tipo di attacchi”.
Ciò che quindi sta accadendo da fine luglio è un comportamento inedito che gli esperti riconducono a due fattori: l’elevato tasso di inquinamento causato dalla presenza massiccia di imbarcazioni, soprattutto nello Stretto di Gibilterra e nelle acque settentrionali del Portogallo che portano al Regno Unito, e la scarsità di cibo.
Queste criticità rappresenterebbero una grande fonte di stress per le orche che, per ribellarsi al danneggiamento del loro habitat naturale, si vendicherebbero con azioni feroci. In particolare, si denuncia la penuria di tonno rosso nello Stretto, un tipo di pesce di cui vanno ghiotti non solo questi mammiferi ma anche l’uomo, che quindi, attraverso una pesca divenuta negli ultimi anni di dimensioni industriali, lo sottrarrebbe ai cetacei, che a loro volta scatenano tutta la propria collera scagliandosi contro gli yacht.