Ormeggio di poppa o all’inglese? L’indecisione dello skipper

Un ormeggio di poppa che diventa all’inglese: il video di uno skipper in grande difficoltà

Un ormeggio di poppa che diventa all’inglese. Non era sicuramente questa l’iniziale intenzione dello skipper che vediamo nel video mentre entra nel Marina Punat, sull’isola di Krk, in Croazia, a bordo della sua barca a vela ma, quando il vento forte ha la meglio sulla scarsa preparazione di chi è al timone, succede anche questo, e spesso di molto peggio.

Sì, perché alla fine, grazie al provvidenziale intervento di alcune persone accorse al molo per aiutare con le cime l’armatore e il suo equipaggio visibilmente impacciati, l’imbarcazione non ha riportato alcun danno né a poppa, durante i primi tentativi (falliti) di attracco, né alla murata di sinistra, quando la corrente ha improvvisamente sospinto la barca contro la parete della banchina. Ed è così che l’imbarcazione si è ritrovata ormeggiata parallela al pontile, mentre l’idea dello skipper era chiaramente quella di ormeggiarla di poppa.

L’ormeggio di poppa è il più classico degli ormeggi e viene spesso preferito dagli armatori per la comodità di accesso all’imbarcazione, che avviene direttamente dalla poppa dell’imbarcazione.

Ci si avvicina alla banchina con la poppa della barca, da qui si lanciano le cime a terra e le sia assicurano alle bitte. Subito dopo si recuperano i corpi morti che permettono di arrivare alle trappe da abbittare sulla prua.

E’ un ormeggio insidioso alcune volte, soprattutto in caso di raffiche di vento laterali, come nel caso di questo video. Durante la manovra in retromarcia, potremo essere spinti sulla barca di sottovento, senza possibilità di contrastare sufficientemente la spinta a causa del movimento inerziale della prua.

E’ bene assicurarsi  di avere sempre un buono spazio per manovrare, prendendosi un buon margine di spazio in sopravvento e, se si ha un’imbarcazione a vela, è importante controllare quanto vadano in profondità le trappe delle barche ormeggiate vicino, per non colpirle con i timoni.

Anche l’ormeggio all’inglese prevede un certo numero di attenzioni in fase di approccio alla banchina. Nel momento in cui si procede all’avvicinamento di un punto di ormeggio, infatti, è prassi verificare la forza del vento stando ben attenti alla direzione della corrente. Bisogna inoltre verificare eventuali avvisi o divieti e predisporre subito i parabordi.

Nel caso in cui la banchina presenti alcune sporgenze, è consigliabile predisporre una tavola sui parabordi al fine di rendere ancora più stabile la superficie nel momento dell’impatto.

Le cime posizionate sia a poppa che a prua hanno il compito di mantenere l’imbarcazione in posizione, mentre invece gli spring, nonché i traversini incrociati, impediscono lo spostamento longitudinale.

Dopo la fase di ancoraggio, si procede con la vera e propria fase di ormeggio grazie all’ausilio di una cima fissata a un anello di ormeggio. Per questa manovra è preferibile utilizzare una volta tonda con due mezzi colli, al fine di assicurare meglio il nodo e renderlo più semplice in fase di scioglimento, anche sotto particolare tensione. Nel caso in cui fosse necessario ormeggiare una bitta, è invece consigliabile utilizzare una gassa d’amante.

Joni Scarpolini

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  • Questo non e porto turistico tedesco ma una marina croata, Marina di Punat sull'isola del Krk! ;)

  • Il timoniere sarà anche stato poco esperto (nelle manovre di approccio al pontile non mi pare che venga usata l'elica di prua) ma è anche vero che ci saranno stati almeno 25 nodi di vento...

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Joni Scarpolini
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