Usare correttamente il VHF di bordo è prima di tutto una questione che attiene alla sicurezza. Ma il rispetto delle poche regole previste contribuisce anche a descrivere il nostro grado di educazione e la nostra cultura marinaresca.
Sarà capitato ad ognuno di noi, soprattutto in estate, di ascoltare di tutto sul canale 16: lunghe conversazioni che tengono occupato il canale d’emergenza, musichette trasmesse accostando il microfono allo stereo, sfottò e battibecchi, il tutto a discapito di chi quel canale in quel momento dovrebbe usarlo per motivi ben più seri.
Le regole da osservare, come dicevamo, sono davvero poche. La prima è anche quella che viene più spesso disattesa: il Vhf, in navigazione, deve essere accceso e sintonizzato sul canale 16. E’ una regola che riguarda la nostra e altrui sicurezza. Il 16 è infatti il canale di emergenza utilizzato per inviare i messaggi di soccorso e lo si deve lasciare sempre libero.
Se non si conosce il canale di lavoro della stazione che stiamo chiamando (un porto, un’altra barca, una nave) si effettua la prima chiamata sul canale 16 e una volta stabilito il primo contatto si passa immediatamente sul canale di lavoro concordato.
Il Vhf di bordo non è un telefono, quindi anche la chiamata deve seguire una procedura precisa e concisa. Il modo corretto per eseguire una chiamata prevede che si ripeta per tre volte il nome della stazione chiamata, e tre volte il proprio nominativo. Per fare un esempio: “Imbarcazione rossa, imbarcazione rossa, imbarcazione rossa, qui imbarcazione verde, imbarcazione verde, imbarcazione verde, cambio”.
Ormai nessuno ripete tre volte il nominativo della stazione che si chiama. Ma almeno due volte è indispensabile e di uso comune.
Se non si riceve risposta, le norme ma anche il rispetto di un minimo di buone maniere ci dicono che non ci si debba attaccare al microfono con insistenza. Si devono attendere due minuti per effettuare la seconda chiamata e altri due per la terza.
Teoricamente, per effettuare la quarta chiamata, si dovrebbe attendere che passino 15 minuti, ma nessuno avrà nulla da ridire se ci si riprova solo dopo qualche minuto.
Sul canale 16 vengono anche lanciati gli avvisi di burrasca, di cessata burrasca, gli avvisi ai naviganti e le emissioni dei bollettini, oltre ai messaggi di soccorso e sicurezza come i mayday, securitè e pan pan.
Il silenzio è di fondamentale importanza. E il suo rispetto è un’altra delle preziose regole che i marinai dovrebbero osservare. Il codice prevede infatti che nei primi tre minuti di ogni mezz’ora, si debba osservare il totale silenzio radio sul canale 16. Esempio: dalle 08.00 alle 08.03 e dalle 08.30 alle 08.33, e così via ogni 30 minuti. In questo modo, chiunque si trovi in difficoltà ha a disposizione una finestra di silenzio totale dove il suo messaggio di soccorso ha la più alta possibilità di ascolto.
In ogni caso le comunicazioni devono essere sempre brevi e concise, non devono contenere messaggi falsi o ingannevoli, si deve utilizzare l’alfabeto fonetico per indicare le sigle o fare lo spelling. Ad esempio la parola ALFA sarà detta con lo spelling nel seguente modo: Alfa – Lima – Foxtrott –Alfa.
Attraverso il Vhf viene lanciato il mayday, che è il messaggio di richiesta di soccorso in presenza di estremo pericolo per la vita umana e la perdita dell’imbarcazione.
Si lancia sul canale 16, solo da parte del comandante o su sua autorizzazione, ripetendo tre volte la parola mayday pronunciata in francese: “medè medè medè, qui imbarcazione bianca, posizione…, motivo dell’emergenza, numero delle persone a bordo”.
Anche chi capta la richiesta di soccorso deve far subito uso del Vhf se reputa di trovarsi nelle vicinanze del richiedente con l’obbligo di legge, oltre che morale, di intervenire. Lo si fa ripetendo tre volte il nominativo della barca in difficoltà, tre volte il proprio e quindi “ricevuto mayday”.
Se invece pensiamo che il mayday non sia stato ascoltato, possiamo agire da “ponte”, trasmettendo un mayday relais (relè): “Medè relè, medè relè, medè relè…” seguito dal messaggio di soccorso così come lo abbiamo ricevuto.
Quindi c’è la chiamata d’urgenza, il pan ripetuto tre volte. In questo caso non c’è nessun pericolio di perdita della vita umana o dell’imbarcazione ma si tratta comunque di una richiesta di aiuto urgente e si trasmette con la stessa modalità del mayday.
Infine il securitè, normalmente trasmesso dalle stazioni a terra riguardanti la sicurezza della navigazione, come un avviso di burrasca o un avviso ai naviganti.
Un consiglio e non una regola. I Vhf fissi hanno una potenza di 25 Watt, tutti necessari per raggiungere la massima portata di circa 10 miglia. Ma se dobbiamo fare comunicazioni a corto raggio, come ad esempio con un marina o una imbarcazione a noi vicina, è meglio agire sul selettore di potenza e ridurre l’emissione a 1 watt. Risparmieremo batterie e non andremo a disturbare inutilmente altre comunicazioni radio più lontane cui non siamo interessati.
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Articolo molto interessante, auspicabile che i diportisti tutti memorizzino questi importantissimi suggerimenti.
Da ex Radiotelegrafista suggerisco il rispetto dei 3 minuti di silenzio radio ogni mezzora (potrebbero salvare la vita a qualcuno in difficoltà). Altra cosa importante l'uso della "Potenza erogata" dal VHF; non serve erogare la max potenza di 25 Watt se si deve parlare con un marina o un'altra imbarcazione che è distante da noi anche 3 miglia,
1 Watt è più che sufficiente, utilizzando la max potenza non facciamo altro che andare a "coprire" comunicazioni di altre unità-
Ancora complimenti per il bellissimo articolo
Complimenti ! ...
Qualche domanda : esiste una qualche procedura corretta per " verifica funzionamento apparato radio sia fisso che portatile " ???...... qualche suggerimento? ....chiamare una Compamare specifica?...basta farlo dalla Marina o é meglio portarsi a 3/4 miglia dalla costa ?.....
Grazie
Claudio Corsale
Si Claudio esiste una procedura per la prova apparato. Consiste nel chiamare una radio costiera (Roma Radio, Genovaradioetc) oppure una Capitaneria. Nonsolo è legittimo farlo ma è doveroso prima di affrontare una navigazione. Non è consigliabile farlo dal marina o dal porto per almeno due ragioni. La prima è che la trasmissione è fortemente condizionata dalla giungla di antenne e apparatti che hai vicino a te, la seconda è che se chiami la capitaneria che si trova a 100 metri da te la prova apparato risulta falsata. Per fare un esempio concreto: in uscita da La Spezia, fuori dal porto, puoi chiame la Capitaneria di Carrara, e non quella di Spezia troppo vicina. "Compamare Carrara (tre volte) da imbarcazione....per prova apparato). Carrara si trova a circa 10 miglia, quindi va benissimo. Loro ti risponderanno con una scala da 1 a 5: "vi sentiamo 4/5" , per esempio. Quindi trasmissione ottima, puoi proseguire. Buon vento.
Nico Caponetto
Nico Caponetto
Precisazioni:
1) sul canale 16 non vengono lanciati gli avvisi di burrasca, di cessata burrasca, gli avvisi ai naviganti e le emissioni dei bollettini ma, con una chiamata di Securitè, vengono indicati i canali sui quali, successivamente, ne verrà data lettura.
2) Chi capta la richiesta di soccorso deve fare ascolto sul canale 16, prendere nota dell'emergenza (nominativo, posizione, natura dell'emergenza ed ogni altra informazione) e stare in silenzio. Solo passati 5 minuti senza che si sia udito l'intervento di una stazione costiera, guardia costiera o di altro traffico inerente l'emergenza si dovrà rispondere con la procedura di "Received Mayday". In caso contrario si occupa il canale e si crea solo confusione. (pensate se ciascuno in ascolto rispondesse)
3) La portata di un apparato VHF dipende dall'altezza delle antenne secondo la formula 2,25 X (radiceq altezza antenna 1 + radiceq altezza antenna 2) il risultato è in miglia. Quindi se hai un'antenna posizionata su un albero alto 16 metri (radq 16=4) e l'antenna ricevente es monte cavo 900 metri (radq 900=30) il risultato sarà 2,25 X (4+30) = 76 miglia. La potenza dell'apparato non incide significativamente sulla distanza, ma sull'ampiezza del segnale, Ecco il motivo del rispetto degli orari di silenzio radio. Sul Master plan sono riportate le distanze minime di comunicazione delle antenne facenti capo alle singole stazioni costiere.
4) Non si deve comunicare tutto assieme: la chiamata di soccorso e le informazioni inerenti l'emergenza (messaggio). Tra la chiamata ed il messaggio si deve fare una breve pausa utile, per chi ascolta, di prendere nota dei dati - cosa che diversamente sarebbe impossibile.
Giuseppe Accardi
Con riferimento al punto 3) delle precisazioni di Giuseppe Accardi credo che la formula permetta di conoscere soltanto a che distanza "potrebbe" arrivare un segnale in funzione dell'altezza delle due antenne, ma non che ci arrivi. Ciò dipende dalla potenza del segnale stesso e quindi dell'apparato trasmittente.
Buongiorno, Scusate l' Intrusione, Ma sto cercando Un Sig.re di nome Giovanni di Anni 57 con una Barca a Vela Ormeggiata a Fiumicino, Non so' Dove di preciso? Ho bisogno di contattarlo, Non' ho numeto di Tel. Ecc. Purtroppo non' ho altri indizi, So solo che Assomiglia Molto a un Ex Politico MARTELLI. Se qualcuno lo conosce o si riconosce, Per Cortesia contattemi a questa Mail. Grazie e Scusate. Giusy.