La manutenzione del sartiame: ce la spiega RiggService a bordo del Daydreamer.

RiggService ci porta alla scoperta della manutenzione e sostituzione del Sartiame. 

Dopo aver percorso l’ormai celeberrima 1000 miglia in Tirreno il Daydreamer, la nostra barca laboratorio, continua ad essere il centro dei nostri approfondimenti pratici e, per questo inizio di stagione, l’argomento scelto è quantomai interessante: il sartiame, l’albero e la manutenzione ad essi connessa.

Per quanto infatti tutti conoscano l’importanza delle manovre fisse a bordo delle barche a vela, nell’ambito delle manutenzioni periodiche questo specifico punto è purtroppo uno dei più trascurati.

Per fare chiarezza sul tema (ma anche per sfatare alcuni pericolosi miti) ci siamo rivolti a chi, da oltre 25 anni, lavora in questo campo ai massimi livelli: stiamo ovviamente parlando di RiggService e, più in particolare, di Paolo Moretti e di Umberto Terso, i due “rigger” più stimati del mercato.

Ma, come sempre facciamo, non ci siamo limitati ad un approccio teorico al tema. Abbiamo voluto approfondire ed utilizzare il Daydreamer per illustrare praticamente quello che tutti dovrebbero fare a bordo delle loro barche a vela per scongiurare il peggiore degli incubi, il disalberamento involontario.

Seguendoci potrete quindi apprendere, guidati da questi due rigger s’eccezione, quali sono gli step necessari alla sostituzione del sartiame e come poi verrà centrato ed ottimizzato l’albero per ottenere le performance migliori per la nostra barca a vela.

Un mito del sartiame da sfatare: tondino o spiroidale, quale dura di più?

Partiamo subito con una notizia aggiacciante: il sartiame spiroidale ha una vita inferiore al tondino. Se infatti risulta abbastanza acclarato come il sartiame in tondino abbia una vita “sicura” pari a circa 10 anni o 40.000 miglia, non è possibile dire la stessa cosa per il sartiame a filo, più diffuso sulle imbarcazioni da crociera che, udite udite, andrebbe sostituito dopo soli 7/8 anni di vita.

Una condizione resa necessaria sia dall’impossibilità di verificarne lo stato che sopratutto per la configurazione stessa del materiale che, per ovvi motivi, risulta molto più aggredibile dagli agenti atmosferici del. Il tondino vince quindi alla grande questo confronto perchè è ispezionabile, meno aggredito dalla corrosione e, proprio per questi motivi, se alla verifica dei 10 anni presenta qualche problema, può essere manutenuto e prosegure nella sua vita senza sostituirlo.

Si parte, RiggService arriva, analizza e misura.

Il primo e importantissimo step riguarda proprio l’analisi dello stato delle manovre fisse che, inutile dirlo, va affidato certamente ad occhi molto esperti, come quelli dei due fondatori di RiggService.

Nel nostro caso, dopo un attenta valutazione di tutte le sartie, strallo, paterazzo ed arridatoi, ma sopratutto non conoscendo l’anno in cui il tutto è stato manutenuto per l’ultima volta, la decisione non presenta alcun dubbio: il sartiame va certamente sostituito.

La seconda operazione consiste nella misura precisa delle sartie alte medie e basse, cosi come dello strallo e del paterazzo.

La misurazione è importante perchè sulla base delle stesse andranno fabbricate, su misura, le manovre.

Nel caso del Daydreamer, sia per il suo utilizzo prevalente che per rispettare il progetto originale, andremo a sostituire il sartiame rimpiazzandolo con del buon spiroidale, simile a quello attualmente in uso.

Altra scelta effettuata dopo l’analisi ha riguardato lo stato degli arridatoi che, visto l’anno di fabbricazione, sostituiremo con dei modelli più recenti e in una combinazione acciaio, bronzo, acciaio che ne prevenirà il blocco.

Nelle prossime puntate di questo speciale vi porteremo alla scoperta delle fasi successive, ovvero il disalberamento, il montaggio delle nuove sartie, la rialberatura e le regolazioni preliminari dell’albero, a cui seguirà ovviamente la prova in mare e le regolazioni definitive del sartiame sostituito.

Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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