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Salone di Parigi, finalmente RM1270

E’ vero che il cantiere Fora Marine aveva presentato il nuovo RM 1270 in settembre, durante il nautico de La Rochelle, ma il grande pubblico e noi della stampa specializzata lo aspettavamo proprio qui, a Parigi.

Ed eccola finalmente la nuova creatura che nasce dalla matita di Marc Lombard, fiera di mettere in mostra le particolarità che hanno suscitato il maggiore interesse e che rappresentano anche le maggiori novità: la prua reversa, la chiglia basculante, il pulpito nero al centro dello specchio di poppa.

E poi quel triplo spigolo che corre da poppa a prua e che sembra sussurrare al nostro orecchio: ”forza andiamo a planare in oceano”.

Perchè RM 1270, che va a sostituire il 1260, è, al pari delle sue sorelle, una grande barca oceanica. A partire dalla sua robusta costruzione, in compensato marino con resina epossidica e rinforzi in kevlar, che va a inserirsi nella gamma costituita attualmente da quattro modelli, l’890 il 1070 e il 1360.

Partiamo subito a considerare la novità più importante proposta con questo modello, la Canting Keel, ossia la chiglia basculante presente sull’esemplare che abbiamo visitato in mostra a Parigi. In realtà si tratta di una new entry rispetto al 1060 che va a sostituire, ma il meccanismo aveva già fatto la sua comparsa sul 1070.

La Canting Keel va a integrare le altre due opzioni di appendici possibili, chiglia fissa o doppia chiglia, molto diffusa sulle coste atlantiche francesi dove le maree dettano legge. In questo modo, a detta del cantiere senza modificare le prestazioni in acqua dello scafo, si hanno a disposizione tre scelte in base alla tipologia di navigazione cui è prevalentemente destinata la barca: zone con forti maree, escursoni su bassi fondali, lunghe traversate oceaniche.

La coperta ha altri elementi di un certo interesse. Il primo riguarda la posizione della zattera di salvataggio, collocata in un recesso dello specchio di poppa molto ben protettta e a filo dell’acqua, quindi la presenza di questo robusto pulpito inserito a dividere in due la poppa e a offrire un robusto sostegno. Infine, all’estrema prua, troviamo l’altra novità rispetto al modello che sostituisce, un lungo bompresso fisso.

Nella sua visione generale, tutta la coperta è coerente con la sensazione di robustezza suggerita dalla barca. E di protezione, con un pozzetto riparato da una tuga e paramare alti. Il pozzetto integra sei winch due dei quali, come ormai è usuale fare, praticamente a pochi centimetri dalle ruote in modo da dare il massimo di autonomia al timoniere. Ben riuscito il raccordo della sovrastruttura con il piano di coperta, dove degrada dolcemente con una linea curva continua. Dall’esterno si coglie in un attimo il motivo di tanta luce naturale che poi si ritrova sottocoperta: la presenza di grandi finestre che creano una visuale praticamente a 180 gradi dal quadrato, e gli oblò a murata, altra novità rispetto al 1260.

Ancora novità per quanto riguarda gli interni. Prima di tutto sul piano estetico, con un design molto moderno, minimalista, con inserimento di rifiniture in acciaio come la porta del frigo o alcuni cassetti.

Anche il meccanismo della Canting Keel viene assorbito bene dagli elementi di arredo e sparisce in un vano chiuso sovrastato da un cassett0.

La disposizione degli spazi prevede una cabina armatoriale a prua e due doppie a poppa una delle quali, a sinistra, con letti a castello. Interessante la presenza di una doppia porta per la cabina armatoriale installata per dare la possibilità di configurare una seconda cabina.

Sempre a dritta troviamo l’accesso al bagno e subito dopo la seduta al tavolo da carteggio. Sulla parte sinistra invece, ecco una discreta cucina a U seguita dal quadrato vero e proprio con due divani a murata e al centro un tavolo ripiegabile.