E’ ufficiale, il salone di Venezia si farà. Dal 21 al 25 aprile la città lagunare si aprirà alla nautica internazionale per ospitare quello che Carla Demaria, presidente di Ucina, la confindustria della nautica, chiama un “Evento fatto di eventi”. Yachting Venice si preannuncia infatti come un percorso che dal Palaexpo a Marghera, si svilupperà fin dentro il centro storico di Venezia toccando i punti storicamente e culturalmente più importanti della città.

Ma Venezia non sarà una alternativa al salone che da 55 anni si organizza nel capoluogo ligure. “Chi pensa che Venezia possa sostituire Genova – ha detto Carla Demaria durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi nella sede del Comune di Venezia – pensa a una follia”. Una affermazione forte che il presidente supporta indicando la mission di Yachting Venice. “L’appuntamento sarà una esposizione di prodotti – ha detto il presidente Ucina – ma coglierà l’unicità di Venezia per essere anche altro, ossia un momento di confronto, anche sul piano culturale attraverso convegni e incontri, sui temi legati alla nautica, dal design al lavoro, dallo sport alle emozioni”.

Come sarà tecnicamente organizzato Yachting Venice, lo ha spiegato Anton Francesco Albertoni, presidente de I saloni nautici, società controllata da Ucina.

In sostanza la kermesse vedrà un primo punto espositivo sulla terra ferma, a Marghera, dove all’interno di Pala Expo, un nuovissimo centro fieristico appena inaugurato, sarà accolta la componentistica, gli accessori e la piccola nautica. Nella acque di fronte a Pala Expo saranno possibili le prove in mare delle piccole imbarcazioni.

Quindi, seguendo un percorso definito, Yachting Venice entrerà nel cuore della città per toccare il Pontile dell’Adriatica, dove saranno esposte le grandi barche. Una terza location è stata individuata sull’isola di San Giorgio, che sarà sede di convegni e luogo per esposizione di barche a vela, e un’altra ancora su S.Elena, dove saranno esposte barche di medie dimensioni a vela e motore.

Infine l’Arsenale, storico luogo della secolare cantieristica veneziana, dove troveranno posto i grandi yacht.

Tutto l’evento ha il patrocinio di Ucina e Comune di Venezia, segno che le istituzioni locali tengono molto all’appuntamento. Appuntamento che, come ha sottolineato la stessa Carla Demaria, è stato fortemente voluto dalla città di Venezia. Insomma, un invito partito dalla laguna che Ucina ha accolto “con grande piacere”.

I bracci operativi saranno I Saloni Nautici per parte Ucina e Expo Venice, società a capitale privato.

Se questo è l’impianto generale, decisamente suggestivo, i punti in sospeso sono diversi.

Il primo riguarda la mobilità. Venezia non è una città in cui spostarsi sia cosa semplicissima e Yachting Venice invece punta molte delle sue carte sulla filosofia del “salone diffuso” quindi ad alto tasso di mobilità. La città sarà in grado di affrontare questa sfida? Giuseppe Mattiazzo, amministratore delegato di Expo Venice giura di sì: “Stiamo costruendo un sistema Venezia, dove i servizi saranno integrati su più piani, compreso quello della mobilità”.

Altra questione sono i costi. Durante la conferenza stampa non sono state rese note le cifre perché il business plan sarà reso noto solo a giorni, quando si terrà l’assemblea dei soci Ucina il prossimo 15 dicembre a Roma. L’unica cosa che appare certa è che di finanziamenti pubblici, cioè dal Comune, non ne verranno.

Infine le adesioni. Ucina è ancora l’associazione imprenditoriale della nautica più forte ma non più unica. Da una sua costola, come è noto, è nata Nautica Italiana, associazione fondata da un gruppo di dissidenti che rappresentano marchi di tutto rilievo come Azimut e Ferretti per citarne  solo due.

Dal quartier generale Ucina vengono lanciati segnali rassicuranti in questo senso, anche in considerazione del carattere internazionale di Yachting Venice. Insomma, problemi di adesioni, dal punto di vista quantitativo e qualitativo non dovrebbero essercene.

Molto diverso è l’umore che si respira invece intorno alle sorti del salone di Genova. La stessa Carla Demaria non ha esitato a definire “tesa e preoccupante” la situazione che si è creata con Fiera di Genova. “Noi – ha detto Demaria – siamo determinatissimi a rimanere a Genova con il salone nautico, e questo anche se ci hanno rinnovato la concessione solo per un anno che scadrà a fine dicembre. Noi vogliamo restare a Genova anche se le condizioni sono difficili e la città non si è sempre dimostrata ospitale. Siamo assolutamente convinti che il salone si debba fare dove è stato fatto per oltre mezzo secolo e che questa sia l’opportunità internazionale più forte per la città. Per questo abbiamo chiesto di rinnovare la concessione per andare avanti altri anni sempre nei padiglioni della fiera. Vedremo cosa succederà”.

E in questo contesto dai contorni un po’ incerti, il peso di Yachting Venice rischia di diventare maggiore di quanto gli stessi organizzatori vogliano o non vogliano dichiarare.

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