Franchini Yachts arriva ai Saloni nautici di Cannes e Genova con tutta la preponderanza di uno yacht unico, il MIA 63. Unico perché vanta una prua diversa da tutte le altre, caratterizzata dai diedri diamantati che spiccano su una linea tesa dell’imbarcazione che in sé racchiude grandi volumi e armonia delle proporzioni. Unico il MIA 63 perché riassume quella filosofia nautica di cui ancora non troviamo traccia nella non poca concorrenza. Il cantiere pone come protagonisti di questo motoryacht planante soprattutto i naviganti, in tandem competitivo con la ricerca di bellezza dell’imbarcazione stessa. Non a caso l’evoluzione Franchini Yachts si attesta alla versione «quattro punto zero» per quanto concerne la vita di bordo, a cui è dedicata tanta attenzione perché sia personalizzabile al massimo e appagante sotto tutti i profili. Evoluzione fa rima con “emozione”: non a caso uno dei grandi successi del cantiere è Emozione 55. Una loabster boat da 55 piedi che quando fu varata, nel 2003, lasciò il pubblico a bocca aperta per la sua eleganza strepitosa.
Franchini Yachts l’emozione nautica che evolve
Massimo Franchini, porta il cognome del padre Michele, maestro d’ascia che fondò il cantiere romagnolo negli anni del Miracolo economico producendo pescherecci e imbarcazioni. Oggi, titolare e architetto, Massimo Franchini diffonde a sua volta da più di 50 anni lo stesso estro artigianale ereditato del padre, ma lo fa apportando una trasformazione più moderna e produttiva. E firma personalmente studio e sviluppo nautico del suo cantiere con base a Misano Adriatico nel riminese. Altissimi standard qualitativi, avanguardia e futuro, insieme costituiscono il paradigma di Franchini Yachts. E adesso il cantiere guarda anche al mercato spagnolo, con l’attivazione di un’importante dealership per la diffusione del marchio in territorio iberico.
Il MIA 63 lo vedremo esposto al Cannes Yachting Festival dal 7 settembre allo stand a terra PAN 212, il suo posto barca è il PAN013. Mentre dal 16 settembre al 61esimo Salone Nautico di Genova lo stand a terra per MIA 63 è l’YE69, l’ormeggio E409. L’imbarcazione va in scena ai Saloni in versione T-Top Wrapping: una sorpresa davvero speciale che la svelerà al pubblico sullo specchio d’acqua in tutto il fascino riassunto nei suoi 19,20 metri di lunghezza.
Un designer eccentrico per lo scafo
Alla firma di questa versione “speciale” partecipa Aldo Drudi “designer della velocità” con esperienza quarantennale. Dal mondo del Motomondiale Aldo Drudi porta le sue idee nell’estetica nautica da tempo e adesso approda a bordo del MIA 63. Virando le sue idee in colori utili a descrivere, appunto, la velocità, Drudi ha curato la decorazione dello scafo di MIA 63. «Ho cercato di realizzare una sorta di “viaggio nel tempo” che sintetizzasse graficamente, le atmosfere degli anni Sessanta su un oggetto estremamente dinamico, ma con proporzioni e accenni classici. – Continua Drudi – La tecnologia e la forza delle linee di Massimo Franchini che dialogano con la fantasia e la gioia di vivere, che hanno caratterizzato gli anni del boom economico che, non va dimenticato, sono anche gli anni della nascita del design e del “Made in Italy”. Temi marini, fiori tropicali miscelati con colori freschi – conclude Drudi – e texture riprese direttamente da immagini di tessuti rinascimentali che avevo visto alla Galleria degli Uffizi a Firenze». È chiaro che questo incontro “mare e terra” arricchisce il design nautico di Franchini Yachts con una contaminazione inevitabile. Perché Misano Adriatico è sì a un passo dalla Marina di Porto Verde ma è anche una capitale indiscussa del motociclismo sportivo. E qui l’industria della nautica da diporto non di rado coglie le sinergie.
MIA 73 ai Saloni
Dicevamo: «La prua più bella», sì perché la gamma MIA vede una prua rovescia in grado di offrire una tenuta assoluta del mare. Ed è forse l’unico aspetto non ‘customizzabile’ a bordo del MIA 63. Ma chi vorrebbe mai cambiarla? È un tratto distintivo davvero iconico. Quanto alle personalizzazioni e alle esigenze armatoriali «tuttavia rimane inderogabile il principio», spiega Massimo Franchini. E quel “principio” parla di elementi nautico-navali in funzione della sicurezza attiva che a buon motivo non dovrebbero accettare richieste estreme. Tolto ciò, a cui è sconveniente porre resistenza per non inficiare la sicurezza a bordo, dicevamo, ogni armatore possederà il «suo Franchini» come lo desidera.
Lo scafo e la coperta sono realizzati sottovuoto con l’utilizzo di resina ipossidica. E il procedimento, brevettato, anche grazie all’impiego di nanotecnologie, restituisce una struttura «rigida e leggera, ignifuga, esente da vibrazioni e dalla propagazione sonora». Alle linee d’acqua della carena pensa invece Roberto Prevel, affermato architetto navale. MIA 63 offre quattro versioni a scelta: Open, T-top, Hard-top e Sportfly. Fra le altre caratteristiche del MIA 63 troviamo il ponte portoghese che sfida, quanto ad ampiezza, quelli dei superyacht. L’allestimento interno è in opzione fra due o quattro cabine, inclusa la scelta di dotarsi o meno degli alloggiamenti per l’equipaggio. Completa il tutto la motorizzazione IPS. Il consiglio è di vederla a sera quando il set di luci a LED illumina di un blu turchese meraviglioso lo specchio d’acqua tutt’intorno all’imbarcazione in un chiaroscuro multidimensionale di altrettanti diedri.